Una spiegazione su P2P, VOIP, QoS (Qualita’ del servizio) e diritti dell’utente

Link: PI Telefonia: Italia, chi sta uccidendo il P2P?.

Bell’articolo di Alessandro Longo su punto informatico. mo’ vi spiego perche’ potete disdire praticamente qualunque contratto senza penali.

Tema tecnico ma che si riassume facilmente: il gestore puo’ intervenire sulle comunicazioni degli utenti o no ?

Se no, certi servizi tra utente ed utente che richiedono tempi "certi" di attraversamento delle reti (tutti quelli che dipendono dal tempo, quindi le conversazioni audio/video), possono non funzionare in caso di congestione.

Se si, certi contenuti "sgraditi" all’operatore di rete possono essere penalizzati, bloccati o discriminati tariffariamente per favorire i propri o quelli degli amici.

Visto che le comunicazioni e l’informazione stanno rapidamente spostandosi sulla rete, stiamo parlando di un tema che ha impatti diretti con le regole della Società (per non dire diritti civili, politici, ecc.)

Se il mio P2P e’ lento, e’ perche’ la rete e’ satura in quell’istante o perche’ mi stanno degradando il servizio ? Se Il mio Notes IBM non comunica (come e’ successo a causa di filtri di Comcast negli USA), e’ colpa di normale saturazione (come la A4 al venerdi pomeriggio) o di blocco (come chiusura, riduzione di carreggiata o lavori in corso) ?

L’equilibrio tra le due posizioni e’ difficile e soprattutto difficilmente verificabile "dall’esterno" dell’operatore.

Per questo e’ importante che l’utente sappia cosa sta comprando : ci saranno o meno limiti all’uso ? Avro’ una corsia preferenziale se mi serve per dei tipi di comunicazione che la richiedono ?

A tendere, l’obiettivo dovrebbe essere quello di avere autostrade con corsie sufficientemente ampie per farci passare qualunque cosa, per non dover richiedere all’operatore che privilegi del traffico rispetto ad un altro, che non promuova del traffico  "degno" di occupare la corsia preferenziale e altro no.

Ed accadra’, perche’ il costo dell’elettronica continua a scendere e perche’ per aumentare la portata dell’autostrada (la fibra della dorsale) e’ sufficiente cambiare i caselli (gli apparti agli estremi della fibra).

Altro punto tecnico: Perche’ accada inoltre e’ necessario passare dallo schema dei prezzi all’ingrosso "retail minus" (determinati a partire dai prezzi al dettaglio) allo schema "cost plus" (cioe’ determinati a partire dal costo della materia prima, cioe’ degli apparati.

L’obiettivo quindi, a tendere, e’ che non sia necessario usare tecniche di discriminazione del traffico ne’ di tipo di conformazione del traffico (ovvero traffic shaping: la definizione di corsie preferenziali), nè tantomeno tramite ispezione del contenuto dei dati in transito (controllare il bagagliaio per vedere se ci sono 3 persone a bordo consente di controllare tutto il trasportato, come si fa con la ispezione profonda dei pacchetti dati: Deep Packet Inspection o DPI).

Come spiega bene l’articolo di Punto Informatico, gli operatori devono per legge comunicare ai propri clienti quali sono le politiche  tecniche di prestazione dei servizi, in particolare per quanto riguarda limitazioni dell’uso dei protocolli (ad esempio il loro degrado) e di gestione della QoS.

L’inottemperanza da parte degli operatori a comunicare in modo completo le modalita’ tecniche di fornitura dei servizi e’ un motivo sufficiente per rescindere qualunque contratto senza incappare in alcuna penale economica.

Quindi, se avete un degrado di prestazioni o un blocco, e volete disdire, scrivete dicendo che, dato che tu operatore stai attuando delle politiche di gestione del traffico non comunicate alla clientela, sei inottemperante rispetto a quanto previsto dalle delibere dell’Autorita’ delle Comunicazioni  e quindi recedi dal contratto  riservandoti la quantificazione e la richiesta di risarcimento del maggior danno subito. Se qualcuno di quelli che vi degrada o blocca dovesse dirvi "noi non lo facciamo", beh, sarebbe un falso facilmente verificabile e si ricadrebbe in altre fattispecie giuridiche.

Non chiedetemi un template, non sono un avvocato. Quelli da me interpellati (e sono vari), mi hanno detto quanto sopra. Non ho dubbi che le associazioni di consumatori vi sapranno aiutare.

Non stiamo parlando di bottigliette di plastica, stiamo parlando di comunicazioni. I risvolti legati ai diritti civili non possono essere trascurati per questioni tecniche o di marketing.

Un filtraggio o alterazione della comunicazione, non comunicato e
non accettato dal cliente, costituirebbe una interferenza nelle
comunicazioni dei cittadini che, se accertata, presenta dei risvolti
addiritura da codice penale
.

Queste norme sono state finora disattese, ma il momento non e’ piu’
rinviabile e bene fanno i sostenitori dei diritti civili e le
associazioni degli utenti ad alzare l’attenzione e reclamare i propri
diritti.

Non e’ una questione rivoluzionaria o particolarmente eversiva, vorrei solo sapere cosa sto comprando… e’ chiedere troppo ?

Se condividete l’obiettivo di una rete libera e non discriminante e, laddove sono necessarie delle limitazioni che esse siano chiaramente dichiarate e note agli utenti, vi invito a diffondere questo post e a leggere e linkare questa pagina.   

Vi invito anche ad approfondire la proposta di dmin.it che, tra le altre cose, dice che:

* Gli operatori di reti a larga banda bidirezionali offrono accesso ai
servizi della loro rete in modalità bundled e unbundled, con le
caratteristiche tecniche di loro scelta
* Qualunque utente della rete (fornitore di contenuti, intermediario o
utente finale) può richiedere ed ottenere da un generico operatore di
rete
– il solo servizio di accesso alla "big Internet" bidirezionale
(address space e porte IANA) in modalità "service agnostic" e dunque
tale da non dare diverse priorità al trasporto di diversi tipi di
informazioni a meno che ciò non sia richiesto dall’utente
– con banda e altre caratteristiche tecniche che già rientrano nello
spettro dell’offerta dell’operatore, a condizioni economicamente non
discriminatorie rispetto ad altre offerte e/o bundle dell’operatore
* Gli operatori di reti a larga banda bidirezionali
    – garantiscono l’interoperabilità dei servizi tra di loro
– concordano ed assicurano (per ogni eventuale offerta al cliente che
preveda un livello di QoS oltre il best effort) livelli specifici di
QoS ai punti di peering in modo tale da fornire agli utenti un livello
di QoS definito in modalità end to end.

 

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7 thoughts on “Una spiegazione su P2P, VOIP, QoS (Qualita’ del servizio) e diritti dell’utente”

  1. Concordo pienamente, quella dell’interoperabilita’ e’ LA battaglia da combattere. Purtroppo nel vecchio quadro comunitario le regole erano insufficienti e troppo generiche. Si spera che le nuove direttive sulle comunicazioni elettroniche (presentazione delle nuove proposte della Commissione il 13 novembre a Bruxelles) possano aggredire il problema ma – ahime’ – per vederle a regime bisognera’ aspettare il 2009-2010. E’ quindi a livello nazionale che e’ fondamentale impegnarsi, a tutti i livelli.

  2. concordo in pieno con il tuo articolo, se può servire so per certo che MClink ha acquistato apparecchiature israeliane per limitare la banda P2P negli orari critici, ma come questo penso che siano molti altri gli esempi.

  3. Stefano, per quanto riguarda il codice penale non saprei, comunque dal punto di vista delle violazioni sicure ce ne sono e come:
    1 – i 60 euro richiesti da Tele2 e i 40 di altri, sono a mio avviso in violazione dell’art. 1, comma 3 della legge 2 aprile 2007, n. 40 di conversione del Decreto Bersani … valgono anche in questo caso le ragioni espresse a suo tempo in questa lettera inviata all’AGCOM http://www.altroconsumo.it/images/15/151013_Attach.pdf
    2 – l’operatore dovrebbe informare gli utenti dell’apposizione di questi filtri e o delle limitazioni per il traffico p2p ai sensi dell’art. 70 par. 4 del codice delle comunicazioni elettroniche e quindi dando 30 giorni di preavviso per un eventuale recesso, in assenza di questo sono in palese violazione
    3 – l’applicazione di alcune clausole dei contratti degli operatori, tipo l’art. 11 del contratto di Tele2 è invocata ingistamente, se è vero che non c’è una banda garantita – cosa peraltro già di per sè discutibile – qui siamo di fronte però ad una limitazione unilaterale di una precisa tipologia di traffico Internet. L’art. 11 – et similia – non salva assolutamente tale comportamento
    4 – quindi, a mio avviso gli utenti possono recdere senza pagare la gabella ma c’è di più l’Agcom dovrebbe sanzionare questo comportamento degli operatori che, peraltro, lede anche la neutralità della rete, cosa gravissima
    ciao,
    marco

  4. Giuliano Peritore

    Salve Stefano,
    per quanto l’interoperabilita’, la neutralita’ e l’agnosticismo rispetto al servizio siano principi sacrosanti, non possiamo permetterci di dimenticare che la poca ‘trasparenza’ in materia di politiche di ‘traffic engineering’ deriva anche dalla situazione del mercato TLC italiano. Il problema non e’ il P2P in se’, quanto un qualunque servizio che genera un volume significativo di dati, un volume superiore a quanto mediamente consuma l’utente medio. Ma chi stabilisce questo valore, anzi chi lo ha stabilito nel panorama italiano di oggi ?
    Quello che complica ogni discussione al riguardo e’ che ci sono diversi aspetti del problema. C’e’ il consumatore che in genere tende a riferirsi alla velocita’ di picco ignorando le bande garantite (come se comprasse una scatola grande senza leggere cosa c’e’ effettivamente dentro), c’e’ il fornitore poco corretto che non indica le bande garantite (che fabbrica scatole grandi su cui non c’e’ scritto cosa c’e’ dentro), ma c’e’ in genere una certa “carenza” nel definire quanta banda serve all’utente medio (cosa deve esserci dentro la scatola).
    Il nocciolo della questione e’, facendo un paragone, che un ‘single’ abituato a comprare mezzo litro di latte, non puo’ continuare a comprare il cartone da mezzo litro se inizia a convivere o se diventa padre (o madre) oppure se inizia una dieta a base di latte o magari se riempie le bottiglie per i parenti o per tenerle da parte per i tempi di carestia. Magari nel tempo i consumi di latte sono aumentati, ma nella confezione, oggi piu’ grossa e luccicante, sempre mezzo litro c’e’.
    La maggior parte delle offerte xDSL consumer di oggi, e questo avviene grazie a scelte fatte sul mercato retail, sono tipicamente basate su profili con 10k (fino a 2 mega), 20k (le 4 mega) e 40k (le 20 mega) di banda garantita. Questi valori di banda corrispondono circa a 89, 178, 357 megabyte al giorno per utente (circa 2.5, 5, 10 gigabyte al mese) a seconda del profilo. Sono compatibili con il traffico generato dall’utente medio ?
    Se guardo uno stream da 1 Mbit/s per un’ora al giorno consumo circa 13 gigabyte al mese. Se genero 100 kbit di traffico P2P per 12 ore al giorno supero il ‘monte traffico’ che mi e’ stato allocato. Se collego una webcam di sorveglianza H24 faccio ancora piu’ traffico. E se faccio queste cose contemporaneamente ? C’e’ evidentemente qualcosa che non torna. E la situazione peggiora se l’utenza e’ utilizzata da piu’ persone contemporaneamente, magari in ufficio o a casa dai diversi componenti del nucleo familiare.
    Un utente che ha acquistato un profilo con 10kbit di banda garantita deve andare sempre a 10k ? Oppure e’ meglio farlo sforare fino al massimo picco raggiungibile per poi bloccargli il servizio fino al primo del mese successivo non appena arriva ai suoi 2,5 gigabyte al mese allocati ? O magari e’ meglio adottare politiche differenti ? Oppure tutto agnostico, neutrale e interoperabile sotto la banda garantita ma non sopra ?
    Preoccuparsi di queste questioni, magari adottare politiche di traffic engineering piu’ o meno trasparenti, e’ un costo, nessuno vorrebbe farlo, ma fino a quando le risorse saranno eccessivamente costose rispetto al prezzo di mercato non c’e’ altra strada percorribile. Magari potrebbe bastare alzare del 50% il prezzo delle ADSL per poter raddoppiare la banda allocata per utente e magari quella banda diventa sufficiente per il comportamento dell’utente medio ? E se invece ne servisse di piu’ ? Bisognerebbe alzare ancora di piu’ il prezzo oppure… pretendere che la bottiglia di latte cresca da sola ? Botte piena, moglie ubriaca, e… soldi in tasca ?
    O magari ci si dovrebbe chiedere come mai alcune reti tendenzialmente consumer e dimensionate a 10 kbit per utenza non risultino, da quel che si sente dire in giro, soffrire di problematiche di congestione. Sono forse reti dove stranamente non ci sono utenti P2P e affamati di streaming, oppure sono reti dove c’e’ qualche conto che non torna perche’ qualcuno sta barando o magari perche’ le sta esercendo in perdita ? E se effettivamente offrissero piu’ di 10 kbit, perche’ dire che sono dimensionate a 10 kbit ?
    Sono tutti problemi di cui non staremmo a discutere se gli uomini marketing fossero stati in grado di vendere l’MCR e non il PCR, o magari se semplicemente non avessero reso invisibile l’MCR. E’ andata cosi’ ma si puo’ sempre recuperare rendendo possibile al consumatore una scelta consapevole…

  5. Giuliano, quoto:
    O magari ci si dovrebbe chiedere come mai alcune reti tendenzialmente consumer e dimensionate a 10 kbit per utenza non risultino, da quel che si sente dire in giro, soffrire di problematiche di congestione. Sono forse reti dove stranamente non ci sono utenti P2P e affamati di streaming, oppure sono reti dove c’e’ qualche conto che non torna perche’ qualcuno sta barando o magari perche’ le sta esercendo in perdita ? E se effettivamente offrissero piu’ di 10 kbit, perche’ dire che sono dimensionate a 10 kbit ?
    Ci dovrebbe essere una funzione di Vigilanza e Controllo che dovrebbe vigilare, controllare e sanzionare.
    dovrebbe.
    chissa’ che qualcuno leggendo il tuo commento, qualcuno che ha voce in capitolo, chieda una verifica ed un controllo.

  6. Forse sono un po’ rinco in questo momento… ma piuttosto che appellarsi ai condizionali sulla necessità di controllo non è magari utile dare per scontato che AGCOM è come se non ci fosse e anzi sarebbe meglio che non ci fosse (visto quello che combina) e cercare un metodo per il quale non serve AGCOM a garantire i consumatori? (garanzia che tra l’altro non ho idea di quanto le competa… a me sembra che fa fatica a garantire la competitività nel mercato, e non credo abbia i consumatori nel suo statuto)
    Tu dici “il cost plus”, però è possibile che si possa intervenire anche in altri campi… ad esempio in altri paesi le linee vengono vendute non tanto misurandole in “velocità nominale+bmg+altre toppe” quanto in “traffico mensile a bmg elevata e velocità nominale elevatissima”… il che si è praticamente tradotto in avere linee da 20mbit e più, su cui puoi fare solo una tantum di traffico, ma con prestazioni istantanee da urlo… per lo meno c’è trasparenza nell’offerta e hai una linea veloce al limite della tecnologia disponibile. Io lo dico contro i miei interessi… sono un chiacchierone… andrei certamente a pagare di più di tanti altri per avere più traffico mensile sul mio account! 🙂
    Quanto a dmin.it … bene, anzi benissimo sulla parte tlc (dì la verità, ci hai messo lo zampino tu!)… ho visto anche che nell’ultima revisione avete stralciato o comunque ammorbidite le parti inquietanti sul diritto d’autore… ma devo trovare il tempo per approfondire nuovamente. Nel frattempo spero che, se è il buon progetto che ritieni tu, vada avanti.

  7. interessante l’effetto di comcast anche su traffico non p2p come google, comunque:
    | Google Caught in Comcast Traffic Filtering? |
    [0]marcan writes “Comcast users are [1]reporting ‘connection reset’
    errors while loading Google. The problem seems to have been coming and
    going over the past few days, and often disappears only to return a few
    minutes later. Apparently the problem only affects some of Google’s IPs
    and services. [2]Analysis of the PCAP packet dumps reveals several
    injected fake RSTs, which are very similar to the ones [3]seen coming
    from the Great Firewall of China [PDF]. Did Google somehow get caught up
    in one of Comcast’s blacklists, or are the heuristics flagging Google as
    a file-sharer due to the heavy traffic?”
    0. mailto:marcan@marcansoft.com
    1. http://www.dslreports.com/forum/r19252565-Problems-loading-google-DNS-issues-possibly
    2. http://forums.somethingawful.com/showthread.php?threadid=2669968
    3. http://www.cl.cam.ac.uk/~rnc1/ignoring.pdf

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