L’attentatore con il braccialetto elettronico

questo ci insegna che non è vera l’equazione “piu’ dati = piu’ sicurezza”.
Non è automatico saper estrarre informazioni dai dati.
Anzi.
Talvolta si ottiene l’effetto “Troppa grazia Sant’Antonio” (cit GdA).

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Torna il terrore a Londra: due morti, un uomo e una donna, e tre feriti in un assalto al coltello sul London Bridge. L’aggressore, il 28enne Usman Khan, è stato fermato dai passanti e poi ucciso dalle forze dell’ordine ieri intorno alle 14:00 locali. Indossava una cintura esplosiva, rivelatasi poi finta. Condannato per terrorismo nel 2012, Khan era in libertà vigilata, con il braccialetto elettronico.”Questo individuo è noto alle autorità, essendo stato condannato per reati terroristici nel 2012: era stato scarcerato nel 2018 con la condizionale”, ha spiegato il commissario della polizia di Londra Neil Basu. Arrestato nel 2010 con l’accusa di aver partecipato alla pianificazione di attentati terroristici ispirati ad al-Qaeda contro il London Stock Exchange, il Big Ben e l’abbazia di Westminster, Khan si era dichiarato colpevole alla vigilia del processo, nel 2012, insieme ad altri 8 uomini.Possedeva anche una lista scritta a mano di possibili bersagli, compreso Boris Johnson, il primo ministro britannico che allora era sindaco di Londra. Voleva inoltre creare un centro di training per i terroristi nel Kashmir, in un possedimento della sua famiglia. Nella sentenza di condanna il giudice aveva definito Khan tra gli ‘jihadisti piu’ pericolosi’, raccomandando di non rilasciarlo.

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