CO2, innovazione alla periferia e open data

Ieri ho fatto un breve intervento di chiusura di una sessione allo » SMART CITY SUMMIT 2012, l’evento organizzato da The Innovation Group di Masiero.

Ho imparato che un indicatore di depressione negli anziani e’ il fatto che non mangino.

Ho imparato che mettendo dei sensori di consumo di elettricità e di presenza di CO2 nelle case delle persone anziane, si può sapere se sono sveglie e se non cucinano a colazione/pranzo/cena.

Che la assenza di CO2 possa essere un indicatore abbastanza affidabile di depressione negli anziani penso sia una cosa che chi ha fatto i sensori non avesse molto presente.

Se (ragionando per assurdo) i sensori fossero affittati da una telco, esclusivamente assieme al
servizio di monitoraggio di fughe di gas, ci si accorgerebbe
dell’anziano depresso solo dopo qualche tragico evento.

Dimostra che, se ci sono i dati, alcune persone sanno inventare come usarli utilmente.

Dimostra che l’innovazione nasce quando c’e’ accesso aperto alle risorse.

Non posso pretendere di immaginare come verranno usati i dati o come verra’ usata la rete. Qualcuno ci penserà.

Non dare i dati e filtrare la rete è un modo efficace di rallentare l’innovazione.

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