Cosi’ fan tutti (aka: ancora sui redditi degli italiani)

In molti commenti al mio post precedente ricorre il "lo fanno anche altri  paesi". (scritto da qualche giornale).

Se e’ una cosa tanto normale, non dovrebbe essere difficile trovare un url.

Come al solito, quando leggo una cosa sul giornale cerco di andare alla fonte. Sono come san Tommaso. Mostratemi _degli_ URL e ci credo.

E comunque questo e’ solo un pezzo del mio commento. A me colpisce l’incertezza del diritto (che contrappone financo istituzioni), in materia di definizione e rispetto della sfera privata. L’assenza di chiarezza, ribadisco, e’ un danno economico ingente, imho, come ho detto in radio stamane..

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11 thoughts on “Cosi’ fan tutti (aka: ancora sui redditi degli italiani)”

  1. L’incertezza del diritto. Questo e’ il punto cruciale. Abbiamo talmente tante leggi che non sappiamo piu’ nemmeno cosa sia vietato e cosa sia permesso. Poi aggiungiamo che la giustizia e’ quella che e’ (siamo al punto che conviene piu’ subire una causa civile che pagare un fornitore) e chiudiamo il quadretto.
    Oggi mi son svegliato cosi’.

  2. Pienamente d’accordo. Per quel che riguarda la certezza del diritto italiano basta pensare alle farse del canone rai (nessuno è competente a rispondere) e il bollino Siae (è stato obbligatorio ma non doveva essere obbligatorio).

  3. Non trovi le url perché quella del lo fanno tutti è una panzana, ogni tanto nascono leggende metropolitane che qualcuno tira fuori e diventano realtà perché altri la ripetono. Penso solo alla idea che in USA si usino solo carte di credito che è una bufala perché in usa il principe dei pagamenti è ancora oggi l’assegno.
    In questo caso a me il diritto pare certo: la legge del 73 prevede che il dato di reddito dichiarato sia pubblico ed accessibile a chiunque senza che debba essere dichiarato un fine e che venga registrato quello che vai a vedere: il comune non ti fornisce il dato di dadda, ma ti da in visione l’intero tabulato.
    La cosa è certamente openabile, mo non dubbia per come leggo io la legge che ha il pregio di essere semplice, cosa rarissima nel nostro paese.
    La messa in rete ha comportato una diminuzione della viscosità all’accesso soloper qualcuno (non tutti sono in rete) e su questo sai che non siamo daccordo, e la mancata identificazione di chi fa la richiesta e questo potrebbe essere il problema, non certo la privacy di un dato già pubblico.
    dadda

  4. @Roberto
    Anche la legge sulla privacy è chiara (magari non semplice). Il fatto che siano dati pubblicamente accessibili (come gli elenchi del telefono) non autorizza tout-court ad effetuarne un “trattamento”. Fra l’altro c’è molta differenza (e la legge 196/03 ne tiene conto) fra trattamento cartaceo e trattamento elettronico.
    La legge del ’73 stabilisce delle modalità di diffusione. Nel ’73 non c’era la legge sulla privacy e non c’era neanche internet (o era solo per pochissimi).
    Se si può pensare che, riguardo alla diffusione cartacea, possa prevalere la legge del ’73 (semplicemente perché la 196/03 non ha disciplinato il caso specifico), certamente non è così per la diffusione elettronica che a mio avviso rappresenta un diverso trattamento, sopravvenuto dopo l’entrata in vigore della 195/03.
    Quindi, ricapitolando, a dire che la situazione è confusa non si sbaglia (soprattutto a mio avviso per la diffusione cartacea). Dire che la legge del ’73 è chiara e riguarda anche il caso in discussione è invece sbagliato, imho.

  5. C’è come sempre una questione di metodo ed una di principio.
    Sulla questione di metodo è certamente sbagliato che i dati siano accessibili con uno strumento che li fa diventare a tutti gli effetti una “base dati”.
    La questione di principio è che l’accesso al dato fiscale è previsto dalla legge.
    In più: la trasparenza fiscale, in un paese in cui l’erosione/evasione è un’emergenza sociale ed una forma di illegalità diffusa, è una priorità ASSOLUTA.
    Io sono in pieno accordo con Roberto Dadda;
    la legge sulla privacy deve solo garantire la correttezza e trasparenza del trattamento dei dati;
    E’ sacrosanto che di questo si faccia carico l’informatica pubblica.
    MA
    l’infortunio occorso (sul metodo e non sul merito), NON PUO’ ESSERE PRESO A PRETESTO per buttare l’ipocrita mantello della privacy sul dovere di ciascun cittadino alla fedeltà e trasparenza fiscale.
    Per cui ci si deve battere perché:
    – i dati siano in linea
    – siano accessibili puntualmente (un codice fiscale a transazione)
    – sia messo a punto un ragionevole tracciamento della query effettuata
    (a mio avviso basta codice fiscale interrogante / codice fiscale interrogato / data e ora)
    – siano disponibili e pubblicizzate analisi statistiche accurate dei dati fiscali (per area geografica, per categoria, etc.)
    Buttarla in caciara serve esclusivamente a favorire una politica tutta a favore degli erosori/evasori.
    E visto che ci troviamo … per il prossimo condono (inevitabile con questo governo) cominciamo a chiedere che siano pubblici i dati sui condonanti.

  6. @Andrea: (lo so, controllo sempre, o quasi…)
    e, nota bene, anche se fosse vera la storia di Fonecta, ci sarebbe un attrito notevole: 1 SMS per un dato…
    tornando a noi: nel link che tu scrivi
    http://virtual.finland.fi/stt/showarticle.asp?intNWSAID=17792&group=General
    c’e’ scritto che
    The issue came to the forefront when Veropörssi, a Satakunta-based company that publishes tax information, listed over a million individuals’ tax records and then sold them to directory services firm Fonecta, which in turn sold the information on to customers via text message.
    Ovvero che i dati sono stati venduti a Fonecta che poi li ha resi accessibili via SMS.
    pero’ se guardi un comunicato successivo della stessa fonte:
    http://virtual.finland.fi/stt/showarticle.asp?intNWSAID=17795&group=General
    dice che
    CORRECTION: Finland may prohibit publishing of tax records -KS
    (Amends fourth paragraph: tax records not sold to Fonecta.)
    ovvero i dati NON sono stati venduti a Fonecta e il quarto paragrafo, infatti, è stato corretto come segue:
    The issue came to the forefront when Veropörssi, a Satakunta-based company that publishes tax information, listed over a million individuals’ tax records.
    e il riferimento a Fonecta che li metterebbe a disposizione via SMS e’ sparito…

  7. Andrea Galli

    Non avevo visto il comunicato successivo 🙂
    Nel frattempo ho trovato anche questo link:
    http://blog.bearstrong.net/archive/weblog/000483.html
    che riguarda la Norvegia. Non so giudicare quanto sia attendibile quello che dicono (e’ un blog di una persona, e alcuni dei link sono rotti) – ma la polemica nei commenti sembra la fotocopia di quella italiana.
    A.

  8. Grazie Andrea, anche io ho cercato e pare che nel 2003 anche in Svezia per poco tempo abbiano pubblicato dati. In entrambi i casi mi pare che non lo facciano piu’, e non ho trovato alcun riferimento a redditi online oggi.
    Quindi, salvo che qualcuno non mi mostri qualche link che funzioni, il “cosi’ fan tutti” mi pare proprio una palla colossale per rimediare alla figuraccia.

  9. Proviamo a chiedere a Mr Visco. Il “così fan tutti” lui l’ha visto nei telefilm americani, come riportato dai giornali…..che squallore.

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