Meno siamo, meglio stiamo

La puntata di Annozero di Santoro in cui si parlava di Telecom mi ha abbastanza deluso. Non si è parlato di temi industriali.

E’ stato un riepilogo di tante cose note (solo De Benedetti sembrava ignorarle e sciorinava numeri contestabilissimi (falso il dato che infostrada abbia avuto il 65% del mercato Dialup e Telecom il 35%, ma lo hanno preparato cosi’ …))

Immagino pero’ che la massa, questa sequenza di cose note, messe in fila e presentate assieme, non le avesse presenti e forse quindi e’ un inizio. Speriamo si arrivi a parlare di strategie per il paese, magari dopo le vacanze estive.

Queta politica che interviene lo fa con un progetto, con un disegno o lo fa a rimorchio di un gruppo di potere ?
Questa politica non sa che cavolo fare, appoggia i gruppi che vincono, sono tifosi.
E’ la fine della politica che si trasforma in lobby. Questa non e’ politica.
Politica e’ avere un progetto per la società, per il paese.

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8 thoughts on “Meno siamo, meglio stiamo”

  1. Guarda ero convintissimo che avessero invitato pure te a parlare di Telecom dato che la sai lunga. Tuttavia sebbene si sia parlato in gran parte della magagna finanziaria ad opera del “tronchetto” e dei suoi amici, almeno se n’è parlato!
    La cosa che mi aspettavo però è che si descrivesse la telecom come stategica non solo perchè ci può spiare ma anche perchè influenza lo sviluppo di tutto ciò che ruota attorno all’IT e non solo…
    Però, dopo tutto, almeno si è rotto il silenzio assordante

  2. infatti, mi avevano invitato.
    solo che io ho detto che avrei parlato solo di questioni industriali e il taglio della trasmissione non era quello e quindi non se ne e’ fatto nulla..
    (quindi, sapevo gia’ che mi avrebbe un po’ deluso… 😉

  3. Riccardo De Benedetti

    Ho visto a sprazzi la puntata (tornavo dal lavoro). Condivido la delusione… benché non sia solo prevedibile ma assolutamente obbligata per un tipo come Santoro: questo è il suo modo di fare informazione spettacolo (a fagiuolo Grillo). Non ha altre pedaliere a disposizione… una ne ha imparata e quella suona. È inutile che ci si illuda che questo tipo di trasmissioni sia in grado di fornire gli elementi utili al discernimento del pubblico… Qualcosa di più ci si può attendere solo dalla Gabanelli. Stefano che parla di questioni industriali? Ma quando mai… perché Telecom è industria? Nel dualismo manicheo di Santoro non c’è posto per le distinzioni problematiche che solo fanno la differenza tra propaganda e buona e seria informazione.

  4. E’ vero che sono notizie di dominio pubblico ma il pubblico non ha dominio di queste notizie.
    Interrogate i vostri parenti e i vicini di casa e scoprirete che non sanno nulla di Gnutti e Colaninno.
    Il punto è che una trasmissione non può essere un’aula di tribunale.
    Inoltre – come correttamente diceva Stefano – non si è parlato di politica industriale.
    Per lo scandalo intercettazioni e il leveraging una trasmissione di Santoro ci sta bene, ma resta il fatto che si deve portare all’attenzione del pubblico l’assenza di un progetto di politica industriale volto al benessere diffuso che solo un rilancio tecnologico può garantire ai cittadini e alle imprese.
    Mi manca tanto uno che parlava di modernizzazione e faceva futuro.
    Un altro che ha detto pochi giorni fa, ‘innovazione, innovazione, innovazione’.
    Inevitabile portare il discorso sulla politica. Ma qua mi fermo.
    dar

  5. A me la puntata non è dispiaciuta per niente pur non essendo un fan di Santoro. Di originale e nuovo è stata la presentazione della situazione dei lavoratori esternalizzati da Telecom Italia, come Telepost e MP Facility, che sono emblematici non solo di una cattiva gestione dell’azienda a spese dei dipendenti ma anche di un modo sbagliato di interpretare la legge che dà la possibilità di esternalizzare non solo in Telecom.
    E’ importante richiamare l’attenzione tuttora sulle domande poste a Tronchetti sulla vicenda delle intercettazioni a cui ancora non ha dato risposte.
    Una puntata più sulla questione industriale avrebbe dovuto concentrarsi sulle questioni dei disservizi Telecom Italia, sul digital divide e sulla necessità per l’Italia di dotarsi di una rete a banda larga moderna, in effetti finora non ne sono state fatte, perché l’informazione di prima e seconda serata televisiva è monopolizzata dall’attualità dello scontro tra Poli spesso astratto rispetto alle questioni concrete e programmatiche, sul gossip o sui problemi spiccioli dei consumatori come Mi manda RaiTre i le Jene.

  6. Mi sono addormentato sul divano dopo il secondo servizio………….cose note stranote denunciate in tutti i modi da Tutti, cose che pero’ ancora non avevano avuto una rilevanza quale puo’ doare una trasmissione di Santoro.Cmq il telespetatore-consumatore-cliente credo che abbia capito ben poco di tutto cio’. Quello che ci hanno fatto vedere dovrebbe interessare molto di + Consob e forse anche la Magistratura, ma …………….siamo in Italia e in quell’azienda ci hanno pescato TUTTI. Quindi gli unici a rimetterci al momento sono i dipendenti esternallizzati, e quelli che rimasti hanno tenuto in linea di galleggiamento la barca, nonostante un management famelico di premi di risultati ad personam!!!!!!!!!!!!!!! Si parla fino ad 80.000 per i quadri medi.
    Da ricordare poi anche i giochini con le imprese, altro aspetto importante forse quanto gli immobili……….
    Quoto il post di Stefano

  7. Speriamo piuttosto che il governo non faccia la solita porcata dei suoi predecessori infilando qualche decretino importantissimo il primo giorno utile della seconda settimana d’agosto… sembrerà una fesseria ma tra il grande esodo estivo e il grande contro-esodo estivo, approfittando dalla sacrosanta voglia di non impegnarsi durante le ferie, vengono messe a segno le schifezze più grosse.

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