Skype: Carramba che sorpresa…

Stop ai numeri Skype italiani Migliaia di utenti senza voce – Repubblica.it.

secondo la normativa italiana (come in altri Paesi europei), è possibile usare un numero solo all’interno del distretto geografico corrispondente. Gli 06 solo a Roma, per esempio. È solo una formalità: gli altri operatori VoIP risolvono scaricando la responsabilità sull’utente. Al momento dell’attivazione del numero, gli fanno sottoscrivere una dichiarazione (sul web) secondo cui l’utente s’impegna a non usare il numero al di fuori del proprio distretto.
Skype però non si era premunita in questo modo e così era incorsa nella scure ministeriale. Il ministero dello Sviluppo Economico aveva dato un ultimatum a Skype: o adegui i tuoi numeri alla normativa italiana o li dovremo disattivare. Il termine era fine agosto, poi prorogato al 30 settembre. Skype non è riuscita ad accordarsi con Eutelia, per adeguarsi alla normativa, complice il fatto che quell’operatore è in amministrazione controllata.
La situazione è precipitata il 29 settembre e oggi Eutelia conferma: in ottemperanza al provvedimento del ministero dello Sviluppo Economico “ha provveduto alla disattivazione delle numerazioni geografiche di cui essa è titolare ed attraverso le quali Skype ha fino ad oggi potuto erogare i servizi agli utenti finali”, si legge in una nota dello stesso operatore.

Skype è stata colta alla sprovvista,….

non e’ solo il luogo geografico, è anche l’interoperabilità (come alla ribalta in questi giorni)

3 dicembre 2008: Skypein in Italia: non si vive di cioccolata… – a Quinta ‘s weblog 

Mi pare di poter dire quanto segue…

Skypein non puo’ essere fatto in Italia secondo le norme vigenti in
quanto Skype non interopera.

Le regole infatti prevedono che per poter avere delle numerazioni,
l’operatore deve interoperare.

I numeri pertanto non possono essere di Skype, potrebbero essere di
qualche operatore che glieli rigira.

In questo caso, se però poi l’operatore e Skype dovessero interrompere
il proprio contratto, l’utente resterebbe senza il suo numero.

Dal punto di vista delle regole, quindi, mi pare che Skype non stia
comportandosi in modo corretto. Dovrebbe decidere di interoperare, se
volesse avere i numeri.
Diversamente, ritengo, qualcuno farà una
segnalazione a vigilanza e controllo di AGCOM.

Mi rendo conto che per un utente ciò é negativo; si potrebbe dire
“chissenefrega dell’interoperabilita’, io voglio i numeri!” Ma non e’
cosi’.
L’interoperabilità e’ il modo per assicurare che possa esserci un
mercato, senza effetti rete e lockin degli utenti.

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7 thoughts on “Skype: Carramba che sorpresa…”

  1. Sono d’accordo che Skype dovrebbe essere costretta ad interoperare, ma le due questioni sono slegate. La disattivazione dei numeri è sanzione possibile solo per la violazione della limitazione geografica, giusto? Sarebbe assurdo disattivare i numeri causando un danno agli utenti finale solo per la mancanza di interoperabilità. Se l’AGCOM avesse fatto disattivare i numeri per mancanza di interoperabilità, immagino che scatterebbe il ricorso a TAR con richiesta danni immediato.

  2. perchè non interoperava? tramite eutelia in realtà quei numeri interoperavano con la rete telefonica generale (attraverso circuito certo … )

  3. Scusa la mia ignoranza, ma per interoperabilità intendi la possibilità di fare portabilità del numero verso altri operatori giusto? In questo caso, sarebbe assurdo che per tutelare un diritto “futuro” dell’utente finale (la possibilità di mantenere il numero in caso di cambio operatori) gli si causi un danno immediato. Che c’entrano gli utenti? Questi diritti degli utenti devono essere fatti rispettare agli operatori sanzionandoli, ma non causando danni agli utenti finali. Sarebbe come dire che se Tiscali non interopera, allora stacchi tutti i telefoni Tiscali di casa. Secondo me sarebbe da ricorso al TAR.

  4. Come accedeva e accade per altri tipi di merce i furti avvengono perché ci sono operatori economici (in questo caso produttori di rame) disposti ad acquistare “rottame” dalla provenienza poco chiara, se non evidentemente illecita, allo scopo di mantenere in funzione i forni di produzione.
    Visto che non è possibile imporre l’onestà si potrebbe perlomeno cercare di imporre il controllo della filiera, in modo da rendere meno agevole il passaggio.
    Oltre ai produtori e distributori di servizi elettrici e di TLC, tra l’altro, sono spesso colpiti anche i servizi ferroviari meno controllati, come le ferrovie locali in concessione e le tratte secondarie, con un danno diretto anche sui pendolari che ne fanno uso.
    Una ricerca su “repubblica.it” (per fare un esempio) per “furto rame” restituisce 20 risultati solo da qui alla fine di luglio 2011…

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