Facebook ti ascolta ? (Updated, pare proprio di sì)

Non credo che ascolti per personalizzare la pubblicità. Credo a quello che Facebook dice. Pero’… e quello che non dice ?

Un articolo su The Independent riporta di una professoressa che ritiene che Facebook ascolti per personalizzare la pubblicità, ma a me sembra stiracchiata.

Pero’ qualche retropensiero lo alimenta, soprattutto dopo che ha pubblicato un “chiarimento” ambiguo

Facebook ha detto che

Facebook Does Not Use Your Phone’s Microphone for Ads or News Feed Stories

Facebook does not use your phone’s microphone to inform ads or to change what you see in News Feed. Some recent articles have suggested that we must be listening to people’s conversations in order to show them relevant ads. This is not true. We show ads based on people’s interests and other profile information – not what you’re talking out loud about.
We only access your microphone if you have given our app permission and if you are actively using a specific feature that requires audio. This might include recording a video or using an optional feature we introduced two years ago to include music or other audio in your status updates.

Ma questo è un chiarimento che lascia un sacco di buchi (e quindi chiarisce poco)

Perchè non hanno scritto solo “Facebook does not use your microphone unless you start it to record an audio/video” ?

Invece dice che

  1. non usa il microfono per personalizzare contenuti e pubblicità
  2. accediamo al microfono se ci hai dato il permesso E se usi una funzionalità che lo prevede (come ad esempio x e y)

Le frasi creano una ambiguità. Sembrano scritte da un politico (ho acquisito una certa esperienza) o da un avvocato: apposta per far capire una cosa, non avendola detta.

La frase 1) ammette che  il microfono venga usato.

La frase 2) e’ ambigua; come si associa quel “E” ?

“accediamo al microfono se ci hai dato il permesso E se usi una funzionalità che lo prevede” cosa significa ?

Quale e’ l’interepretazione corretta ? Uso le parentesi per raggruppare i concetti:

i.- (accediamo al microfono) se (ci hai dato il permesso E usi una funzionalità che lo prevede) ?: questo è quello che tutti capiscono a prima lettura, ma l’interpretazione potrebbe essere diversa:

ii.- (accediamo al microfono se ci hai dato il permesso) E (accediamo al microfono se usi una funzionalità che lo prevede)

perchè ovviamente i.- sarebbe accettabile mentre iì.- dipenderebbe da quali siano le “funzionalità che lo prevedono”

Poi c’è un’altra ambiguità che fa pensare che a pensar male si fa peccato, ecc. ecc.

Facebook non dice “le funzionalità che prevedono l’accesso al microfono sono SOLO a, b e c” ma dice “le funzionalità che usano il microfono possono includere a e b”, frase che lascia spazio alla possibilita’ che ci siano funzionalità che prevedono l’accesso al microfono, diverse dagli esempi fatti a e b.

Ad esempio, se Facebook, ogni volta che si scrive un post, memorizzasse con chi sei (avendo acquisito l’impronta vocale di tutti), alla luce della sua dichiarazione potrebbe accedere al microfono per capirlo, dato che stai usando attivamente una feature che lo prevede.

Riassumendo, il “chiarimento” di Facebook

  • non esclude con certezza che ci siano funzionalità che usano il microfono (diverse dagli esempi) e
  • non esclude con certezza che possa essere attivato il microfono senza che l’utente abbia dato il permesso.

Dato che era facile scrivere un enunciato non ambiguo e che a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca – o anche, per principio di precauzione, disabilitare il microfono non guasta.

Certo è che in Android, non in tutte le versioni del sistema operativo (soprattutto le più recenti, da quanto capisco) c’è la possibilità di disabilitare l’accesso a componenti (microfono, camera, ecc.) ad alcuna applicazioni e questo e’ un vero peccato; alla fine tocca disinstallare.

A volte mi fa pensare che siamo sempre piu’ trattati da sudditi digitali…

 

UPDATE: L’amico Fabio Lalli ha scritto un post su una cosa che è successa a lui che fa proprio pensare che sia così e che, anzi, venga usato per pubblicità. Nel dubbio, ho disinstallato Facebook dal tablet (sul cellulare non ho nulla, solo telefono ed sms) e d’ora in poi chiederò a chi l’ha installato di spegnere il telefono o metterlo nella tasca dietro dei pantaloni o nella borsa.

If you like this post, please consider sharing it.

6 thoughts on “Facebook ti ascolta ? (Updated, pare proprio di sì)”

  1. E’ un normalissimo “Termini del Servizio” di un qualsiasi sito commerciale dove, nell’ “uso dei dati del visitatore/cliente”, non si trova mai la distinzione tra

    – visita del sito come anonimo [.. veramente anonimo?..]
    – accesso al sito con login
    – dati necessari per le funzionalità del servizio
    – dati necessari per finanziare la baracca perchè tanto il prodotto sei tu

    E’ tutto un unico, confuso, grande calderone in cui non si sa mai chi prenda cosa, per che cosa, e quanto i dati siano effettivamente disaggregati (sempre che venga dichiarato che i dati sono trasmessi disaggregati).

    “Se non ti sta bene non usare il servizio”.
    A proposito mi vengono in mente le parole del dirigente della Axel Springer nel 2014 sull’onnipotenza di Google
    http://www.nytimes.com/2014/04/17/business/international/in-germany-strong-words-over-googles-power.html?_r=0
    (all’interno c’è la lettera completa in pdf)

    Ok, anche i termini di servizio della Axel Springer sono impostati come sopra, ma i concetti di fondo sono quelli di un qualsiasi utente.

    O così o fuori? E’ che la superficie relativa del “fuori” sta diminuendo sempre più
    Saluti. G.

    1. “O così o fuori? E’ che la superficie relativa del “fuori” sta diminuendo sempre più”

      Giustissimo. Il problema non è il “così o fuori” che potrebbe anche andare bene per la stragrande maggioranza delle cose. Il problema è il monopolio che fa sì che il “fuori” muoia. Quindi bisognerebbe combattere non tanto perchè non si possa dire “così o fuori” ma piuttosto perchè possa sempre nascere un competitor che fa “cosà”.

      Ma la verità è che al 99% della gente della privacy importa poco fino a che non li colpisce direttamente: nessuna delle persone che conosco legge le privacy policy come nessuno legge la contrattualistica della banca o del contratto di fornitura di energia/gas/acqua, etc.

      Se la gente fosse più sensibile allora un nuovo player potrebbe arrivare sul mercato e dire: “io faccio le stesse cose di X ma senza sacrificare la vostra privacy” e questo dovrebbe sportare grandi numeri di utenti… ma questo non succede, non è successo e non succederà. A meno che non siano i governi a sensibilizzare (vedi il caso del ballot screen).

      E pensare che prima del ballot screen era comunque elementare installare un browser alternativo che andava molto meglio e permetteva di fare anche più cose (eppure stentava a diffondersi). In che modo combatti il monopolio di “comunicazione sociale” di Facebook/Whatsapp?

  2. Francamente ritengo impossibile che ciò che è avvenuto a Fabio Lalli dipenda da un ascolto del microfono. Ritengo proprio impossibile che facebook possa avere una tecnologia ed una potenza per intercettare una conversazione IN ITALIANO sui led dello specchietto che proiettano a terra e di conseguenza fare una pubblicità. Tra l’altro una conversazione captata probabilmente dalle tasche dei pantaloni..

    Siamo ancora qui che ripetiamo a Cortana, OK Google o Siri decine di volte parole banali perchè vengano riconosciute per bene e secondo voi Facebook capisce una cosa così complessa come i “led che proiettano sul marciapiede”, non solo dal punto di vista sintattico in italiano, ma anche da quello semantico?

    Mah.. ho visto recenti film di fantascienza che la sparavano meno grossa 😉

    Secondo me Guglielmo di Ockham avrebbe detto che molto probabilmente è stato un puro caso.

    Ora io non so se usano il microfono, che ci provino e che gli piacerebbe arrivare a fare una cosa simile non lo discuto.. ma che oggi riesano a fare quello che è descritto nell’articolo di Lalli io sarei disposto a scommettere che non è vero. Se è vero, usiamo il metodo scientifico e troviamo un modo per riprodurlo.

    1. Siri non so; per quel poco che lo uso, “Ok Google” capisce praticamente tutto e gli errori normalmente li fa sui nomi propri/tecnici.

      Poi, sicuro che la connessione Bluetooth della MIni non apra il microfono anche per “Ok google” e simili?

    2. “CAPISCE” è una parola forte. Saper trasformare una registrazione in una sequenza di parole è molto diverso da comprendere un concetto. E anche comprendendo il senso della frase non è detto che tu abbia un background sufficiente per capirla fino in fondo. Oppure potrebbe mancarti il contesto….

      Prova ad immaginare che frase possono essersi detti i due amici di fronte al proiettore della mini e prova a chiedere a google di comprare quella cosa, con quelle parole..

      Ah, dimenticavo, prova ad usare OK Google quando il telefono è nella tasca dei pantaloni, parlando con un amico e non sapendo di parlare con OK Google… il mio Nexus se lo tengo sul tavolo con la TV accesa si accende a random anche quando nessuno ha detto OK Google, e la maggior parte delle volte non capisce le parole dette in TV o ne capisce solo qualcuna… Prova anche tu,

      Oppure metti su un film in inglese con il traduttore vocale e vedi quanto traduce bene (tradurre “approssimativamente” non necessariamente necessita di aver compreso, quindi è anche più facile).

      La questione del BT della Mini non c’entra: dubito che l’autore dell’articolo avesse connesso il BT dell’auto dell’amico.

  3. Dici:

    “”Certo è che in Android, non in tutte le versioni del sistema operativo (soprattutto le più recenti, da quanto capisco) c’è la possibilità di disabilitare l’accesso a componenti (microfono, camera, ecc.) ad alcuna applicazioni e questo e’ un vero peccato; alla fine tocca disinstallare.””

    Non capisco esattamente il senso della frase. Su Android 6 sicuramente c’è la possibilità di vedere l’elenco delle applicazioni che possono accedere al microfono e disabilitare manualmente l’accesso alle applicazioni, senza quindi doverle disinstallare. Se l’applicazione è “vecchia” potrebbe non funzionare correttamente (nel senso che prova ad accedere al microfono e non è detto che gestisca bene il diniego).

    E comunque ci sono tante applicazioni per accedere al proprio facebook senza dover usare l’app ufficiale di facebook che è pesantissima e che fa un sacco di traffico inutile: questo è un bene.. peccato che non siano permesse applicazioni per accedere a whatsapp senza installare whatsapp ufficiale.

Leave a Comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *