Diaspora: un passo nella giusta direzione

JC segnala Diaspora. A Little More About The Project.
Penso che il modello sia buono, spero che possa svilupparsi.

in estrema sintesi: gestione delle identità fatte da ciascuno, con un pezzo di software
locale che presenta le informazioni che uno desidera ai servizi che
desidera, dove non è un terzo ad essere padrone della tua identità
online

Pero' anche questa, in fondo, e' un sintomo di una piega che ha preso Internet che non mi piace un granchè.

Io amo Internet, quella dei protocolli, del rough consensus and running code, non quella dei servizi centralizzati o comunque proprietari. Ecco, forse Diaspora poteva nascere come RFC (e magari avere fortuna migliore di altre iniziative simili).

Mi pre che il ruolo delle università in Internet sia un po' scemato.

Immaginiamo la mail che nasca ora: non c'e' nessuno che usa la mail.
Parte mailbook.com e offre la mail. la fa aperta ed interoperabile ? no;
dice (legittimamente) "venite tutti da me perche' offro la mail"

Internet non poteva nascere fuori dalle università: il privato cerca di massimizzare il proprio interesse, di raggiungere autnomamente la massa critica perchè una volta che ce l'hai, hai conquistato il mondo.

Le università, invece, fanno la mail aperta ed interoperabile e fanno raggiungere al sistema intero la massa critica.

Ecco, forse dovrebbero essere le università ad iniziare ad adottare un sistema di directory decentralizzato, aperto, ecc. Si raggiungerebbe la massa critica e tanti potrebbero beneficiarne.

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2 thoughts on “Diaspora: un passo nella giusta direzione”

  1. vero. forse è per questo che di web semantico si parla molto in ambito accademico ma sono pochissime le aziende che aprono i loro database a chi li vuole linkare (dare via i miei dati così!?). ma qualcosa si sta muovendo – http://linkeddata.org/
    RFC è la strada giusta, ne scrivi una mentre stai comunque migliorando la tua idea se questa funziona solo se si crea l’ecosistema.
    Nelle aziende non è facile trovare un relatore (e un decision-maker) con la mentalità da RFC (ma questi di Diaspora si devono ancora laureare 🙂
    Apple e Google hanno scritto delle RFC per lo streaming su iPhone
    http://tools.ietf.org/html/draft-pantos-http-live-streaming-03
    e per HTML5
    http://dev.w3.org/html5/spec/Overview.html
    (!!! da questa è sparito il firmatario Apple, guardate le previous versions 😉
    certo, a prima vista fra il fungo e il castagno c’è una gran differenza di immagine e di prestigio ma alla fine quello che sostiene tutto è l’ecosistema del bosco che non è né solo Fungo Srl né Castagno Spa né Oak Inc.
    Proprio l’altro giorno si parlava di dove memorizzare numeri di carta e dati personali; dal semplice auto-fill dei form al single-sign-on trusted. Alla fine si è scelto per una soluzione ibrida: un po’ nel client un po’ sui server e poi chiedere all’utente di volta in volta Sicuramente possiamo fare di meglio.
    ciao,
    pan

  2. Quanto codice e quanti ragionamenti sulla gestione delle identita’ online.
    Dai tempi dei newsgroup, fidonet, e dell’email, non ci si chiedeva chi fosse realmente. Era semplicemente detto: chi sei ? Ok, benvenuto.
    Oggi non ce lo chiedono. C’e’ 1e100.net

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