Caso editoria: AGCOM bene sul pezzo (lintervista al Commissario D’angelo di Punto informatico)

Link: PI: Caso editoria, le prime reazioni.

"Questa esigenza di garanzia, di affermare una responsabilità per i reati a mezzo stampa – spiega D’Angelo a PI – non può tradursi nell’imporre misure burocratiche per aprire un blog. Il valore universalmente riconosciuto della rete è stato sempre quello di essere uno strumento aperto a tutti, pluralista. Anzi, la rete ha costituito l’elemento di più forte di pluralismo nell’informazione globale e in Italia".

Ben bene. Essere aperto a tutti va anche nella direzione della NON discriminazione tariffaria.

Cosa si vuole fare? Costringere i blogger italiani ad andare all’estero? Il sistema deve rimanere aperto quanto più possibile".

…Non sarà che qualcuno nel Palazzo teme ancora qualche diffamazione anonima? "Se il problema è l’anonimato – risponde D’Angelo – certo chi vuole mantenerlo non si iscriverà al ROC, ma il blog lo aprirà lo stesso".

Finalmente qualcuno che capisce la natura transnazionale della rete! … vi ricordate il ministro Fioroni che voleva "regolamentare Internet in Italia" ?

Sebbene D’Angelo esprima opinioni personali, in nessun modo vincolanti rispetto all’Autorità, ci tiene a spiegare che anche assegnare al ROC il ruolo di spartiacque, a decidere chi debba registrarsi e chi no "è un po’ improprio".

"Ritengo – sottolinea – che non sia corretto che la regolamentazione
del ROC stabilisca un discrimine tra ciò che va registrato e ciò che
non va registrato, in quel caso si richierebbe davvero una forte
discrezionalità".

<ironia>

Potrebbero sempre deciderlo gli operatori, di fatto..

</ironia>

Il vero punto secondo D’Angelo è un altro, sono "le garanzie di accesso, la neutralità tecnologica, l’accesso alla rete a condizioni vantaggiose, l’estensione della copertura della rete, evitare che ci possa essere una serie A e una serie B tra i fornitori di contenuti e tra gli utenti".

Io se lavorassi al marketing di Vodafone mi chiederei "che impatti potrebbero avere queste affermazioni sulle mie offerte a’ la’ walled garden ?"

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2 thoughts on “Caso editoria: AGCOM bene sul pezzo (lintervista al Commissario D’angelo di Punto informatico)”

  1. il tuo scettico 10:1 si riferiva alle possibilità del governo o della legge in se? cmq anche d’angelo solleva più di qualche perplessità sull’ambiguità del ddl

  2. geko - impressionanti similitudini

    impressionanti similitudini, vediamo se finità cosi’ anche da noi ..
    ___
    China backs off mandatory blogger identity registration
    http://arstechnica.com/news.ars/post/20070523-china-backs-off-mandatory-blogger-identity-registration.html
    By Jacqui Cheng | Published: May 23, 2007 – 11:29AM CT
    The Chinese government has surprisingly backed down on a proposal to require all bloggers in the country to register their real identities. The government-regulated Internet Society of China (ISC) said that real-name registration would now only be “encouraged” but not required, according to the Xinhua news agency. Blog service providers will be required to take measures to ensure the privacy of those who have chosen to register so that there are no concerns over identity theft.

    The proposal to require real-name registration was first brought to light last October, although the government had been mulling over it for some time before then. Under the original proposal, every person in China who wished to post to a blog or web site would have to register his or her identity with the government in order to be held responsible in cases of spreading “irresponsible and untrue information.”

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