Grossa tegola sugli operatori mobili : ECTA dichiara che i consumatori europei pagano un sovrapprezzo non dovuto di più di 10 miliardi all’anno (20.000 miliardi delle vecchie lire) in prezzi di terminazione artificiosamente alti.

.. e sostiene il Commissario Reding che vuole portarli a 1-2 centesimi entro il 2012 (in Italia siamo oggi a 8,85 e saremo a 5,9  nel 2011)

Altro che il taglio della ricarica, qui si potrebbe arrivare a piu’ che dimezzare le tariffe telefoniche!

Premessa molto importante: i prezzi di terminazione sono fissati dall’AGCOM sulla base di dati di costo presentati dagli operatori. (l’operatore deve dichiarare quali sono i propri costi, e l’AGCOM autorizza conseguentemente il prezzo al minuto).

Link: ECTA – European Competitive Telecommunications Association.

 

EUROPEANS PAY OVER €10 BILLION A YEAR IN SPURIOUS MOBILE TERMINATION CHARGES

ECTA’s competitive fixed operators today claimed that lucrative wholesale charges imposed by incumbent mobile operators for connecting calls to each other’s networks are both excessive and discriminatory.

As a result, European consumers are being penalised.

The pro-competition group called on Commissioner Reding to enforce a cut in these charges when she publishes her proposals on termination rates later this month.

Currently the average EU mobile termination rate is nine euro cents a minute, although rates between member states and between networks vary significantly.

Commissioner Reding said earlier this month[1] that she wants to see mobile termination rates cut to between one and two euro cents by 2012. ECTA agrees that a significant decrease is needed.

ECTA believes the current mobile termination charges are excessive, making it expensive for customers to call other networks; that these rates are not based on costs; and importantly, that they distort competition as they allow big operators to offer their large customer bases calls within their networks that do not attract termination charges, making it difficult for smaller, fixed and mobile new entrant operators to compete.


Evidence of mobile termination rates being much higher then their actual cost was revealed in an Italian antitrust procedure against Telecom Italia Mobile last year. An internal report on regulatory activities stated that they were successful in maintaining their mobile termination rates ‘abundantly higher’ than the real costs of termination, as a result of which Telecom Italia Mobile preserved one of its major revenue sources.

La dimostrazione fattuale deriverebbe da un documento presente nel dossier di un procedimento antitrust italiano (A357) in cui ci sarebbe una mail in cui un manager di TIM si vanterebbe con un suo superiore del fatto di avere presentato all’AGCOM dati di costo abbondantemente gonfiati, facendo risultare quindi un costo maggiore del reale ed ottenendo da AGCOM l’autorizzazione a tariffe molto più alte.

Apparentemente in questa mail verrebbe anche indicato l’ammontare del beneficio indebito derivante a TIM da questa esposizione di costi maggiorati.

Vedremo cosa diranno i consumatori…

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2 thoughts on “Grossa tegola sugli operatori mobili : ECTA dichiara che i consumatori europei pagano un sovrapprezzo non dovuto di più di 10 miliardi all’anno (20.000 miliardi delle vecchie lire) in prezzi di terminazione artificiosamente alti.”

  1. marco pierani

    Visto che solleciti il parere dei consumatori: la r riduzione ai costi delle terminazioni mobili è certamente nell’interesse dei consumatori. Altroconsumo ritiene che le riduzioni prospettate, in un periodo di tre anni, dall’AGCOM ssiano in tal senso assolutamente insufficienti, attualmente le tariffe di terminazione italiane sono molto lontane dai costi e questo oltre a mantenere molto elevato l’esborso di spesa dei consumatori per le telefonate ai mobili mantiene in essere elementi anticoncorrenziali che favoriscono in sostanza sempre di più il duopolio Telecom/Vodafone.
    A nostro avviso ccorre, dunque, ridurre sì ai costi le terminazioni mobili avvicinandole molto ai valori delle fisse come dice la Redding, però siamo anche fermamente contrari a che si imbocchi la strada di fare pagare le telefonate in entrata come accennato dalla Commissaria. Questo sarebbe contrario agli interessi dei consumatori e, peraltro, non avrebbe alcuna giustificazione economica. Ridurre le tariffe di terminazione è infatti sacrosanto ma riportarle ai costi non deve e non può significare creare altre assurde tipologie di sovvenzione per gli operatori.
    Ciao,
    marco

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