Ti fideresti di dare a Google i tuoi dati sanitari ? Ci sono problemi non banali in UK.

Google incorporerà la divisione sanitaria della sua controllata DeepMind, cosa che è fonte di preoccupazione in quanto Google sarà in grado di accedere a dati sanitari personali e identificabili.

Google ha acquisito DeepMind, un’azienda di intelligenza artificiale con sede a Londra, nel 2014, per 500 milioni di dollari. DeepMind è meglio conosciuto per il suo algoritmo AlphaGo, che ha battuto il campione del mondo di gioco di strategia Go nel 2016, ma ha ampliato le sue capacità  in nuovi settori, compresa la sanità.

DeepMind punta a trasformare la sua app mobile Streams in un assistente AI per infermieri e medici, utilizzando i dati dei pazienti in tempo reale.

Viene utilizzato in diversi ospedali britannici.

E’ stato annunciato che adesso Google la incorporerà (fino ad oggi opera come azienda separata).

DeepMind aveva ripetutamente promesso che non avrebbe mai condiviso i dati con la sua società capogruppo Google. Sembra che ora venga meno a quell’impegno.

E’ già stato accertato che DeepMind ha violato le leggi europee e britanniche sulla protezione dei dati sulla gestione dei pazienti dell’NHS con l’applicazione Streams.

A luglio un comitato etico indipendente aveva stabilito che Deepmind avrebbe dovuto fare di più per rinforzare la propria indipendenza dalla società madre.

Adesso il garante della Privacy UK (ICO) sta osservando la questione. L’anno scorso aveva stabilito che l’NHS trust (che gestisce ospedali in UK) aveva violato la legge adottando Streams.

Da quanto leggo, sono francamente scandalizzato perchè risulta che Google forza la legge scientemente andando contro dichiarazioni precedenti.

La bottom line è che proprio non ci si può fidare di quello che dicono.

Sono contento, anche se costa fatica e conoscenze non alla portata della persona media,  di avere progressivamente abbandonato quasi totalmente Google (“quasi”, perchè ho ancora qualche interazione residua con docs e occasionale con play store su android).

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7 thoughts on “Ti fideresti di dare a Google i tuoi dati sanitari ? Ci sono problemi non banali in UK.”

  1. Questa parte mi sembra molto interessante: “Sono contento, anche se costa fatica e conoscenze non alla portata della persona media,  di avere progressivamente abbandonato quasi totalmente Google (“quasi”, perchè ho ancora qualche interazione residua con docs e occasionale con play store su android).”
    Ne potresti parlare un po’ più in dettaglio?
    Grazie

    1. Stefano Quintarelli

      certo, vedi le altre risposte
      owncloud lo uso anche come file storage sincronizzato, al posto di drive
      chiedi ulteriori delucidazioni se ti servono

    1. Stefano Quintarelli

      ho la mail su kolst.it
      mi trovo bene come servizio.
      non uso webmail.
      come client uso thunderbird su pc ed aquamail su android
      per calendario e contatti ho una installazione di owncloud (ma esiste anche come servizio, se uno non vuole installarselo)

  2. discutendo con un amico specializzato in networking e sicurezza è saltato fuori un punto di vista diverso: proprio per la pervasività di google tanto vale utilizzarlo consapevolmente dichiarando quanto si accetta sul trattamente dei propri dati dalla A alla Z. In questo modo si è al riparo (a livello legale) da fregature tipo G che si compra l’app concorrente che usavi per star lontano proprio da G. Oppure l’app stessa che hai scelto che alla fine può risultare gestita peggio e con minori tutele rispetto a quella di G.
    In sintesi: G almeno formalmente è obbligato a garantirti tutele contrattuali, ha gli occhi addosso e se viene beccato viene punito.

    Non lo condivido ma ha la sua logica. Io effettivamente per minor sfiducia e per non complicarmi troppo la vita lo applico con Apple.

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