PERCHÉ RITENIAMO IMPORTANTE AVERE DELLE STATISTICHE INTERNE
Il fine di questo blog è puramente divulgativo e i dati sugli accessi mi permettono di comprendere meglio l'interesse generato dagli articoli che scrivo.
I DATI SUGLI ACCESSI NON LASCIANO QUESTO SITO
Per le statistiche non mi appoggio a nessun servizio esterno: utilizzo infatti Matomo, un software open source che risiede sullo spazio web dov'è ospitato blog.quintarelli.it e quindi nessun dato viene ceduto a terze parti.
PRIVACY
I dati sensibili come gli indirizzi IP vengono anonimizzati.
LA SCELTA FINALE È TUA
È stata riposta molta cura nel rendere il sito più rispettoso possibile della privacy, selezionando accuratamente i software e i servizi che vengono utilizzati. I dati che vengono collezionati sono veramente utili, tuttavia ho a cuore che ognuno possa fare delle scelte consapevoli, quindi puoi sempre decidere di disabilitare questa opzione.
Attiva i cookie strettamente necessari così da poter salvare le tue preferenze!
Anche il GPON non consente l’unbundling… e ci si dovrà accontentare del bitstreaming (nelle aree senza infrastrutture in concorrenza etc).
Secondo me il VDSL2 (FTTCabinet, FTTBuilding etc) sarà un inevitabile complemento al FTTHome.
E ancora grazie se ci sarà visto che potrà abbassare notevolmente le CAPEX evitando il cablaggio verticale.
pero' con la fibra tra un po' ci farai l'unbundling ottico..
Eh, ma tra un po’. 😉
Prima che la tecnologia NGPON2 (il WDMPON intendo) sia commercialmente disponibile e a costi da utenza residenziale (per non parlare del rollout dei nuovi apparati in centrale e in casa) ne passerà di tempo… oddio, anche prima di avere la fibra in tutte le case ne passerà…
In ogni caso ho l’impressione che nelle zone urbanisticamente critiche o meno interessanti commercialmente, dove quindi non ci saranno presumibilmente operatori ad azzannarsi alla gola per contendersi i clienti, il VDSL2 potrebbe semplificare le cose e dare una bella botta al digital divide.
Anche se in quelle aree ci sarà LTE a fargli concorrenza.
Ciao Stefano, ma se pubblicaste sul Newsstand cosa cambierebbe? Non sareste più in grado di accettare le sottoscrizioni fuori iOS? Apple gestirebbe tutte le sottoscrizioni presso loro senza fornirvi i dati sui clienti (come fa con App Store)?
Comunque la mossa sembra semplicemente voler sostenere l’Edicola, evidentemente non stanno raggiungendo l’adozione sperata.
la risposta e' si a tutto, e c'e' inoltre un tema di user experience.
su app store devi cercare l'app del giornale; hai la garanzia che sia l'utente a scegliere, senza essere orientato a favorire questo o quel prodotto di questo o quell'editore…
Capisco, beh allora è chiaro che non conviene, per avere una sottoscrizione giornaliera che sappiamo non portare granché. Meglio stare per gli affari propri (con l’App) e fornire pacchetti settimanali o mensili…
L’user experience di newsstand è infinitamente superiore per l’utente: intanto hai uno store dedicato di giornali invece che cercare una app dedicata in mezzo a qualunque app. Inoltre, newsstand scarica da solo la copia del quotidiano o della rivista appena viene pubblicata in background, in modo che l’utente può leggerla completamente offline senza doversi ricordare (per esempio) di scaricarla prima di uscire di casa.
Per il resto non discuto.
Ma i giornali non possono farsi il loro proprio “store” per vendere le copie elettroniche in abbonamento e non? Qual’è il “merito” di Apple nella produzione dei contenuti che le consente di pretendere percentuali così elevate ed imporre le sue scelte di vendita a realtà editoriali che con lei non hanno nulla a che fare?
solo in html5, perche' e' vietato installare app con negozi alternativi sulle piattaforme hw delle multinaziopnali. se le cracki per installare un negozio alternativo, commetti reato.
reato… violi una clausola contrattuale, vessatoria oltretutto.
Quello che fanno notare in Francia è la presenza nel “sistema” organizzato da Apple, di meccanismi di controllo che vanno ben oltre al copyright sui prodotti sviluppati per quella piattaforma (esercitato da anni nel caso delle consolle).
Infatti, non solo Apple chiede il suo pizzo sui prodotti e indica quali tipologie sono ammesse e quali no (tutelando con questo l’immagine del prodotto), ma pretende – in modo illecito – di farsi promotore di vendita attraverso l’edicola.
All’interno della sua stessa piattaforma, che già è un mercato chiuso e monopolistico, attiva una finestra “migliore” che penalizzando chi non accetta le sue clausole, le permette di promuovere questa o quella testata.
Nel far questo, Apple non interviene forse sulla imparzialità del suo mercato, sovrapponendo il suo ruolo di distributore di software (appstore) con quello di pseudo-editore di contenuti? Microsoft non è stata costretta, in Europa, ad introdurre il ballot screen, per la sola presenza di explorer come browser di default?