L’Unita su fastweb

Molto duro, durissimo, l’intervento di oggi dell’Unità su Fastweb:

IN VENDITA Dalla sua nascita, nel 1999, non ha mai chiuso un esercizio
in utile. Anche l’ultimo anno il bilancio è andato in rosso per 123
milioni. E forse Fastweb, il secondo operatore nel fisso in Italia con
oltre un milione di clienti, l’attivo non lo vedrà mai.
Non con gli azionisti attuali, almeno, se è vero che già domani la regina della new economy potrebbe passare di mano.
Una
regina senza più corona. La cui storia ricalca cliché già visti in
Italia. Gli ingredienti ci sono un po’ tutti. Una società promettente,
un business accattivante (i cavi, la fibra ottica, la telefonia), il
sogno infranto, il probabile intervento dello straniero, quello certo
della magistratura, un manager che sceglie un paradiso fiscale…
«Il break even a livello di margine operativo lordo è stato previsto al
2003 – assicura nel novembre del 2001 Scaglia – ma stiamo andando molto
bene e potremmo fare meglio»…
«Prevediamo di portare i conti in pareggio nel 2005 e di registrare nel
2006 un utile netto superiore ai 100 milioni per un fatturato di oltre
1,1 miliardi e un’ebitda di 500 milioni» dichiara Scaglia nel marzo del
2004…

Per il resto.. ogni tanto qualche giornale bisogna comprarlo.. 😉

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5 thoughts on “L’Unita su fastweb”

  1. Ma perche’ sempre i commenti di giornali comunisti? Ci sono 100 articoli sull’argomento e molti commenti molto piu’ interessanti (e anche positivi) sull’operazione.
    Seguo sempre il forum con interesse, ma i commenti di parte dell’unita’ comincio a non sopportarli piu’.
    Bah speriamo in notizie piu’ positive nella giornata.
    Saluti
    Socrate

  2. Marco Locatelli

    Dal Sole 24 Ore online di stamattina
    “Swisscom, il principale operatore di telecomunicazioni elvetico muove su Fastweb. La società svizzera ha reso noto di aver proposto al cda della società italiana l’intenzione di lanciare un’Opa amichevole per 3,7 miliardi, pari a 47 euro per azione. Un’offerta superiore all’attuale capitalizzazione di Fastweb i cui titoli, venerdì scorso, avevano chiuso a 42,01 euro per un controvalore totale di circa 3,34 miliardi. Swisscom ha una capitalizzazione borsistica di circa 16 miliardi di euro. Oggi si riunisce il consiglio di amministrazione di Fastweb per esaminare l’offerta mentre ieri la Consob ha disposto, su richiesta della società, la sospensione del titolo dalle contrattazioni per questa mattina.”
    Stefano, che tempismo! Ieri scrivi, oggi gia’ vendono 🙂

  3. http://www.swisscom.com/GHQ/content/Media/Medienmitteilungen/2007/20070312_01_Fastweb.htm?lang=it
    “….L’acquisizione rafforza Swisscom nei seguenti ambiti:
    – nel settore delle nuove tecnologie, determinanti per l’ulteriore sviluppo dell’infrastruttura di Swisscom, Fastweb detiene un vantaggio di 3-5 anni;
    – Fastweb sopravanza il settore con un ampio bagaglio di esperienze anche nel ramo d’importanza strategica delle applicazioni multimediali basate sulla banda larga, p. es. offrendo IPTV ai propri clienti già dal 2001;
    – attraverso la prevista acquisizione di Fastweb, nei prossimi anni Swisscom potrà aumentare sensibilmente il proprio cash flow. Fastweb è una società in forte crescita con un free cash flow in continuo rialzo. Grazie alla transazione, Swisscom prevede un incremento del fatturato e dell’EBITDA di circa un quinto nonché un’ulteriore espansione negli anni successivi. Fastweb potrà quindi fornire a breve termine un importante contributo al risultato aziendale di Swisscom.
    “…Collaborazione con un management di successo – Fastweb rimane Fastweb…”

  4. Caro Socrate, io uso presstoday per trovare le news che mi sembrano rilevanti.
    presstoday in automatico scandaglia le fonti, sincronizzandosi con le uscite dei sistemi editoriali, e le pubblica in ordine inverso. (le piu’ recentemente pubblicate online, per prime) (NB: non significa che siano le piu’ recentemente pubblicate, magari sono pubblicate dopo, o magari semplicemente aggiornano le pagine per qualche motivo).
    Io inizio a leggere dalla prima e segnalo le notizie che trovo. se alla 12a pagina su 48 di risultati trovo Libero che ha scritto le stesse cose che ha scritto l’Unità che compariva (per le ragioni di cui sopra) nella seconda pagina, beh, ho gia’ scritto.
    Insomma, scelgo la notizia, non la fonte. (francamente non mi interessa chi lo dice e cerco di avere una opinione mia (mi darai atto che spesso e’ diversa da quella del giornalista)).
    Cosi’ capita di avere citazioni da fonti diverse (guardati il passato) che vanno dall’Unità a Repubblica al Corriere al Sole al Messaggero a Libero a Il Giornale, alle agenzie.
    Cosi’ cito Giacalone e Miceli quando vedo la news e quando la condivido.
    Cosi’ leggo e segnalo i libri di Rathenau e Mills, Crapelli e Deaglio.
    Vedi, io sono cresciuto in sudamerica e sono tornato in Italia per l’università; lo schieramento partitico liceale italiano e’ una fase che ho saltato, e sono contento di essermi perso questa esperienza, non mi interessa.
    Anzi, ti diro’ di piu’.
    Credo che sia un vantaggio non riferirsi a schemi passati; credo che la questione sia la difesa degli interessi consolidati rispetto alla promozione di un contesto di innovazione (chiamala distruzione creativa, per dirla come Schumpeter).
    E’ per questo che non voglio che si parli di partiti sul mio blog, ma solo di tecnologia e politica (industriale).

  5. Stefano, il tuo blog diventa’ sempre di piu’ il mio centro di informazione e analisi sul mercato delle telecomunicazioni italiano. Sempre puntuale, attento e though provoking. Se solo posso permettermi una piccola critica: la formattazione dei post rende a volte difficile la lettura. A volte l’interlinea diventa doppia senza un apparente senso, e tendi ad evidenziare frasi importanti con la sottolineatura che penso ormai sia diventato lo standard per indicare un hyperlink. Peccati veniali, si intende. Ottimo lavoro

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