Circa il valore distrutto e generato da Internet

secondo me perdono di vista il punto importante: lo tsunami digitale, causato dal maremoto dello sviluppo della fisica, non è arrestabile. bisogna pedalare..

Martin Sorrell: Internet Has Created More Value Than It Has Destroyed | mediaIDEAS.

“We probably destroyed more than we created,” said Mr. Lanier, who in a baggy T-shirt and dreadlocks could not have looked more the opposite of the impeccably groomed Mr. Sorrell. “We discovered in Silicon Valley if you apply information systems to an industry you can shrink an industry but grow yourself. It happened to the music business, and it’s a huge problem.”

Mr. Sorrell swung back: “[We’ve got] the internet … and you’ve narrowed it down to [the notion that] data and data analytics have destroyed more than they’ve created. I think that’s palpable nonsense.
Clearly there’s a change in the balance of power to consumers … [but] the political benefits, social benefits and economic benefits outweigh the disadvantages.”

Digital innovation from the likes of Google and Facebook have created more value for the advertising-marketing industry than they have cannibalized, said Mr. Sorrell, who cited growth figures and WPP’s financial results as evidence. “It’s a trillion-dollar industry, and with the exception of 2009″ it has grown consistently, he said, adding that only three years in the last 27 have been down at WPP.

The two agreed, however, that data and technology have downsides. Privacy issues, said Mr. Sorrell, as well as the superficiality in communication and analysis, driven by social media and systems. “There is this proclivity of people to analyze things almost before they’re analyzable,” he said.

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23 thoughts on “Circa il valore distrutto e generato da Internet”

  1. Nella letteratura economica non si è mai riuscito a dimostrare che l’innovazione diminuisse i posti di lavoro. Il confronto con la ricchezza è molto simile.
    Chiaramente se valutiamo un’ottica di breve periodo e un determinato settore, è facile misurare degli scostamenti negativi. Mettiamo che produco chiodi all’acciaio. Arriva l’azienda x che lì produce al titanio, forti uguali, costano un decimo, ci vuole meno mano d’opera.
    L’azienda x cresce, le altre falliscono, il fatturato complessivo del settore decresce. Va bene.
    Però poi come misuriamo le risorse liberate che verranno investite in altri settori?
    Ci sono problematiche epistemologiche grandissime a fare queste valutazioni, per cui dalla mia dico “I don’t give a shit about this study” 😉

  2. Senza dimenticare che magari con i chiodi in titanio poi si fanno cose che prima non si potevano fare. Generando crescita con il meccanismo delle General Purpose Technology, che si autoalimenta.
    Vabbe’ ora sto diventando nerd mi fermo qua. Ma i catastrofisti è meglio che se ne stanno a casa eheh

  3. Concordo, anche se sono un altro Alessandro.
    Uno dei due deve cambiare nick! 😉
    Lo cambio io e torno io al mio vecchio nick (Alezzandro).

  4. “Il futuro è già qui, solo che non è distribuito in modo uniforme”
    Resta da vedere come vorremo (vorranno?) comprenderlo e diffonderlo in Italia.
    In ogni caso grazie per essersi speso. Mai lasciare nulla intentato.

  5. Scrivere un curriculum- Wislawa Szymborska Premio Nobel
    Che cos’e’ necessario?
    E’ necessario scrivere una domanda,
    e alla domanda allegare il curriculum.
    A prescindere da quanto si e’ vissuto
    e’ bene che il curriculum sia breve.
    E’ d’obbligo concisione e selezione dei fatti.
    Cambiare paesaggi in indirizzi
    e malcerti ricordi in date fisse.
    Di tutti gli amori basta quello coniugale,
    e dei bambini solo quelli nati.
    Conta di piu’ chi ti conosce di chi conosci tu.
    I viaggi solo se all’estero.
    L’appartenenza a un che, ma senza perche’.
    Onorificenze senza motivazione.
    Scrivi come se non parlassi mai con te stesso
    e ti evitassi.
    Sorvola su cani, gatti e uccelli,
    cianfrusaglie del passato, amici e sogni.
    Meglio il prezzo che il valore
    e il titolo che il contenuto.
    Meglio il numero di scarpa, che non dove va
    colui per cui ti scambiano.
    Aggiungi una foto con l’orecchio in vista.
    E’ la sua forma che conta, non cio’ che sente.
    Cosa si sente?
    Il fragore delle macchine che tritano la carta.

  6. la mia personale opinione su questa vicenda, è che si tratti di aiuti di stato.
    Ritengo inaccettabile che l’incumbent possa pretendere di vedersi riconoscere anche un solo euro per il conferimento del rame.
    E’ come se facessimo una società di noleggio auto ed uno dei soci pretendesse di entrarci e prenderne il controllo senza versare un solo euro ma solo conferendo dei vecchi ed inutilizzabili catorci.
    Quanto sopra sarebbe già grave se avvenisse tra un gruppo di privati, ma quando nella società in questione il socio di maggioranza REALE (perchè ci mette denaro VERO) è una pubblica amministrazione allora è ANCHE un tradimento degli interessi dei cittadini elettori.
    Continuo a ritenere che se il denaro ce lo mette la PA LOCALE l’infrastruttura E’ e DEVE RESTARE DELLA COLLETTIVITA’ non può per nessun motivo diventare l’asset di un privato chiunque esso sia (è lo stesso motivo per cui sono CONTRARIO alla CDP in Metroweb)
    Molte PAL stanno sfruttando la legittima aspirazione dei cittadini ad avere una connessione a banda larga per creare l’occasione per distrarre denaro pubblico a vantaggio di privati, direi che viste le nostre condizione come paese E’ ORA DI FINIRLA.
    Se le PAL hanno un reale interesse per la connettività dei cittadini gli strumenti per operare con denaro pubblico nel settore delle TLC senza distorcere il mercato (aiutando “un imprenditore privato”) ci sono e si chiamano TRASPARENZA, NEUTRALITA’, NON DISCRIMINAZIONE e vanno sempre coniugate con il rispetto del principio sacro che chi paga è e deve restare il proprietario.
    se la PA, dopo aver pagato l’infrastruttura, proprio se ne vuole liberare perchè allora non cederla ai SINGOLI cittadini che l’hanno indirettamente pagata?

  7. Per come la vedo io, con le punte di velocità a cui LTE tende ad arrivare, gli investimenti in fibra(quella FTTH) dovrebbero essere decisi in tempi brevi, altrimenti si rischia che fra 2 anni ci sia una effettiva concorrenza LTE vs FTTH che non permetterebbe di rientrare negli investimenti..

  8. Ma siamo sicuri che con la diffusione di massa delle smart TV e dei servizi “TV on demand” in HD (SKY gia lo fa) LTE non si “schianti” – ad esempio sul backhualing – e sia in grado di sostituire addirittura l’FTTH?

  9. LTE di Vodafone Deutschland e’ abbastanza competitiva come prezzi rispetto a T-Mobile, almeno in chiave DSL replacement (69.90 vs 89.90 per l’offerta top a 30GB), ma la vedo grigia attizzare qui, dove nelle zone in digital divide (almeno al Nord) ci sono gia’ fior fiore di WISP flat a prezzi decenti, e EOLO sembra sempre piu’ aggressiva (adesso stanno iniziando a coprire Emilia e Toscana). E comunque se vi leggete le conference calls di TI (stesso sito), non li vedo trattare LTE come DSL replacement ma come suo complement. Probabilmente la strategia di Vodafone di monetizzare il “data appetite” come dicono e’ un poco stile Verizon, dove stanno tentando di spostare la clientela via dal rame piu’ o meno aggressivamente (per concentrarsi su FIOS e LTE).
    Ripeto, non so se funzionera’ qui. Vedo intorno a me che anche i Feisbuccari dell’ultima ora dopo un paio di mesi sulle chiavette gia’ si lamentano delle ore (se hanno contratti vecchi) o dei GB (nuovi), non so se questo specchietto per le allodole chiamato LTE funzionera’ in quel senso. Magari come complemento di DSL o backup lo potrei anche capire, ma come DSL replacement? Non e’ che si metteranno a fare cell upgrades sui paeselli di campagna. E li’ arriveranno prima EOLO e gli altri provider Wimax.

  10. nel caso di una diffusione vera della smart TV HD, a quel punto si potrebbe creare uno scenario di concorrenza tra FTTH e una soluzione mista VDSL+LTE (e a questa soluzione potrebbe puntare Telecom Italia). Rimane il fatto che entrambi gli investimenti potrebbero non essere sostenibili, a meno di accordi con OTT..

  11. Penso piu’ realistico che lavorino su miglior encoding (mi ricordo che Bernabe’ parlo’ di questo tempo fa). Netflix gia’ ha HD feeds che si possono vedere benissimo con 4 mb/s. Il problema non e’ peak bandwidth, che puo’ essere assorbito facilmente da una buona ADSL 10 o 20 Mb/s. Problema e’ il backhaul stesso. Nessuno con LTE ti offrira’ piu’ di 50, mettiamo anche 100GB. Che se si comincia ad usufruire di contenuti HD rimangano veramente pochini. Quindi serve fibra fino all’armadio, poi che sia FTTH o FTTCab francamente a me non cambia molto. Problema e’ che vivendo in collina mi sogno sia VDSL che fibra…

  12. perche' con accordi con ott cosa cambia ?
    guarda il fcf delle due industrie e i dividendi distribuiti (rapportandoli ai paesi dove operano)
    l'unica, se e' vero che occorrono soldi (21Bn di dividendi in 11 telco distribuiti nel 2011, anno orribile dell'economia mondiale, fanno pensare che forse poi non se la passano cosi' drammaticamente) e se non riesci ad essere piu' efficiente, e' aumentare i prezzi..

  13. sul backhaul la necessità di fibra è evidente. Purtroppo se si abita in collina il tutto si complica..
    per quanto riguarda le OTT, intendevo aziende tipo sky(o altre all’interno del mercato smart TV): ad esempio un accordo Sky-Telecom per far passare la TV on demand di una sulle linee VDSL dell’altra (obbligatoriamente o con incentivi/sconti) aiuterebbe TI nel garantire parte dell’investimento (cioè una base “sicura” di utenti che attiveranno questa linea). Non penso che tutti gli operatori abbiano bisogno di ciò, ma sicuramente aiuta a diminuire il rischio dell’operazione. Comunque per me rimane una semplice idea riguardante l’argomento del post e applicata soprattutto alla situazione italiana.

  14. Stefano, domanda da profano: quali sono le ragioni per cui LTE (o il broadband mobile) non potrà sostituire la fibra? Limiti di banda? Differenti costi industriali?
    Grazie

  15. in estrema sintesi, considerando le eccezioni che confermano la regola, perche' lo spettro e' una risorsa limitata e condivisa tra piu' utenti, mentre la fibra e' sostanzialmente illimitata e dedicata a singoli utenti

  16. “non li vedo trattare LTE come DSL replacement ma come suo complement”
    non ho mai visto una conf. call con gli analisti dove si dice che una tecnologia nuova è un replacement di una vecchia ancora a catalogo. Al più si comparano le lampade led con i lumi a petrolio, ma mai WiFi con 3G, LTE con xDSL o simili. Credo che sia una legge della comunicazione per non spaventare gli analisti ma nulla che prenda in considerazione paure (di pagare) e speranze (di usare i servizi desiderati) degli utenti.
    Dice una legge di Murphy che se l’unico attrezzo che hai è un martello tutto ti sembra un chiodo. Questo, a mio parere, è il punto di vista dell’operatore quando si tratta di piazzare delle tecnologie che, alla lunga, cercano di rispondere agli stessi bisogni. Ovviamente il “martello” è 1) quello che hai a catalogo o per cui hai pagato una bella licenza 2) quello che ti assicura i margini migliori.
    Chiaramente il punto di vista degli utenti è diverso…

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