Gentiloni: “Chi ha voglia di censura, se la faccia passare”

Dal Blog di Vittorio Zambardino: Gentiloni: "Chi ha voglia di censura, se la faccia passare".

Caro Vittorio,

in seguito alla tua segnalazione ho chiesto informazioni ai miei uffici. Non risultano interventi della polizia postale per censurare il sito in questione. Il sito, pur presentando un videogioco denunciato perché ritenuto  oltraggioso del sentimento religioso, non rientra nei casi previsti dal decreto sulla repressione della pedopornografia.

Quanto al tema più generale del rapporto tra libertà e censura nella Rete distinguerei tre aspetti diversi.

Comportamenti criminali sul tema pedopornografia e pedofilia e altri reati, per i quali occorrono tolleranza zero e capacità di intervento rapido e mirato.

Contenuti considerati non adatti per i minori.  Sul web non sono possibili i tipici interventi di divieto previsti ad esempio per le sale cinematografiche e quindi occorre un complesso lavoro di informazione che stiamo cercando di facilitare con campagne pubbliche e numeri verdi.

Infine, l’educazione generale all’uso della Rete. Che deve diventare uno dei principali impegni delle famiglie e della scuola.

Solo l’educazione, e non certo impossibili filtri preventivi generalizzati , ipotizzabili solo in regimi  autoritari ,  potranno rendere più sicura la Rete.

Chi ha voglia di censura, se la faccia passare. Ma rendere Internet più sicuro , colpendo i criminali  e promuovendo l’educazione dei minori –  è obiettivo comune in tutta Europa.

Un obiettivo indispensabile per valorizzare quel fantastico mondo di libertà che è la Rete.

Con tutto il rispetto e la comprensione per il Ministro che sta in un dicastero non facile, non posso astenermi dal commentare…

PREMESSA MAGGIORE: ho due figlie di 7 e 4 anni e chiunque mi conosce bene sa quanto sia sensibile a certi argomenti.

In Italia Internet e’ censurata, e’ un dato di fatto noto a tutti. In primo luogo ai censori e agli operatori.

E’ piu’ facile colpire chi gestisce lo strumento che non chi commette il reato.

Invece di multare chi scommette online clandestinamente, si chiede al provider di filtrare dei siti. Bloccando siti che ospitano contenuti pedofili ci vanno di mezzo anche soggetti che non c’entrano nulla ma sono troppo deboli o troppo lontani per farsi sentire.

I provvedimenti in atto sono, con una analogia un po’ lasca, ma divulgativa, come se si chiedesse alla societa’ Autostrade di bloccare tutte le auto sopra i 120 cavalli. Di sicuro  i problemi legati alla velocita’ si ridurrebbero.

 

Tutti gli addetti ai lavori sappiamo che certi provvedimenti sono un "male politico necessario" per accontentare chi la rete non conosce e non capisce (o peggio, conosce poco e crede di capire molto).

D’altronde, non si puo’ passare per "quello che consente i pedofili su internet"; peccato che, a prescindere dal provvedimento censorio, gli scambi continuino ad avvenire, solo piu’ nascostamente e quindi meno tracciabilmente e, soprattutto, che questo provvedimento non salvi dalla violenza un solo bambino e che i luoghi di maggiore violenza siano quelli piu’ "rassicuranti", in primo luogo la casa di famiglia o di parenti. Sono fatti ben noti.

Dall’altro canto non si puo’ nemmeno passare per il "paladino della censura".

Dire nello stesso testo una cosa e il suo contrario trasforma il conflitto interiore nella mente dell’autore in un dubbio di comprensione nella mente del lettore, sperando di accontentare  gli uni e gli altri in un gioco di equilibrismo politico.

Passato il metodo censorio, non puo’ che allargarsi. E le spinte ci sono tutte da parte di molte aree della societa’ interessate a questo o quell’aspetto. Finiremo per censurare le idee politiche piu’ estreme e i siti che le rappresentano.

Caro Ministro, su due cose sono d’accordo:

  • ci vuole istruzione: Le propongo, iniziamo a farla in Parlamento, per tutti i partiti, spiegando ai politici e agli opinionisti l’inutilita’ del vulnus alla democrazia che stiamo facendo con provvedimenti illiberali e inefficaci per chi vuole delinquere. Se non trova nessuno, io sono disponibile per la parte tecnica e sono pronto a scommettere anche il Prof. Rodota’ per quella giuridica.
  • colpiamo i criminali: caro ministro, La esorto a farsi promotore con il Suo partito di una iniziativa europea per garantire l’anonimato protetto e gli strumenti investigativi. Non colpiamo chi non c’entra, solo perche’ e’ piu’ semplice. Anche in questo caso, sebbene sono certo che non lo necessiti, sono disponibile a contribuire.

So che’ e’ persona attenta alle dinamiche della rete e pertanto, confido in un Suo commento.

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3 thoughts on “Gentiloni: “Chi ha voglia di censura, se la faccia passare””

  1. Andrea Misa Galli

    Condivido quello che dice Stefano!!!
    Da cittadino ho molta paura delle possibili divergenze di una qualsiasi forma di censura. Faccio una domanda provocatoria – mi piacerebbe leggere qualche risposta perche’ io non la ho: se oggi venisse inserito volutamente un sito che non c’entra con la pedofilia dentro alla lista dei siti da inibire, cosa succederebbe?
    “chi controlla i controllori” ?
    Comunque fa piacere la dimostrazione di sensibilita’ che il Ministro ha dato con la sua attenzione all’argomento.

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