Botta e risposta

Ebbene si, mi trovo in nordamerica in viaggio in camper. Ho un accesso molto limitato ad Internet; purtroppo i campeggi con wifi non sono frequenti e talvolta hanno limiti ridicoli (30MB per giorno!), per cui ho qualche difficolta’ ad essere tempestivo ed esauriente.

Settimana scorsa Libero Mercato ha pubblicato un mio lungo articolo, riguardante gli impegni Telecom, che ha avuto una risposta del Commissario Mannoni dell’Autorita’ delle Comunicazioni, alla quale non ho potuto, come prassi, replicare immediatamente. Lo faccio qui.

Il mio articolo e’ composto da tre parti: una in cui spiego il contesto, una in cui faccio una analisi degli impegni Telecom ed una in cui mi levo un sassolino rilevando che gli "investimenti" infrastrutturali tali non sono e che la rete di accesso in fibra e’ a livelli minimali (1,2% degli accessi).

Ovviamente non ho scritto rivolgendomi agli addetti ai lavori; a loro non e’ necessario spiegare cosa significa "cattura del regolatore", o "porte girevoli", o che le autorità sono nominate dal parlamento e in genere rispecchiano la struttura dei partiti.

Ho cercato di fare informazione. Per fare un parallelo con i TG durante il periodo olimpionico (qualcuno lo ho visto su Raiclick), non parlare in astratto "dei diritti civili in Cina" ma raccontare cosa sono e cosa accade nei lao gai

I punti che ho inteso esporre nel mio articolo sono:

  1. il mercato e’ dominato da Telecom
  2. i fondi all’autorita’ arrivano direttamente dagli operatori (btw, prima non era cosi e se non ricordo male anche da AGCOM hanno criticato questa impostazione)
  3. la ricezione degli impegni di Telecom da parte di AGCOM implica la sospensione dei procedimenti (lo ho definito una sorta di mini-lodo Alfano) se poi verranno accolti, i procedimenti verranno chiusi senza accertamenti (lo ho definito una sorta di indulto); in questo caso gli effetti si estenderanno anche all’Antitrust
  4. AGCOM e’ sottostaffata e sottofinanziata e spesso i termini slittano, in alcuni casi anche in modo eclatante.
  5. cosa sono le porte girevoli, la cattura del regolatore e le influenze politiche (e mi sono astenuto dall’esemplificare…)
  6. come sono arrivati in UK alla separazione funzionale (per come mi risulta e ho gia’ scritto piu’ volte, con fairplay, rispetto reciproco e non per imposizione (inclusa la famosa stretta di mano); non ho mai citato ne’ "openreach" ne’ nomi di persone per non complicare l’esposizione con termini nuovi per il lettore)
  7. la separazione funzionale di BT con sistemi informativi separati, obiettivi di ricavi, un board indipendente con capacita’ sanzionatoria, a differenza di quanto proposto da TI.
  8. (quello che secondo me e’ il punto piu’ rilevante:) gli "impegni" di Telecom che sono gia’ dovuti ai sensi delle norme o che beneficiano TI stessa e con un organo di sorveglianza "indipendente" nominato per 3/5 da Telecom stessa.

Poi, spiegato il contesto, il grosso dei contenuti e’ una analisi punto per punto degli impegni Telecom.

Come vedete, nulla di nuovo, per voi 27.000 utenti che ogni mese frequentate il mio blog (forse ad eccezione del punto 3, ma non ne sono certo) e credo nulla di infondato (o forse mi sbaglio?).

La risposta del Commissario Mannoni:

Nella sua risposta il Commissario Mannoni mi pare si soffermi sulla breve ricostruzione che ho fatto di come si e’ arrivati alla separazione funzionale in UK. Abbiamo probabilmente fonti diverse e diverse informazioni, forse nemmeno incompatibili; in effetti il mio passaggio puo’ apparire un po’ romanzato; chiedo venia, non stavo scrivendo ad un pubblico di tecnici e volevo trattenere i lettori. (btw, in UK ci sono voluti degli anni, e’ vero, ma e’ vero anche che la separazione e’ molto netta ed incisiva tra i vari pezzi di BT (la separazione dei sistemi informativi e’ stata la cosa piu’ sottostimata, lunga e difficile, da quanto mi risulta) e qui e’ dal 2006 che se ne parla ed e’ appena stato fatto il primo passo).

Il Commissario poi mi sembra che rilevi correttamente alcuni importanti differenze di regolamentazione tra Italia ed UK. Forse pero’ il grande pubblico ignora la (molto) differente situazione di mercato nei due paesi… Secondo me, anche in Italia, se dopo molti anni, si fossero raggiunte le quote di mercato che ci sono in UK , si potrebbero oggi giustificare approcci piu’ soffici…

Infine credo ci sia un equivoco: non mi pare di avere mai criticato il sistema degli impegni in se’, ne’ avere sostenuto che una decisione sia gia’ stata presa.

So bene che siamo all’inizio di un "percorso negoziale" e ci saranno variazioni e sono sicuro che anche in Telecom se le aspettino; credo molto probabile che si aspettino delle restrizioni rispetto alla loro proposta e che non si aspettino che la "trattativa" si concluda  sulle posizioni proposte che sono logicamente, essendo iniziali, molto vantaggiose per loro.

Infine due precisazioni:

  • io ho presentato le dimissioni da presidente di AIIP a dicembre del 2006; sempre a dicembre 2006 mi sono dimesso dalle cariche che avevo in aziende del comparto TLC ed ho venduto anche tutte le partecipazioni che avevo. Non ho alcun rapporto di collaborazione professionale con alcuna azienda di TLC, ne’ in Italia ne’ all’estero. Dal 2007 ho avuto dei contratti di consulenza, ma mai con operatori in Italia; le idee che esprimo sono solo le mie. Se questa situazione dovesse cambiare, mi comporterei di conseguenza.
  • come prassi nei giornali, il titolo non mi puo’ essere attribuito. Quello che avevo proposto era "indulto in vista nelle TLC ?" che personalmente mi sembra, sebbene meno "attraente", piu’ aderente alla situazione (incluso il punto di domanda) e credo che il pubblico non sia informato che l’accoglimento di impegni ha quest’effetto, sia presso AGCOM che con effetti anche in Antitrust

facci pubblica ammenda se e’ sbagliato che il mercato e’ dominato da Telecom, che gli impegni sono criticabili, che se accettati portano ad un "indulto delle tlc", che UK e’ una best practice, che quanto fatto in UK e’ molto piu’ incisivo, che BT e’ stata piu’ collaborativa con Ofcom, che esponenti dell’Autorita’ sono oggetto di pressioni dalla politica, che si verificano casi di porte girevoli, che il finanziamento diretto e’ una cosa subottimale, che si verificano casi di cattura del regolatore, che le risorse sono meno di quanto servirebbe.

Mi pare solo giusto informare nel merito come mi sembra sia imbadita la tavola e
dire pane al pane, vino al vino e "indipendente" a indipendente.

p.s. mi chiede il Commissario Mannoni: "perché non scendi dal palco e metti a disposizione del Paese la tua competenza?". A parte il fatto che credo che informare sia una funzione utile, semplicemente perche’ nessuno me lo ha mai chiesto…

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