ISP inglesi accusati di chiudere un occhio sulla pirateria

TalkTalk and BT caught in piracy row following undercover investigation | This is Money.

Broadband internet suppliers BT and TalkTalk have been accused of turning a blind eye to illegal downloads, after an undercover investigation….

Mystery shoppers and the Mail made a string of calls to telecoms companies asking for advice on the best broadband deal for anyone wanting to use such sites on a regular basis.

But instead of warning callers that such activity may breach copyright law, customer services operators told them their activities would requi re unl imi ted broadband packages.

bisognerà vedere il testo delle telefonate, perchè se la richiesta era “voglio usare bittorrent” o “voglio guardare film” non è material per dire che erano attività illegali.

più di qualche sopracciglio storto, in effetti, può venire.. (ricordate Ginestra e la sua orchestra)…

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18 thoughts on “ISP inglesi accusati di chiudere un occhio sulla pirateria”

  1. non mi risulta che i venditori di automobili quando parlano della velocità massima raggiungibile si soffermino anche sul codice della strada per ammonire i potenziali clienti a non superare i limiti di velocità come NON mi pare che i costruttori di automobili siano MAI STATI chiamati a contribuire con il 25% alle spese sostenute per il controllo sull’eccesso di velocità.
    Questa è la solita e inossidabile posizione arrogante di chi pretende dagli ISP di avere un “tutore” “gratuito” alle proprie rendite di posizione (mentre magari contemporaneamente “dimentica” di incassare milioni di euro da RAI e MEDIASET) ed è ora che la volontà della società civile sia correttamente replicata negli organi di controllo cosi FINALMENTE per fare i propri comodi sarà necessario convincere il 50%+1 dei membri della collettività e NON SOLO il 50%+1 di pochi elementi SENZA alcun legame con il sentire della collettività.

  2. Sono d’accordo con Dino Bortolotto, ma torniamo a bomba dagli ISP nostrani: a me risulta che ai tempi del lancio, Fastweb aveva fatto *appositamente* filtrare gli ip/porta per vedere i canali RAI in chiaro in streaming, senza pagamento di alcun canone. E moltissimi utenti ne avevano approfittato all’epoca.
    Perché non essere onesti, e dire che la pirateria sì è un danno per alcuni, ma anche (per alcuni insospettabili…) un guadagno?

  3. io più che altro sono perplesso su offerte di ISP qui in Italia dove si fa pagare una tariffa con limitazione p2p e una tariffa maggiorata senza limitazione p2p
    Di fatto si vende un servizio di accesso anche a contenuti illeciti costruendo un business proprio sull’esigenza del cliente di accedere a tali servizi perchè di certo non lo utilizza per condividere la foto del cane…
    Al confronto il tizio call center di BT è un povero sfigato.
    Comunque bene la Corte UK, direi.

  4. credo esistano regole per la pubblicità delle automobili, che vietano ad esempio mostrare violazioni di limiti di velocità su strade normale (per cui le fanno vedere solo in circuiti dove i limiti non ci sono e con la scritta che indica che sono piloti professionisti e che non va replicato).
    non so se sia per effetto di rischio di cause, codice deontologico o norme vere e proprie.

  5. Forse mi sono spiegato male vediamo se ci riesco al secondo tentativo:
    – se un isp commette un reato, che sia contro il diritto d’autore piuttosto che contro qualsiasi altro diritto non cambia la sostanza, dal diritto romanico in avanti è OVVIO che ne paghi le consegue LUI e SOLO LUI
    – se un cliente di un ISP commette un reato che sia contro il diritto d’autore piuttosto che contro qualsiasi altro diritto non cambia la sostanza, dal diritto romanico in avanti è OVVIO che ne paghi le consegue LUI e SOLO LUI.
    ora pretendere che SICCOME qualche cliente di qualche ISP commette reati ALLORA TUTTI gli ISP DEVONO contribuire economicamente e/o operativamente a fare la guardia è uno stravolgimento del diritto romanico e delle plurisecolari leggi che governano la produzioni di beni e servizi
    Con la stessa logica malata dovremmo pensare che chi ha in famiglia (che è un legame ben più stretto che avere un cliente) un soggetto maggiorenne che commette un reato allora TUTTI i membri della famiglia dovrebbero contribuire economicamente alla repressione/prevenzione dei reati che può commettere il parente mascalzone
    una follia che ci riporta indietro di millenni e annulla il principio della responsabilità PENALE PERSONALE oltre a stravolgere le radici del rapporto economico.

  6. @Enzo ti rendi conto che hai appena detto in altre parole che: TUTTI quelli che comprano un servizio P2P lo fanno per commettere reati ?? ma ci credi veramente ?? allora perché non dire anche che chiunque compra una pistola lo fa per commettere un reato?? ma scherziamo??

  7. magari tutti no, ma quelli che telefonano e al call center gli dicono di usare emule per cercare i film, si..
    [persona a me vicina, che a seguito di cio' mi ha chiesto se adesso fosse lecito]

  8. quindi adesso la generalizzazione è diventata i Call Center degli ISP dicono di usare emule per scaricare i Film, vedo che non vengo capito per cui provo per la terza volta a spiegarmi:
    NON ESISTE gli “ISP” (generalizzato) esiste l’ISP X che magari commette un reato e per questo lo si persegue … magari davanti ad un giudice e non per sentito dire almeno cosi si fa nella società civile dove TUTTI SONO UGUALI, ed esiste l’ISP Y che non ha commesso nessun reato e NESSUNO ha il diritto di provocargli fastidi economici e/o operativi.

  9. Esistono però l’incauto acquisto e l’incauto affidamento di strumento, il favoreggiamento e tanti altri sistemi per punire chi non è attore principale del reato ma in qualche modo coinvolto. Reati “complementari” creati per combattere reati più gravi.
    Secondo me è giusta la specifica che ha fatto Stefano: se chi chiama parla di “scaricare” o di “usare bittorrent” allora non c’è problema, se invece chi chiama palesa il fatto di voler scaricare materiale illegale allora il problema c’è.
    Altrimenti secondo il tuo principio assolviamo anche Megaupload, dicendo che le colpe sono solo degli utenti che hanno caricato materiale illegale. Se un fornitore di servizi, tramite il proprio servizio agevola in qualche modo l’azione criminosa è lecito aspettarsi che tale fornitore di servizi debba collaborare con la giustizia per cercare di limitare questo fatto.

  10. Chi vende armi di fatto contribuisce operativamente a combattere la detenzione abusiva di armi ed ha, quindi, qualche obbligo in più di chi vende arance che a sua volta ne ha di più di chi vende frigoriferi che ne ha di più di chi vende pantaloni.
    Sottolineo che non mi piace il fatto che la condivisione di materiale protetto da copyright sia un reato in una società nella quale il falso in bilancio non lo è, MA, dal momento che è così, non mi sembra sbagliato che si chieda agli ISP di avere un ruolo operativo nella lotta ai reati commessi grazie ai loro servizi. Importante che tale ruolo non sostituisca però quello dei giudici, ma sia solo un ruolo “tecnico”. Le autostrade hanno anche dei ruoli operativi nella lotta agli illeciti commessi sulle proprie tratte, no?
    Speriamo però che non venga risolta anche questa questione con l’equo compenso, che è la cosa meno equa che esista al mondo. E come i condoni può portare ad una soluzione temporanea ma a lungo andare provoca un deterioramento del mercato e della società.

  11. @bagnara forse dimentichi che TUTTI gli obblighi sono del produttore/venditore nei confronti del cliente relativamente alla corrispondenza del prodotto VENDUTO alle normative a tutela del consumatore e non al fatto che il prodotto venga utilizzato scientemente per compiere reati DOPO l’acquisto ergo “incauto affidamento” è totalmente fuori luogo in questo contesto.
    Come totalmente fuori luogo è l'”incauto acquisto” visto che l’ISP per definizione VENDE e NON COMPRA
    La confusione è già tanta (e c’e già chi ci sguazza a sufficienza) vediamo di non di aggiungerne altra 🙂
    Ribadisco che ogni produttore (fatte salve le norme di legge ESISTENTI) a casa propria i costi li decide IN TOTALE AUTONOMIA LUI e POICHE GIA’ paga le tasse se vi sono reati da perseguire ci DEVONO pensare SOLO E SOLTANTO le forze costituzionalmente preposte senza che LUI debba sostenere ALCUN ALTRO COSTO diretto od indiretto derivante dalla sorveglianza sui reati commessi con i suoi prodotti.
    Ci rendiamo conto che rompere questo assioma SIGNIFICA rimettere in discussione l’intero impianto dello stato di diritto ??

  12. L’incauto acquisto era chiaramente un esempio per dimostrare che esistono già cose che esulano da quello che tu vorresti far passare ocme stato di diritto. Non sto dicendo se sia giusto o sbagliato, ma sinceramente mi sembra meno grave comprare qualcosa senza preoccuparsi della sua provenienza che vendere qualcosa consapevoli che verrà utilizzata per compiere reati. L’incauto affidamento è un altro caso in cui un soggetto viene reso responsabile in modo da cercare di “delegare” alcune operazioni di prevenzione.
    Se un genitore non avesse alcuna responsabilità per ciò che fanno i suoi figli minorenni forse si preoccuperebbe meno della loro educazione o di controllare i loro comportamenti. Eppure già paga le tasse, dovrebbe pensarci lo stato a educare i suoi figli a non commettere reati?
    Poi, tornando in argomento, io sostengo che la condivisione senza scopo di lucro non dovrebbe essere un reato, ma non era questo il punto.
    Non ho nemmeno detto che gli ISP debbano avere un ruolo attivo e anzi ho specificato che non devono in alcun modo sostituire il giudice.
    – Cosa diresti ad un ISP che fa pubblicità sulle TV per dire che con le sue linee puoi scaricare file illegali in maniera più semplice che con gli altro?
    – Cosa diresti se invece di essere una pubblicità fosse un callcenter che chiama la gente a casa?
    – E se invece fosse l’addetto del callcenter che riceve le chiamate di potenziali nuovi clienti?
    – E se invece di essere l’addetto del callcenter che propone il download illegale è il potenziale cliente che chiede il modo migliore per scaricare materiale in maniera illegale?
    Dove si ferma l’istigazione a delinquere, dove comincia il favoreggiamento e dove invece inizia l’esenzione da qualunque responsabilità che tu “pretendi” ?

  13. Non c’e’ peggior sordo di chi non vuol comprendere, i casi in cui l’ISP commette reato NON SONO oggetto della discussione (fatto salvo che per l’ISP come per chiunque altro sia un giudice a stabilire se e quando abbia commesso un illecito e non il primo che ha voglia di sparare accuse/sentenze a vanvera)
    Escluso quindi che l’ISP stia commettendo dei reati resta che per TUTTI gli ISP (ma come per qualsiasi imprenditore in qualsiasi altro settore) che NON COMMETTONO ALCUN reato NON ESISTE ALCUNA giustificazione giuridico costituzionale per costringerli a contribuire economicamente alla repressione/PREVENZIONE dei reati (per questo scopo già contribuiscono economicamente per mezzo della fiscalità) ed infatti la nostra costituzione è molto esplicita sul tema.
    OGNUNO PADRONE A CASA PROPRIA !! slogan di cui l’on. Fava chissa perchè si dimentica bellamente quando tenta furbescamente di fare l’esatto contrario a vantaggio dei SOLI titolari dei diritti

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