In UK si va verso il double notice and takedown

Cosi’ pare: UK ISPs agree deal on combating illegal file-sharing – Telecompaper.

The deal will see the ISPs send letters to customers when their account has been identified as having been used to unlawfully share copyrighted material. The letters will point consumers to other sources of material available legally and in a variety of formats.

La posizione che ha sempre sostenuto il mio amico Paolo Nuti, vicepresidente di AIIP. Tra un po’ ci si arrivera’ anche in Italia. Quanta

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7 thoughts on “In UK si va verso il double notice and takedown”

  1. Il problema è che gli ISP identificano gli account dopo avere ricevuto le segnalazioni di BayTSP/ESA/BSA/Mediasentry. Queste entità 1) sono private (non è lo stato con i suoi organi preposti) e 2) usano tecniche di rilevamento inaffidabili, non verificabili né ripetibili.
    Un esempio: Tracking the Trackers – Investigating p2p copyright engorcement
    Practically any Internet user can be framed for copyright infringement today.
    Even without being explicitly framed, innocent users may still receive complaints.
    http://dmca.cs.washington.edu/

  2. che sia stato cosi’ e che eventualmente sia ancora cosi’ da qualche parte, ovviamente e’ vero. Che accadra’ cosi’ in UK non si puo’ dire.
    a meno, certo, che tu non sappia per certo che i dettagli tecnici del sistema di rilevamento, verifica ed invio saranno quelli anche in UK.
    c’e’ anche da dire che in un regime di (quasi) certezza arrivano solleciti di pagamento per fatture non pagate e dicono “se lo hai gia’ fatto, ignora questa lettera”… e quindi analogamente anche il contenuto delle comunicazioni agli utenti e’ da vedersi..

  3. personalmente, questo si’ che mi sembra un uso improprio della “DPI” (perche’ non c’e’ altro modo rilevare COSA sta condividendo un utente)… Come se la Telecom si mettesse a mandare letteracce a casa di quelli che fanno gli scherzi al telefono… mah!
    Inoltre penso che la vicenda Peppermint abbia dimostrato che, almeno per l’Italia e per ora, se RIAA e soci hanno dei problemi col filesharing illegale devono rivolgersi alla polizia, e non al provider.
    A me sembra una cosa totalmente senza senso.

  4. basta guardare con un client P2P se c’e’ del amteriale illecito su una macchina e vedere qual’e’ il suo IP address.
    in Italia si prende questo dato e si denuncia alla polizia che procede puntualmente.
    il caso peppermint era illecito come ho avuto modo di scrivere mo non credere che non ci siano azioni penali su singoli individui..

  5. Sarebbe interessante sapere che segnalazioni ricevono attualmente gli ISP in UK. In Italia, la rete GARR (università e ricerca) onora le segnalazioni di BayTSP/ESA/BSA/Mediasentry, che vengono smistate agli enti collegati (come l’università in cui lavoro) i quali le gestiscono in accordo alle loro policy. Sarebbe interessante conoscere le pratiche degli ISP in merito.
    Il “consultation paper” menziona più volte “users who are identified (by the rights holder) as infringing copyright through P2P”, “evidence provided by rights holders” (options A1 A2 A3 dell’executive summary). In assenza di altro, e prima dell’ottobre prossimo ciò lascia pensare che possano essere i detentori dei diritti tramite i loro attuali incaricati (come BayTSP etc) ad effettuare i rilevamenti su cui creare le segnalazioni agli ISP.
    Io no so quali saranno le tecniche di rilevamento stabilite e utilizzate dopo l’ottobre 2008 per le opzioni A1 A2 A3 (e per il Principle 1 del MOU, come per lo “standard of evidence” nel Code of Practice del MOU) ma è legittimo supporre che le note pratiche, in uso attualmente da BayTSP et al. e basate sull’impiego di client P2P modificati, siano una delle opzioni considerate per il rilevamento.
    L’alternativa dell’ispezione del traffico e del filtraggio è menzionata all’Option A4, vedremo cosa si sceglierà tra un sistema nuovo e oneroso di filtraggio ed un sistema già esistente di segnalazioni che è già fortemente automatizzato (le email di BayTSP et al. sono in formato XML).
    Infine, una osservazione sull’uso di client p2p modificati per rilevare materiale e utenti: se non vengono recuperati integralmente i file, ma si esegue solo una richiesta di indice, le informazioni recuperate sono non affidabili, specie con alcuni protocolli p2p come indicato nel paper che ho segnalato nel mio precedente commento. Ritengo che la posizione dei detentori dei diritti manchi di chiarezza sulla maniera in cui essi raccolgono le informazioni, e che questo ponga un problema di credibilità (che è una cosa diversa dall’efficacia del lobbying).

  6. @quinta: so bene che le azioni penali contro i singoli ci sono eccome. cio’ che volevo dire era solo che i rilevamenti delle violazioni del copyright le possono fare solo A) gli ISP tramite DPI, oppure B) dei terzi tramite client p2p appositi; nel primo caso mi sembra un uso improprio della DPI, nel secondo mi sembra preoccupante che i terzi detentori dei diritti si rivolgano direttamente agli ISP invece che alla polizia, come il caso peppermint ci ha ricordato che e’ necessario fare. Ma mi sembra che stiamo dicendo la stessa cosa.
    Non capisco perche’ l’AIIP si dica d’accordo con questa impostazione.

  7. Se uno ti blocca il portone con un’auto parcheggiata, prima gli fai dire dal portiere di toglierla, poi chiami i vigili per la rimozione.
    per consentire questo meccanismo (doppio notice e takedown), la condivisione deve essere depenalizzata (senno’ l’ISP che avverte l’indagato viola segreto e compie anch’esso un reato). ovvero deve essere semplicemente una sanzione civile (alias multa).
    cosa e meglio ? reato o illecito ? fedina penale sporca o multa ?

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