Sebbene io mi sia espresso a favore dell’aumento del canone per compensare il calo di remunerabilita’ della rete fissa (auspicando l’occasione di una rivisitazione del di ampie questioni di mercato), penso che dal punto di vista giuridico abbiano ragione.
L’aumento non e’ dovuto dal 2002 in quanto il mantenimento della tariffa, a fronte di una riduzione di costi, e’ stato lasciato proprio per compensare l’inflazione. Il recupero di inflazione, cosi’, a spanne sarebbe legittimo per un annetto, e quindi molto meno di quanto richiesto da TI.
Ora la domanda sorge spontanea: il Presidente Calabrò, ex presidente del TAR Lazio, se la sentira’ di sostenere un aumento che il TAR potrebbe rigettare ? (direi che e’ abbastanza probabile).
D’altro canto l’aumento del canone e’ una cosa di cui Telecom ha bisogno. Situazione ingarbugliata…