BT vende i Data Centres ad HP

Fabio mi ha chiesto di commentare il fatto che  BT venderà 24 data centres in UK ad HP, la stessa HP che ha comprato EDS una decina di giorni fa (EDS e’ l’azienda di Perot che di fatto ha "inventato" l’outsourcing.

La strategia di BT era la gestione di soluzioni ICT; adesso parrebbe che oltre a dare i 24 centri ad HP e 400 persone, BT si concentrerebbe sulla gestione dei network e HP su quella dei sistemi.

Io sapevo che BT aveva 20 Data Centres in UK, probabilmente gli altri 4 sono arrivati come effetto di acquisizione di clienti. Questi centri non sono nati per le macchine attuali, con grandi problemi di energia di alimentazione e condizionamento e in grado di supportare il consolidamento hardware che e’ uno dei grandi trend del futuro prossimo.

BT e’ in una situazione debitoria molto buona, alcuni azionisti stanno premendo perchè investa di più ricorrendo ad emissione di nuovo debito, sicchè mi sento di dire che non è stato deciso per questioni finanziarie.

I margini del business di Global Services sono sostanzialmente stabili intorno all11% mentre quelli di BT Retail sono stabili intorno al 20% e quelli di BT wholesale sono stabili intorno al 28%.

Forse invece proprio per la consapevolezza che non sono adeguati per i trend futuri. L’idea invece di cedere i clienti mi pare fortemente criticabile, a meno che i numeri  non nascondano delle sorprese (in prima battuta non vedo altra giustificazione).

All’interno di Global Services, sono contati sia i ricavi IT che i ricavi di TLC che fanno riferimento alle "soluzioni". Dai dati non si capisce (non si sa quanta connettività c’e’ dentro i "networked services").

Se i ricavi di TLC avessero dei margini intorno al 20% e pesassero circa la meta’ del fatturato, significherebbe che i margini da outsourcing IT sarebbero intorno a 0 (ed e’ un business labour intensive, confrontato con quello TLC, e quindi meno "elastico" rispetto alla riduzione di costi delle tecnologie)…

If you like this post, please consider sharing it.

4 thoughts on “BT vende i Data Centres ad HP”

  1. Vincenzo Vicedomini

    Vero, l’avevo già letta sulle news di Hosting Talk.
    Poi HP ha preso anche Eds, qualcosa bolle in pentola … E se le servisse un’infrastruttura “approntabile” per future implementazioni di Cloud Computing ?
    Controllo sul maggiore fornitore di risorse in outsourcing, 24 datacenters (per ora) su cui poter piazzare servers, infrastrutture di rete ed erogare servizi .
    Mancherebbe solo la ridondanza geografica visto che i DC sono tutti inglesi.
    In questo momento non vorrei essere nei panni di un manager IBM.

  2. 24 datacenters fatti per metterci mainframe o as/400 non vanno bene per due ragioni: La prima e’ che non sono in grado di disporre dell’energia sufficiente, la seconda e’ che in ogni paese ha senso avere un paio di datacenter per ragioni di ridondanza.

  3. Quelle strutture con il costo dell’energia in crescendo e l’ineliminabile necessità di lavoro umano sono una patata costantemente bollente; probabilmente HP può gestirli in modo più efficiente contando, ad esempio, sul fatto che già si fa l’hw e – di recente, Eds – la forza lavoro “in casa”. Magari dopo la famosa copertina del Time (“YOU”) BT ha iniziato a pensare che l’outsourcing non e’ poi stata una così grande invenzione…

  4. Vincenzo Vicedomini

    Concordo con la vostra analisi, ma vi ricordo che HP sta lavorando a sistemi di refrigerazione a liquido dei suoi blade, di gran lunga più efficienti di quelli usati attualmente per i rack (se non erro anche IBM ha creato qualcosa di simile). Prevedono risparmi energetici oscillanti dal 20% al 50%.
    Ora, supponiamo che siano bravi a sfruttare le risorse acquisite (sicuramente lo saranno!) resta il fatto : “cosa diavolo ci fanno con 24 DC sparsi in UK ?” a che tipologia di servizi stanno lavorando ? Lo fanno per togliere solo spazio alla concorrenza ? Oppure stanno studiando soluzioni per il mercato nascente del cloud computing ? In fin dei conti i “big” del settore già stanno posizionando i pezzi sulla scacchiera per muoversi nel nuovo mercato …

Leave a Comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *