7 thoughts on “Brasile: no iPad”

  1. Perché il governatore della toscana che bonifica una zona sul mare a spese dei contribuenti affinché la tal azienda possa aprirci uno stabilimento? Successo qualche mese fa, non ho i dettagli sotto mano.
    I governi locali o nazionali hanno tra i loro compiti di attirare gli investimenti esteri tramite incentivi di vario tipo. Foxconn chiede per esempio un’esenzione parziale e specifica dalla dogana brasiliana (la più lenta al mondo) per l’importazione di materie prime; oppure la fornitura di connettività in banda larga per lo stabilimento, in una zona dove la connettività è praticamente assente. Il governo brasiliano può decidere se accettare ed ottenere X mila posti di lavoro ed un gettito fiscale annuo, oppure se rifiutare. E’ una contrattazione come avviene ovunque nel mondo, a parte in Italia da cui le multinazionali si guardano bene di aprire sedi (siamo penultimi in Europa per capacità di attrarre investimenti esteri). Anzi, quando ci provano, gli rispondiamo che preferiamo “difendere l’italianità” delle nostre aziende e pagarci i debiti con i nostri soldi, tenetevi pure i vostri miliardi.

  2. @Giovanni: non solo quello, anche incentivi fiscali (tasse). nihil obstat se per un settore. se per una azienda, mi scandalizzavo per la FIAT e mi scandalizzo per foxconn (con l'aggiunta che i margini, nel caso, li fa un terzo; e per giunta, non e' per sostenere una azienda in crisi o un settore in difficolta'..)

  3. Beh nessuno conosce i margini di Foxconn in Cina, ma ci scommetto che non pagano moltissimo gli operai 🙂
    Ah comunque ho realizzato ora che, se non hai letto altre fonti, penso ti manchi un tassello nel puzzle perché l’articolo di Reuters è disinformato: Foxconn ha chiesto di usufruire delle detrazioni fiscali “standard” che in Brasile è garantita per legge a tutti i produttori di “computer”, e che non è stata mai esplicitamente aggiornata per prevedere “tablet”. Per cui di fatto chiede che lo stato ratifichi l’interpretazione della legge e gli consenta la stessa detrazione fiscale:
    http://www.mzweb.com.br/positivo/web/conteudo_en.asp?idioma=1&conta=44&tipo=21962
    In Brasile c’è una differenza abissale di tasse tra computer fatti in casa e computer importati, per cui di fatto il mercato non è fair (come dice il link, 40% di vantaggio fiscale) e le multinazionali sono “costrette” ad avere una fabbrica direttamente laggiù se vogliono vendere i loro prodotti. Un iPad in Brasile oggi costa più del doppio di quanto lo paghiamo noi a causa delle tasse doganali.
    Se non ricordo male, il fulcro della discussione è specificatamente sull’IPI (una sales tax), per la quale i PC fabbricati in brasile godono di uno sconto del 95% che porta l’aliquota dal 15% allo 0.75% (vedi link sopra). Foxconn vorrebbe lo stesso tipo di sconto anche per gli ipad che produrrebbe in Brasile.

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