L’Antitrust “scollegata”, un incentivo a comportarsi male.

Riunione per valutare un investimento in una startup ad alto potenziale.

Una leva per fare crescere in fretta, molto in fretta, la startup e farle dominare il mercato, è violare un certo insieme di regole. Ad esempio quelle sulla tutela dei minori (evitando di chiedere consensi ai genitori come si dovrebbe fare), quelle sulla privacy (con opportune scelte di luogo di incorporazione e di stabilimento), sulla tutela dei consumatori (dando informazioni imprecise e presentando Termini di servizio che si sa in anticipo che cambieranno), norme settoriali specifiche (che vorrebbero che certe attività fossero appannaggio solo di determinate categorie di operatori).

La startup promette crescita esponenziale grazie ad effetti rete e lockin.

Tra inizio attività, esercizio, prime cause, giudizi, ricorsi, ecc. passeranno molti anni.

Poniamo che, tra molti anni, sia sanzionata sulla base delle attività di quest’anno.

Se l’azienda sarà fallita, non sarà un problema.

Se l’azienda avrà avuto un grande successo, conquistando la dominanza, sarà in grado di pagare una quisquilia di sanzione relativa a dimensioni che aveva molti anni prima. eventualmente anche di forzare un cambiamento regolamentare o una interpretazione regolamentare favorevole. Oppure potrebbe smettere di comportarsi male, avendo conquistato il mercato.

Quindi, da un punto di vista puramente finanziario, è bene investire.

Se è andata bene, infatti, nel frattempo l’azienda avrà conquistato il mercato, magari con effetti dirompenti in mercati adiacenti. Magari non compirà abusi di posizione dominante in senso classico, ma solo violazioni di regole diverse (come quelle esemplificate sopra) per conquistare la sua dominanza sul mercato.

Tenere la valutazione Antitrust “scollegata” dal resto e non considerare integralmente la storia delle forzature o violazioni regolamentari che una azienda ha usato per conquistare una posizione dominante, in presenza di una crescita esponenziale (magari con forti lockin), è di fatto un incentivo a comportarsi male.

La posizione dominante, anche se non abusata, ma conquistata in modo abusivo, dovrebbe essere sanzionata, IMHO.

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1 thought on “L’Antitrust “scollegata”, un incentivo a comportarsi male.”

  1. Giusta e interessante spunto di riflessione, ma anche se la valutazione fosse su base “storico-evolutiva” resterebbe il problema della lobbizzazione e della potenza di fuoco degli avvocati.
    Il nostro sistema (e ultimamente anche quello USA, par di capire) soffre di una rduzione dei potere delle entita’ regolatorie, nella piu’ampia accezione del termine: dalla carenza legislativa alla carenza per omissione sostanziale, magari con rispetto delle forme, vedi ad esempio le banche.

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