Algoritmi e webzine filogovernative ?

Why #Ferguson Wasn’t Trending For Some Social Media Users Last Night

via techcrunch.com

Lunga spiegazione con argomenti tecnici per spiegare come mai una manifestazione a St. Louis con munizioni di gomma, gas lacrimogeni e giornalisti arrestati non sia arrivata tra i trending topic di facebook e twitter nonostante i numeri sui volumi dei messaggi fosse maggiore di altri trending topic.

In sintesi: l'articolo sostiene che
– per twitter è perchè ciò che conta è l'accelerazione dei tweet, non il volume e perchè
– per facebook dipende dal tuo profilo, che' se non hai quegli argomenti tra i tuoi interessi, non vieni informato.

la cosa che mi colpisce di piu' e' come Techcrunch sembri l'ufficio stampa dei colossi, più che una webzine tecnica, non si faccia e non faccia qualche domanda in piu'…

ad esempio:

se conta l'accelerazione, possibile che l'hashtag in questione non abbia accelerato a sufficienza ? ed anche, come mai ci sono topics che restano a lungo ? (raggiungono un volume infinito ?) perche' accelerare per molte ore implicherebbe volumi impressionanti (e questo spiega come un trending topic in italia a ferragosto sia "Natale" ? (con 12 tweet riportati in un'ora ??))

se in fbk conta il profilo dei tuoi amici ed i tuoi interessi, come e' possibile che l'attentato alla maratona di boston sia stato rilevante per me, che non ho alcuna intersezione nè di argomento nè di geografia nè di persona ? (…detto da una azienda beccata con le dita sporche di marmellata poche settimane fa quando ha inavvertitamente ammesso di avere fatto degli esperimenti sociali con gli argomenti presentati agli utenti)

a me leggere queste cose lascia il solito retrogusto del tipo "ah, gia', lo scrive techcrunch che è filogovernativo" (nel senso che fa da agenzia stampa dei colossi che governano internet)

If you like this post, please consider sharing it.

2 thoughts on “Algoritmi e webzine filogovernative ?”

  1. In effetti ho visto più riferimenti a Ferguson sui miei feed RSS che altrove. Qualcosa su Facebook perché ho contatti americani, qualcosa su Twitter principalmente RT di giornalisti italiani che seguo o RT di attivisti informatici che si occupato della “libertà di informazione” ad ampio spettro.
    Magari che ha twittato su Ferguson non l’ha fatto in maniera “coordinata” oppure “organizzata” e l’analizzatore di Twitter si è perso gran parte del traffico.
    Oppure (è una mia ipotesi) è una delle indicazioni che sono pochi i dimostranti che fanno livetwit e che la polizia ha reagito in maniera sproporzionata.

  2. La mia spiegazione è che non bisogna intermediare la comunicazione.
    Ogni volta che la comunicazione è intermediata (ed i SN fanno proprio quello), ci sono due possibilità tecniche, e non necessariamente in OR:
    1) l’algoritmo che fornisce servizi sulla comunicazione (ad esempio quello che determina i TT) è scritto male. In questo senso male significa che parte da presupposti irrealistici e ne trae conseguenze illogiche.
    2) l’algoritmo è scritto bene. Ad esempio per non rompere i coglioni a qualcuno. Un buon esempio è Google che esclude dai risultati il Dalai Lama.
    Il che non significa che certe piattaforme non siano utili; ma vanno usate per arrivare ai contenuti, non per selezionarli.
    Io, ad esempio sono arrivato qui da un tuo tweet (anche se ho il tuo sito – non intermediato – tra i bookmarks e lo visito ogni tanto di mia iniziativa). Ma non uso nulla di quello che Twitter mette a disposizione se non le Liste, che uso per trovare velocemente un profilo da cancellare da coloro che seguo, visto che questa funzione, mavà, non c’è.
    Non è ol mio caso, ma ti potrei aver conosciuto su Twitter; ma dopo o bookmark o ciao.
    * * *
    Segnatamente, il fatto che qualcuno mi dica cosa c’è di bello adesso nel mondo, lo prendo non per un servizio, ma per un insulto.

Leave a Comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *