Google stoppa l’app di Enel per la ricarica elettrica: indagine Antitrust

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Google stoppa l’app di Enel per la ricarica elettrica: indagine Antitrust Secondo l’Autorità per la concorrenza ci sarebbe abuso di posizione dominante per non aver integrato il servizio nel suo Android Auto, in favore di Google Maps. Ispezioni in sede con la Finanza17 Maggio 2019(reuters)MILANO – Google finisce nel mirino dell’Antitrust per presunto abuso di posizione dominante. Avrebbe rifiutato all’applicazione dell’Enel che indica le stazioni di ricarica delle auto elettriche l’ingresso in Android Auto, il servizio del sistema operativo che facilita l’uso delle applicazioni durante la guida. Il tutto a vantaggio del suo Google Maps, quindi con un uso scorretto della sua posizione di leader dei sistemi per device mobili.Nella riunione dell’8 maggio, informa una nota, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha deliberato l’avvio di un procedimento istruttorio nei confronti di Alphabet inc. (la holding di Mountain View), Google Llc e Google italy per accertare un presunto abuso di posizione dominante. Ieri i funzionari dell’Autorità hanno svolto ispezioni in alcune sedi delle società interessate con l’ausilio del nucleo speciale Antitrust della Guardia di finanza.La ricostruzione dell’Antitrust è chiara. Google, che produce il sistema operativo Android montato su molti smartphone e dispositivi intelligenti, detiene una posizione dominante nel mercato dei sistemi operativi. Dall’alto di questa posizione, avrebbe rifiutato di integrare nell’ambiente Android auto la app “Enel x recharge”, sviluppata da Enel per fornire agli utenti finali informazioni e servizi per la ricarica delle batterie delle auto elettriche.Android auto consente a chi guida di utilizzare in maniera più immediata e sicura le applicazioni caricate sullo smartphone (ovviamente dotato di quel sistema operativo). Secondo il ragionamento dell’Antitrust, escludere una app che offre un servizio potenzialmente rivale da quell’ambiente facilitato ne riduce fortemente l’appetibilità agli occhi degli utenti. Che, di fatto, devono rinunciare alla possibilità tra le altre cose di prenotare le colonnine di ricarica.”L’interesse di google sembrerebbe quello di difendere e rafforzare il modello di business della propria app Google maps, che offre una vasta gamma di servizi agli utenti finali, tra cui anche informazioni sulla localizzazione delle colonnine per la ricarica delle auto elettriche e indicazioni su come raggiungerle”, è il dubbio dell’Authority. “Google maps rappresenta altresì un punto di accesso agli utenti finali nonchè al flusso di dati generato dalle attività degli stessi”, prosegue la nota spiegando che ci sarà un anno per la chiusura del procedimento: entro il 30 maggio 2020.La replica dell’azienda
 “Android Auto è progettato pensando alla sicurezza, per ridurre al minimo le distrazioni e garantire che le app possano essere utilizzate in modo sicuro durante la guida. Stiamo rivedendo il provvedimento, continueremo a collaborare con le autorità per risolvere le loro preoccupazioni”, ha replicato l’azienda con una nota.L’approfondimento quotidiano lo trovi su Rep: editoriali, analisi, interviste e reportage. La selezione dei migliori articoli di Repubblica da leggere e ascoltare. Saperne di più è una tua sceltaSostieni il giornalismo!
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