La politica si occupi della nuova rete. La fibra sorride al Prof. Scarpa

Bellissimo articolo del Prof. Scarpa su Il Denaro di oggi. Assolutamente da leggere.

Giusto un paio di passaggi per ingolosire…

Portare la fibra a tutti i consumatori può significare tante cose: portarla fino agli appartamenti? O solo a piano terra? O alla cabina di quartiere? La differenza è notevole: se gli ultimi metri fossero con tecnologie tradizionali, questo potrebbe rallentare la rete e farle perdere di efficacia in misura considerevole. Il piano di Telecom Italia era un mix di queste cose. Secondo diversi osservatori, al paese servirebbe invece un piano che punti a portare la fibra direttamente nelle case, un piano ovviamente molto più costoso di quello originariamente concepito da Telecom Italia.

é forse un problema per Telecom Italia, ma lo è soprattutto per il paese.
Purtroppo, la politica italiana non si è ancora pronunciata su quale rete di telecomunicazioni si desidera per il paese. Si tratta di una questione "Politica" nel senso più puro, con la "P" maiuscola, e la totale assenza del tema dalla campagna elettorale colpisce negativamente.
Forse la rete di Tlc è meno "glamour" di altre cose, su questi investimenti si farà meno clientela che su ponti o ferrovie, ma è anche più importante.
Nella primavera scorsa in Australia quello della rete di nuova generazione era uno dei due-tre temi caldi della campagna elettorale, insieme alla presenza militare in Iraq e alla questione aborigena.

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9 thoughts on “La politica si occupi della nuova rete. La fibra sorride al Prof. Scarpa”

  1. la politica italiana è in tutt’altre faccende affaccendata. Della rete l’unica cosa che gli frega e in che in qualche modo non li danneggi.
    Per dire, nell’ultimo censimento ISTAT OBBLIGATORIO (c’erano sanzioni per chi non compilava i questionari), non c’era nessuna domanda sulle telecomunicazioni: non dico “quanti telefonini possiedi”, ma neppure “hai un pc?”, “hai una connessione a internet?”, “a che velocità?”.
    Niente, niente alla lettera. Quindi di che ci si stupisce?

  2. mmm… che dire? dico della “politica” italiana a riguardo delle nuove tecnologie?
    io ricordo una trasmissione a cui partecipava Massimo Fini; la discussione era incentratta sul fatto che l’italia era anacronistacamente indietro nelle nuove tecnologie, e si parlava dei “treni persi”
    perso il treno della chimica[qualcuno sa che un certo tipo di palstica usata ampiamente oggi e’ stata inventata da un italiano? Natta? chi ha detto Natta?..pussa viaa :D]
    quello dell’informatica…
    software.. ci rimangono caciotte, lustrini e mutande..
    a un certo punto Massimo fini disse, il problema non e’ quale treno abbiamo perso… “ma qualche cazzo di treno abbiamo preso”
    Ecco quale treno ha preso la classe politica[ votata da noi]???
    nel biglietto leggo come destinazione: Cassandra CRossing”.. 😀

  3. Mr. CVP simmetrico

    Quintarelli, i nostri politici non si sono nemmeno accorti che abbiamo raggiunto il picco del petrolio e tra due anni siamo nel disastro..
    Per non parlare dei problemi dell’economia americana.. fino a due mesi fa un nonnetto con gli occhiali asseriva che “il problema dei subprime è un moderatissimo rischio”: ho amici che lavorano nella City che, dopo la prima pinta, spiegano chiaramente che NESSUNO sa che SOLE si sono scambiate le banche tra di loro.
    In mezzo a questi problemi.. vuoi che qualcuno si possa preoccupare del tipo di accesso a livello 1 alla Rete?
    Mi sono quasi sorpreso quando Bernabè si è accorto che stanno regalando accesso IP a due lire ai privati, portando a saturare tutti i MUX giusto per avere un po’ di giro di cassa per accontentare le banche (ai prezzi di Alice residenziale nemmeno si pagano i costi industriali), e scontentando sempre più quei 4 clienti business che gli sono restati e i 3 operatori wholesale residui che ancora gli pagano le fatture..

  4. Permettetemi una valutazione controcorrente visto che ho maturato idee differenti da quelle che avevo qualche tempo fa. Vi immaginate cosa ne sarebbe del tema se dato in pasto ad una campagna elettorale? Quello della rete in fibra è un tema trasversale che deve attraversare più legislature, serve un progetto sereno… Magari tenere il tema fuori dalla demagogia pre-elettorale aiuterà ad affrontarlo con più cognizione di causa. Scusatemi ma la gente non è preparata ad affrontare il tema se non gli viene spiegato con serenità (vi ricordate il nucleare?) e forse nemmeno allora. E poi la rete in fibra tocca troppi interessi e non credo ci sia chiarezza su quali siano le conseguenze per la configurazione attuale dell’economia dell’informazione. Ma quello che deve essere chiaro alla “gente” è che nuove tecnologie significano nuovi concetti di Libertà. E su questo dobbiamo tutti vegliare.

  5. Vincenzo Vicedomini

    cit. Alessandro Stagni
    ” Ma quello che deve essere chiaro alla “gente” è che nuove tecnologie significano nuovi concetti di Libertà. E su questo dobbiamo tutti vegliare.”
    Concordo con quanto dici, ma solo parzialmente con questa ultima affermazione.
    La gente, ha bisogno di avere “atti” pratici e concreti piuttosto che concetti più o meno filosofici. Gli si potrebbe spiegare ad esempio che avrebbe la possibilità di avere “film a richiesta” la cui qualità riempirebbe in pieno le righe dei loro pannelli LCD da 42″, stessa cosa per le partite di calcio. Insomma, secondo me le argomentazioni per solleticare le masse dovrebbero essere, paradossalmente, molto più in sintonia con le campagne populiste di questi giorni!
    Dura da digerire, ma vai a spiegare a chi ha comunque determinati servizi la differenza tra la qualità della fibra e quella di una ADSL.
    In campo clienti business? Sono pochi quelli che realmente trarrebbero vantaggi concreti per il proprio business, in pratica tutti quelli che oggi hanno una SDSL ed hanno bisogno di più banda in trasmissione.
    In più come si può proporre a gente che già ha quella tipologia di servizi, lo stesso servizio a prezzi più alti ? Non ditemi che dopo aver creato la rete i prezzi sarebbero più bassi degli attuali perchè non ci credo!

  6. @vincenzo
    Non so… ma nessuno ha fatto i conti realmente. Quanto costa 1 Gbps su di una rete piatta? Intendo dire una rete tutta fibra molto lunga e passiva con poca elettronica molto “ripetitiva” (Switch Ethernet/IP ed ancora Switch Ethernet/IP) e con il numero minimo sufficiente di persone necessarie per operarla (credo che il numero potrebbe stupire…)?
    E poi forse paghiamo le autostrade per ripagarle in tre anni?
    Ma se dobbiamo giustificare l’investimento presso l’opinione pubblica con la TV lasciamo perdere. Qui non c’è da giustificare ma da decidere, come quando si impose la scuola dell’obbligo alle masse contadine…
    Non vorrei invece liquidiare i diritti fondamentali della persona nell’era digitale come “Filosofia” (con tutto rispetto per Popper…).

  7. Proviamo a fare un salto in avanti. Immaginiamo già la fibra posata, che arriva in tutte le case. Non poniamoci il problemi della capacità della rete di trasporto.
    E’ davvero tutto risolto ?
    Non c’é più nessun collo di bottiglia ? Le case, gli uffici sono pronti a usare questa banda (quanta poi in effetti ?)
    I servizi a valore aggiunto esploderanno davvero ? E quali saranno ?

  8. La banda deve essere come l’ossigeno nell’aria… la qualità del servizio discenda dalla sovrabbondanza e che il collo di bottiglia torni ad essere la Core Network (come nell’ordine delle cose). I servizi poi, non vanno immaginati, ma lasciati alla selezione del mercato il caso ha molto più immaginazione del migliore degli umani. Quando ricevo questo commenti “pragmatici” mi rendo conto che c’è un fraintendimento di base. Non stiamo aumentando la produzione di un bene scarso, stiamo teorizzando un sistema economico totalmente nuovo, nel quale una risorsa pubblica (la fibra) consenta costi nulli allo scambio del bit tra due qualsiasi “peer” e dove quello che si remunera è il costo dell’operation della rete (ance proporzionalmente al picco richiesto dal cliente finale). E’ evidente che l’attuale rete del valore va a farsi friggere, ma è quello che volenti o nolenti succederà, e non sarà ne bene ne male solo la conseguenza della dinamica del sistema. Per evitarlo c’è solo un mezzo “proibiamo la commutazione di pacchetto”

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