Procura di Cagliari: Comunicato stampa: bloccato anche il proxy !

La novità della metodica investigativa utilizzata dalla Guardia di Finanza e proposta all’attenzione della sensibile Procura della Repubblica di Cagliari, sempre pronta all’adozione di moderne misure e di innovativi strumenti normativi e tecnologici nella lotta alla web-pirateria, è di assoluta rilevanza poiché finora non si era mai riuscito a bloccare totalmente l’accesso ai siti oscurati.

Il risultato messo a segno oggi dalle Fiamme Gialle cagliaritane conferma, ancora una volta, il Nucleo di Polizia Tributaria quale qualificato investigatore del web nella lotta globale alla pirateria digitale, in attuazione degli indirizzi strategici espressi dal Comando Generale della Guardia di Finanza e delle direttive localmente impartite dal Comando Regionale Sardegna.

potrebbe apparire un filino trionfalistico…

Premesso che mi dicono che gli stessi autori di btjunkie siano gli autori di proxitalia, il comunicato stampa spiega come funziona un proxy

Nel caso di specie, la connessione a btjunkie viene fornita attraverso un intermediario (proxyitalia) che si occupa della negoziazione delle richieste tra client e server; pertanto le richieste di connessione non vengono inoltrate direttamente ai DNS e IP oggetto di restrizione … e il gioco e’ fatto! In altri termini: fatta la legge … trovato l’inganno!!

in realtà non è proprio così.

i proxy, per funzioni varie, esistono da *prima* del web. si consolidano nello standard per il web (HTTP) nel 1999; casomai è la legge che non sapeva che “inganni” di questo tipo da decenni esistono in quantità industriale, che nascono per accelerare le prestazioni della rete tramite caching, tanto noti da essere esplicitamente previsti come esenti da responsabilità nella direttiva ecommerce, e usati dai dissdenti di mezzo mondo per aggirare le censure.

Qualche amico con cui ho discusso dice che i blocchi funzionano perche’ la massa degli utenti non sa aggirarli. io sostengo che non sa aggirarli perchè non ha l’incentivo per saperlo ma che basta dagli l’incentivo perchè imparino. Boh, vedremo…

Sotto il comunicato stampa per esteso

Guardia di Finanza
COMANDO PROVINCIALE CAGLIARI
COMUNICATO STAMPA

GDF CAGLIARI: ALLA CONCLUSIONE L’OPERAZIONE “POISONOUS DAHLIA”
STRETTA CONTRO I “PIRATI” DI “BTJUNKIE”
OSCURATI ANCHE I SERVER PROXY UTILIZZATI PER BYPASSARE L’EMBARGO

Continua l’offensiva tecnologica delle Fiamme Gialle cagliaritane che pattugliano il web contro gli accessi abusivi degli internauti alla piattaforma multimediale pirata “btjunkie”.
Gli ulteriori sviluppi investigativi dell’operazione “Poisonous Dahlia”, condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria del capoluogo sardo, su delega della Procura della Repubblica di Cagliari, hanno assestato un ulteriore duro colpo alla cybergcriminalità globale.
Oggi, la Guardia di Finanza, in attuazione di uno specifico provvedimento emesso in via d’urgenza dal Sostituto Procuratore della Repubblica Dott. Giangiacomo Pilia, ha inibito l’accesso dall’Italia al portale “btjunkie”, attraverso l’oscuramento del sito www.proxyitalia.com<http://www.proxyitalia.com>, creato in Canada e allocato in Germania.
Veniva, infatti, appurato che la registrazione del dominio era avvenuta tramite un servizio terzo che aveva permesso di garantire la privacy e nascondere i dati reali del registrante e che la funzione dell’indirizzo http://proxyitalia.com/btjunkie.org” proposto in risposta al provvedimento dell’A.G. cagliaritana era unicamente quella di permettere la fruibilità del sito btjunkie agli utenti italiani.
L’operazione portata a compimento per la prima volta in Italia rientra nella logica di rimuovere tutti gli ostacoli tecnologici frapposti per aggirare gli obblighi imposti dalla legge per la tutela del diritto d’autore e del copyright.
Infatti già dallo scorso mese di aprile, in contemporanea con la divulgazione della notizia dell’inibizione dei siti www.btjunkie.org<http://www.btjunkie.org> e www.btjunkie.com<http://www.btjunkie.com>, alcuni blog fornivano ai netsurfer indicazioni su come aggirare la barriera tecnologica eretta dall’Autorità Giudiziaria per accedere al noto portale “pirata”.
Tali indicazioni risultavano ancora più evidenti nella home page dello stesso sito btjunkie.org nel quale si leggeva “attenzione italiani:btjunkie.org verrà presto bloccato a causa della censura giudiziaria italiana. potrete continuare ad accedere al sito http://proxyitalia.com/btjunkie.org”.
Da qui gli investigatori si sono concentrati proprio sul veicolo tecnologico proxyitalia.com creato e proposto ad hoc al fine di fornire un mezzo fruibile dai soli utenti italiani e, quindi, accessibile esclusivamente dall’Italia per aggirare illegalmente l’ordine di inibizione disposto dall’A.G.
Ma come funziona un proxy?
In estrema sintesi, tale servizio di web proxy si interpone tra un client ed un server, inoltrando le richieste e le risposte dall’uno all’altro.
Il client si collega al proxy, invece che al server, e gli invia delle richieste.
Il proxy a sua volta si collega al server e inoltra la richiesta del client, riceve la risposta e la inoltra al client.
Nel caso di specie, la connessione a btjunkie viene fornita attraverso un intermediario (proxyitalia) che si occupa della negoziazione delle richieste tra client e server; pertanto le richieste di connessione non vengono inoltrate direttamente ai DNS e IP oggetto di restrizione … e il gioco e’ fatto! In altri termini: fatta la legge … trovato l’inganno!!
Difatti l’indirizzo proxy permetteva l’accesso diretto a btjunkie e la fruibilità dei servizi offerti e quindi, nonostante il blocco imposto ai provider italiani, gli utenti potevano ugualmente accedere al sito bypassando le restrizioni a livello IP e DNS.
La novità della metodica investigativa utilizzata dalla Guardia di Finanza e proposta all’attenzione della sensibile Procura della Repubblica di Cagliari, sempre pronta all’adozione di moderne misure e di innovativi strumenti normativi e tecnologici nella lotta alla web-pirateria, è di assoluta rilevanza poiché finora non si era mai riuscito a bloccare totalmente l’accesso ai siti oscurati.
Il risultato messo a segno oggi dalle Fiamme Gialle cagliaritane conferma, ancora una volta, il Nucleo di Polizia Tributaria quale qualificato investigatore del web nella lotta globale alla pirateria digitale, in attuazione degli indirizzi strategici espressi dal Comando Generale della Guardia di Finanza e delle direttive localmente impartite dal Comando Regionale Sardegna.

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7 thoughts on “Procura di Cagliari: Comunicato stampa: bloccato anche il proxy !”

  1. Ma un sito tipo btjunkie che non ospitasse neanche i file .torrent, ma solo magnet link, potrebbe subire la stessa finee di btjunkie?
    ad ogni modo… si meriterebbero che anche i ragazzini quindicenni inizino ad usare tor…
    Poi, quando anche un ragazzino che usa solo facebook sarà in grado di anonimizzarsi, lo sarà anche il criminale piu scaltro… e vorrei vedere i salti di gioia che faranno i magistrati che dovranno intercettare una comunicazione tor…

  2. nasceranno tante darknet!
    Economicamente avere una vpn basata su uno stupidissimo “server virtuale” è alla portata di tutti.
    E dopo? Saranno vietati anche i protocolli cifrati ?
    Sia chiaro che personalmente non critico l’azione della magistratura in se ma “l’implementazione”.

  3. @vincenzo: “saranno vietati anche i protocolli crifrati?”. Certo che sì. Saranno autorizzate solo crifrature che il governo possa decifrare in caso di necessità. Ma considerando che ci sono voluti così tanti anni per “imparare” il proxy penso che ancora per una decina potremo usare tutti gli algoritmi che vorremo. E poi? E poi un giorno sarà vietato provare sentimenti…

  4. Tecnicamente il divieto di usare comunicazioni cifrate “troppo” esiste gia`, semplicemente non verra` enforced dalle polizie per il fatto che e` usatissimo in tutte le grandi aziende (e siccome la legge deve essere uguale per tutti…).
    In compenso io resto dell’idea che si debbano organizzare incontri nelle scuole superiori in cui si parli di licenze creative commons/dominio pubblico/copyleft vari, in modo che gli stessi artisti di domani si lamentino con la loro major (o con il loro editore, nel caso di libri). La tutela delle opere dell’ingegno le fa semplicemente morire, l’almanacco e` pieno di storie simili (la playstation e le altre console, per dirne una). Purtroppo a me manca il tempo di organizzare una cosa simile, ma proverei ad appoggiarla.

  5. Oh ma sapete che stanno nascendo 2 nuovi servizi terzi per aggirare queste limitazioni ?
    Il primo consiste nell’invio di lettere cartacee affrancate, non appena recapitata risponderanno celermente con l’indirizzo torrent richiesto, certo un pò di latenza ma pazienza. Igniti per ora i costi.
    Il secondo con una telefonata: dettando alla cornetta il testo ricercato, un servizio di riconoscimento vocale provvederà a dire a voce dove e come reperire i contenuti da digitare poi manualmente.
    Temo che l’offensiva tecnologica dovrà proseguire ancora per colpire questi intermediari, non mi sentirei tranquillo sapendo che, probabilmente, hanno fatto il lavoro a metà !

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