Scuola in wifi (ed altro)

Ricevo, allego e segnalo:

  • è sensibilmente migliorata la dotazione tecnologica delle classi: complessivamente sono state distribuite oltre 30.000 Lavagne Interattive Multimediali (LIM)
  • la piattaforma ScuolaMia consente alle scuole di erogare servizi digitali alle famiglie (pagella online, comunicazioni alle famiglie incluse assenze via SMS, ecc.). Le scuole secondarie di secondo grado che hanno aderito all’iniziativa sono oltre 2.000 (65%)
  • Parte l’Operazione Scuole in WIFI, volta a dotare le scuole di un access point gratuito per la didattica, utile anche per l’utilizzo delle oltre 30.000 Lavagne Interattive Multimediali già istallate nelle scuole
  • L’Operazione consentirà entro il nuovo anno scolastico di dotare circa 5.000 scuole di punti di accesso alla rete in modalità WIFI
    Costo dell’Operazione: 5 milioni di euro

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6 thoughts on “Scuola in wifi (ed altro)”

  1. mi congratulo per l’iniziativa.
    Ma per la sicurezza informatica degli apparati ed in particolare delle informazioni della segreteria (altamente private e sensibili) cosa è stato fatto?
    qualcuno se ne preoccupa?
    ho paura di ricevere una risposta negativa!!!!
    ciao marcello

  2. Ho sentito l’annuncio in tv dove la Gelmini diceva che il costo per dotare una scuola di wifi è di 1000€ e quindi con 5 milioni di euro faranno 5000 scuole.
    1000€ mi sembrano un po’ pochini come stima.
    1) per coprire una intera scuola non basta un accesspoint da 30€
    2) dal momento che viene installato il wifi ci si dovrà preoccupare un po’ di più della sicurezza (lo si doveva fare già prima, ma col wifi a maggior ragione). Costa?
    3) considerando che per l’installazione dovranno andare 3 persone di una ditta appartente all’albo installatori penso che basti veramente poco per superare quella cifra solo di costi di installazione.
    Non so perchè ma io credo proprio che se anche quei 5 milioni arriveranno veramente alle scuole non riusciremo a contare 5000 accessi wifi.
    E poi soprattutto non è chiaro se il WiFi sarebbe ad uso degli studenti, dei professori, delle lavagne interattive o di chi altro: installare WiFi per farlo usare a tutti gli studenti non richiede le stesse risorse di quelle che servono per farlo usare solo al preside e l’utilità della prima e della seconda sono profondamente differenti.
    Ho come l’impressione che fra 2 anni avremo 30000 lavagne e 5000 access point comprati, installati e mai configurati ed utilizzati. Ma vedremo.. al momento non ho parenti a scuola per seguire da vicino la situazione locale.

  3. caro quintarelli, a chi le ha mandato questo ppt, ha provato a chiedere quante scuole dispongono di un collegamento internet a banda larga utilizzabile per la didattica (ovvero non l’ADSL SPC a 640K che collega le segreterie)?
    Scommettiamo che parecchi accesspoint rimarranno senza connessione ad internet?

  4. Stefano, si vede che in questo periodo hai molte cose da fare. La notizia è quanto meno criticabile in molti aspetti, e vista l’ora sarò brevissimo:
    1) 5000 scuole = 5000 edifici scolastici? Se è vero quello che dice Valente cioé che gli edifici scolastici sono 44.000, siamo circa tra il 10 e 11% (conti fatti a spanne) e gli altri
    2) Stefano Bagnara (ma ci chiamiamo veramente tutti Stefano?) ha ragione 5.000.000 di € sono pochissimi, gli AP vanno collegati fra loro e come? Nell’unica scuola che ha una rete che passa tra più edifici, tra quelle che conosco, ho contato 3 hub (dico hub) in cascata prima di arrivare all’ADSL. Le prestazioni di sta roba sono un bit ogni tanto
    3) l’unica LIM che ho avuto modo di vedere si collega al WIFI solo dopo aver levato tutte le protezioni bella roba
    4) cosa se ne fanno le scuole del WIFI? Cosa ci collegano? Ogni giorno riceviamo domande di scuole che chiedono computer riciclati e supporto per costruire un’aula informatica
    5) chi gestirà tutto questo? Non è che finisce come la stampante laser della scuola dove lavora un amico che non ha più toner perché il ministero ha fornito la stampante ma la scuola non ha i soldi per il toner?
    È vero che da qualche parte occorre partire, ma qui mi sa che finiremo per fare un altro esperimento come il collegamento di 1000 scuole alla rete GARR, come la scuola con il laptop di Negroponte (OLPC) e mille altre.

  5. 5000 scuole sono una goccia e una rondine non fa primavera.
    va preso per quello che e’ senza enfasi.
    3 access point in una piazza fanno notizia da prima pagina ed e’ eccessivo.
    piedi per terra, non esageriamo in un senso ne’ nell’altro.
    sono una cosa piccola positiva, anche solo il fatto che ci abbiano pensato. tutto qui.

  6. @Quinta: è vero che è comunque positiva, ma l’impressione è che saranno 5000 cose mai portate a termine e non funzionanti. Forse se dicevano che con quella cifra di scuole ne facevano 500 o 1000 allora avrei avuto qualche speranza in più. Lo sappiamo tutti come funzionano queste cose nella pubblica amministrazione… La cosa bella è che il motivo principale di un eventuale fallimento sarà il fatto che per installarli ci vorranno degli installatori. Altrimenti se le 5000 scuole fossero state scelte tra quelle che hanno almeno un professore con le competenze necessarie che si preoccupava lui di spendere i 1000€ al meglio forse almeno qualche caso in cui il WiFi sarebbe stato messo in piedi lo potevamo sperare.
    O a pensarci meglio la cosa fa proprio il paio con la questione degli installatori. Avevano una categoria da far guadagnare (non sappiamo ancora perchè). pensano di fare l’albo, ma l’albo poi è una cosa a lungo termine, invece se immediatamente ci troviamo 5.000.000 di euro e tutti questi si intascano 900 dei 1000€ per andare ad attaccare un accesspoint all’adsl esistente allora torna tutto. Se fossi il rappresentante di quel gruppo di installatori starei festeggiando per i 4.8 milioni di euro di guadagno facile.
    “anche solo il fatto che ci abbiano pensato”: forse è vero, forse non c’è nessuna bustarella, nessun installatore da accontentare, nessuno scopo propagandistico, e solo una bella idea portata avanti con pochi soldi… ma in questo caso è stato fatto (secondo me) un errore enorme di valutazione nel decidere quale cifra allocare ad ogni struttura.

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