Ancora sull’egemonia culturale di Google – Critica ragionata all’articolo sul NYT.

Un mese fa ho scritto questo post sull'egemonia culturale di Google, prendendo spunto da un post su GigaOM (il mio tema era la critica a Google, non Wave…). (Rispondero' qui ai due commenti sul blog di Vittorio Zambardino che ho visto troppo tardi..)

Sembra un post premonitore. Infatti adesso arriva questo articolo del New York Times su Google che cerca di spiegare che "no, non sono troppo grande"…

Google Makes a Case That It Isn’t So Big – NYTimes.com.

 Mr. Wagner, who is Google’s “senior competition counsel,” faces the Sisyphean task of convincing the world that his employer is not unassailable.
“Competition is a click away,”
… “We are in an industry that is subject to disruption and we can’t take anything for granted,” he adds.

"La concorrenza è a distanza di un clic". Non sono d'accordo. Lo era quando il mercato era aperto e in crescita. oggi la crescita di Internet e' quasi flat, la gente e' gia' stata raggiunta e il brand e' costruito. Non e' come prima, quando gli utenti erano il 10% di quelli attuali. Inoltre, in Google, come scrivevo, "ci sono menti molto fini e brillanti e un grado di comprensione del mondo online che noi umani non riusciamo a intuire". Film gia' visto. Davanti agli analisti ed agli investitori devi spiegare che sei fortissimo, che nessuno ti puo' far male, davanti al pubblico devi dire "non siamo poi cosi' rilevanti"..

… 
Google has begun this public-relations offensive because it is in the midst of a treacherous rite of passage for powerful technology companies — regulators are intensely scrutinizing its every move, as they once did with AT&T, I.B.M., Intel and Microsoft. Some analysts say that government opposition, here or in Europe, could pose the biggest threat to Google’s continued success.

Ah, ecco. (Simonite, re. il tuo commento su Zetavu:  infatti. IBM ha avuto molte decine di azioni antitrust)

… None of the investigations take aim at Google’s core advertising business. And unlike other technology giants in years past, Google has not been accused of anticompetitive tactics.

Nessuno ha mirato al cuore, ancora.
Non e' vero che AT&T e' stata smembrata per pratiche anticompetitive.
Nel 1984 AT&T si e' smembrata come effetto di una causa antitrust non per abuso ma perche' era troppo grossa, in ragione del principio alla base dello Sherman Act:

“If we will not endure a king as a political power we should not endure
a king over the production, transportation, and sale of any of the
necessaries of life,”

"Se non facciamo perdurare un re come potere politico, non dovremmo fa perdurare un re sulla produzione, trasporto e vendita di alcuna delle necessità della vita" e nel 1982 e' stato ritenuto che la telefonia era una delle necessità della vita.

But the investigations and carping from competitors and critics have Google fighting to dispel the notion that it has a lock on its market… “They describe where they are in a market under a kind of a fairy-tale spun gloss that doesn’t reflect their dominance of key sectors,” said Jeff Chester, executive director of the Center for Digital Democracy.
“Google search is an absolute must-have for every marketer in the world.”

Google cerca di dissipare l'idea che ha un controllo sul suo mercato.. "si descrivono come se fossero in una fiaba", dice il direttore  del centro per la democrazia digitale. "Google e' obbligatorio per ogni marketer del mondo". Achillefer, re. il tuo commento a Zetavu, tu forse "potresti" (molto in teoria) usare Altavista o Yahoo o uno degli altri 10 motori di ricerca, ma chi vuole fare una inserzione, no. Il Lockin viene da li.  Puoi guardare Telecarpi, ma i blockbuster stanno da chi ha soldi. Puoi usare newsearch.nz ma non andra' da nessuna parte, perche' non ha gli inserzionisti. Si chiama Superiorita' Economico Finanziaria. (costruita su una Superiorita' di Prodotto, e adesso supportata da Superiorita' di Presenza Industriale).

 … some experts say that the steady stream of headlines about antitrust investigations could tarnish Google’s image with consumers, who by and large still view the company, and its growing list of free and innovative online services, positively.

"il costante flusso di notizie circa investigazioni dell'antitrust potrebbe danneggiare l'immagine di Google nei consumatori che vedono ancora l'azienda in luce positiva grazie alla lunga lista di servizi gratuiti ed innovativi."
Io scrivevo "offre cioccolata gratuita, spesso di buona qualità, agli utenti." e anche che fa bene, "non gli deve interessare monetizzare, ma colonizzare."

“It is absolutely right for Google to be worried, to be prepared, to be paranoid and to respond accordingly.”
Kent Walker, Google’s general counsel, said the company expected its success would lead to greater scrutiny of its actions.

Google deve essere preparata e paranoica; il successo porta a un maggiore scrutinio delle sue azioni.

io scrivevo "Se ho ragione, questa e' una reazione che vedremo aumentare. Una
prossima sfida per Google potrebbe essere, per mantenere la sua
egemonia cultura e limitare reazioni avverse, trovare un modo di
allargare e condividere il proprio successo con una base piu' ampia di
persone, non comprando ogni tanto qualche startup e alimentando il
principale business model di oggi: farsi comprare da Google."…

Mr. Wagner’s job has not been easy. The slides he uses in his
presentations have been circulating long enough that Consumer Watchdog,
an advocacy group that is critical of Google, has posted an annotated
version of them that disputes nearly every one of Google’s assertions.

Curiosamente, il NYT ha messo i link ad AT&T, Intel, IBM e Microsoft ma non ha messo i link al Centro per la Democrazia Digitale e di Consumer Watchdog. (paranoia@work ?) Poco male, l'ho fatto io. E questa sotto e' la presentazione incriminata.

Anonymous Analysis of Google Charm Offensive

Eric E. Schmidt,
Google’s chief executive, campaigned for Mr. Obama, advised the
transition team and now sits on the president’s council of advisers on
science and technology. Some former Google employees have taken
influential posts in the administration.

Those ties have not
helped Google with regulators, at least not so far. Yet they provide
another source of concern for Google’s critics, who fear that the
company may gain undue influence over important policy areas like
online privacy regulation.

Mr. Wagner says that some of
Google’s rivals, like Microsoft or AT&T, are not only much larger
than Google but also spend far more on lobbying than it does.

l'AD di Google ha fatto campagna per Obama, l'advisor nel team di transizione ed ora e' consigliere del presidente ma per adesso non e' cambiato molto nell'atteggiamento dei regolatori e i competitor hanno paura che questa presenza influenzi il futuro delle regole in materia di privacy. Wagner nota che altri spendono piu' dollari in Lobbying.

…Mr. Wagner said he was gratified by Google’s success. “We know we have a lot of people doing searches and we are very proud of that,” he says. “We are not asking for sympathy.”

Wagner e' gratificato dal successo della sua azienda "c'e' tanta gente che fa ricerche e noi siamo molto orgogliosi. non chiediamo di essere simpatici".

Con questa battuta sta raggiungendo lo scopo.

If you like this post, please consider sharing it.

1 thought on “Ancora sull’egemonia culturale di Google – Critica ragionata all’articolo sul NYT.”

  1. Completamente d’accordo.
    E’ un problema di metodo, sempre lo stesso: quelli che hanno il potere in mano vengono a dirci che non dobbiamo preoccuparci, perché loro sono onesti e lavorano bene; mentre quello di cui abbiamo bisogno è di non dipendere da loro e dalle loro rassicurazioni, ma che si instaurino e rispettino meccanismi chiari di garanzia.

Leave a Comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *