Prima piccola incoerenza americana

Ad un turista italiano che entra negli USA viene attaccato sul passaporto
un tagliando verde che va riconsegnato all’uscita. In questo modo Homeland
Security (protezione nazionale) sa quanto tempo la persona e’ stata negli
USA.

Il tagliando deve essere ripreso dalla compagnia aerea al momento della
partenza dagli USA e poi consegnato ad Homeland Security.

Qualche mese fa sono tornato in Italia ancora con il tagliando. La
compagnia alla partenza non lo aveva ripreso.

Cosa fare ?

Il consolato mi ha detto “assolutamente non lo butti!. Mandi a questo
indirizzo una lettera con la fotocopia del tagliando ed alcune prove che
lei e’ uscito dagli USA” (ad esempio atti notarili, pagamenti con carte di
credito, ecc.)

Ho fatto cosi’.

Ieri sono rientrato negli USA, il tagliando si era staccato dal passaporto
ed era rimasto nel marsupio.

Il controllo all’immigrazione non mi ha detto nulla.

Ci ho ripensato stanotte, dopo aver trovato il famigerato tagliando.

Sul terminale non risultava ne’ che io fossi ancora negli USA (mi avevano
registrato d’ufficio l’uscita a seguito della lettera ?) ne’ che dovevo
riconsegnare il tagliando (quindi no, l’ufficio famoso non c’entrava).

Possibile che i sistemi di Washington (da dove sono partito qualche mese
fa) siano diversi e non integrati con i sistemi di Seattle (dove sono
entrato ieri) ? (ovviamente non ho cambiato passaporto, nel frattempo)

Apparentemente si, e questo fa pensare alla precisione dei controlli,
stridendo con la raccolta di impronta digitale e fotografia, che viene
fatta all’immigrazione e che a noi europei pare eccessiva.

O forse hanno detto “questo e’ un onesto cittadino, va bene cosi”.

Domani scrivero dei controlli dei bagagli e delle impronte digitali…

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