Online il rapporto Caio

Ieri sera lo avevo visto su un paio di webzine e oggi lo scrivono un po' tutti. Il rapporto Caio sta su wikileaks.

Gli ho dato una scorsa (puff puff pant pant) e francamente mi riesce poco comprensibile la ragione di tanto segreto. Chiunque legga questo blog non ha trovato nulla di nuovo (anche se un paio di critiche di dettaglio le avrei, ma sono inessenziali); Caio fa una analogia all'osteoporosi mentre io la faccio alla Sclerosi Laterale Amiotrofica.
O meglio, forse la cosa nuova e' che ci sia un documento che lo dice al governo, piu' autorevole di questo misero blog e dei suoi 3-4 lettori quotidiani. (mila)
Sole 24 Ore:

Il Rapporto Caio, scivolato sul sito internet wikileaks.org senza che ci fosse una presentazione ufficiale da parte del governo, mette in evidenza la necessità di un intervento pubblico per sviluppare una rete telefonica finalmente all'avanguardia dei grandi Paesi e non più ridotta a un "colabrodo". Il contributo dei privati non basterà: «Non sembrano esserci motivi perché i gestori accelerino i piani annunciati, e anzi la crisi economica rischia di rallentare domanda e investimenti» si legge nel rapporto commissionato al consulente Francesco Caio dal viceministro delle Comunicazioni Paolo Romani. «È difficile vedere come Telecom Italia possa decidere di accelerare i suoi piani razionalmente ispirati alla logica economico finanziaria della prudente gestione», tenendo conto tra l'altro degli «obiettivi di riduzione dell'indebitamento ». Né altri gestori sembrano in procinto di investire.
Come intervenire
Inoltre, prosegue Caio, «l'intervento pubblico sulla rete di accesso può svilupparsi in coerenza con la normativa europea. Potrebbe agire come stimolo anticiclico e portare ad occupazione e investimenti in cantieri. Un eventuale intervento di finanza pubblica – prosegue il rapporto – non sarebbe una contribuzione a fondo perduto ma l'investimento in un'infrastruttura essenziale la cui vita utile è di decenni».

Qualcuno si ricorda la "fibra che ride" ?
A due anni dal lancio della campagna, ci sono ancora secondo Google un bel 58.000 pagine su Internet che vi fanno riferimento, (down from 84.000)
Andate a rileggervelo.. scrivevo

"In economia, il valore si sta progressivamente spostando nell'informazione, il ruolo della rete è probabilmente addirittura più importante della variante di valico, del ponte sullo stretto e della TAV in val di susa.

Vogliamo iniziare a discuterne ? o lasciamo che tutte le scelte (secondo me subottimali) vengano decise da una azienda che (legittimamente) può (e deve) pensare solo al propio rendimento nei confronti dei propri azionisti (e quindi con orizzonte 3-12 mesi) trascurando l'interesse generale di lungo termine ?"

Nel rapporto si dice  a chiare lettere che Infratel ha lavorato per Telecom Italia:

Negli
ultimi anni Infratel ha contribuito all’estensione della copertura,
investendo nella costruzione di tratti in fibra (backhaul) per
collegare centrali Telecom Italia

e che ha fatto 194 centrali in 4 anni, adesso ne dovrebbe fare 720 in due anni…
Bene l'idea di

creazione database centralizzato coperture di rete (rame, fibra ottica, radiomobile, WiMax, WiFi, Hyperlan)

Da
fare prima di buttare i soldi duplicando coperture gia' esistenti! (di
cui beneficerebbero pochi soggetti, facilmente immaginabili, che
presidiano il tavolo dove si assegnano i fondi..)
Bene le previsioni di

– obbligo di offerta di accesso BB wholesale (bitstream) indipendente dalla tecnologia e dalla velocità
– obbligo di non discriminazione (equality of access, equality of inputs)

Temo che il dividendo digitale venga gestito in modo diverso da quello auspicato…

Il
rapporto pone un problema politico: quale infrasrtuttura per domani ? e
charamente propende e suggerisce una rete FTTH nazionale; le opzioni 2
e 3 mi sembrano delle "toppe" poco organiche rispetto al resto del
documento.

Attivita' da svolgere nei prossimi mesi:

1) Definire l’obbiettivo strategico per l’infrastruttura digitale in Italia:
• Livello di ambizione nel contesto internazionale
• Priorità relativa del processo
• Fondi disponibili
2)
Avviare un processo di approfondimento per misurare in dettaglio piani
operativi, qualità del servizio, evoluzione della domanda nei prossimi
mesi

La decisione del Governo, se positiva, comporta i seguenti passi a breve:
• Attribuzione delle responsabilità istituzionali
• Avvio di un progetto esecutivo per la definizione e valutazione delle
opzioni
• Definizione Enti coinvolti
• Creazione team di lavoro con il coinvolgimento di dirigenti/tecnici dei gestori, professionisti e consulenti:
– Legali
– Tecnici
– Finanziari

Corriere della Sera di oggi

Il sito dove le 105 pagine sono ormai di dominio
«pubblico» è Wikileaks, un braccio dell’enciclopedia online Wikipedia
nato proprio per strappare dalla segretezza delle decisioni dei governi
in giro per il mondo documenti che influenzano le decisioni pubbliche
(www.wikileaks.com/leak/ital ia-caio-broadband-report-2009.pdf). Almeno
da oggi la discussione sarà aperta.

Beh, ora la questione e' arrivata sul tavolo del governo e la discussione verra' aperta. Se son fiori…

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1 thought on “Online il rapporto Caio”

  1. Sarebbe interessante sapere quanto abbiamo pagato (certo indirettamente, tramite le varie bollette telefoniche) a Caio il centinaio di pagine tanto secretate.
    E provare a leggerlo con occhio critico con in testa il mantra “a chi giova”, “a chi giova…”, per capire dove si annodano le fregature.

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