Il tema del costo della rete di accesso in fibra sta apparendo di frequente animando la discussione P2P vs. PON.
Vediamo di capirne un po' di piu', esaminando due scenari: uno comprendente le opere civili ed uno con accesso diffuso a cavidotti esistenti. I costi sono molto, molto variabili dipendentemente dal contesto di dettaglio, vanno quindi presi come un possibile medione indicativo degli ordini di grandezza, non come un budget…
Esamino il caso FTTB, ovvero arrivando fino all'edificio, lasciando il cablaggio all'interno dei palazzi a carico dei condomini. (puo' essere molto significativo).
Questi grafici sono la sintesi di un foglio di excel complicato, che ho fatto alcuni mesi fa, con un certo insieme di ipotesi sulle dimensioni in gioco, che potrebbero essere caratteristiche di una media città italiana.
Naturalmente molto incide il tipo di tecnologia scelta e la disponibilita' preesistente di fibra. Con la PON si puo' far passare un cavo da poche fibre, mentre per il P2P bisogna far passare un cavo con molte fibre.
Nel caso P2P, anche nel caso di uso dei dotti, la differenza di spessore del cavo potrebbe portare alla necessita' di un nuovo scavo con i valori sopra riportati. Se invece riesce a passare anche un cavo di grande spessore i costi sono minori (qualche euro/m). A questi costi va aggiunta la necessita' di un permutatore di fibra ottica in centrale (non necessaria nel caso PON)
Le centrali metropolitane sono di qualche decina di migliaia di clienti. Un permutatore ottico di tali dimensioni non esiste (a mia conoscenza) ed e' quindi difficile quotarlo. Nel caso PON, invece il numero di fibre si riduce di un fattore 100…
Il P2P, peraltro creerebbe un enorme problema se si volessero eliminare delle centrali (tipo quelle che ci siamo gia' venduti qualche gestione di TI fa..). Nel caso PON basta un cavo da 100 fibre tra la centrale da eliminare e la centrale che resta, mentre nel caso P2P bisogna portare cavi con decine di migliaia di fibre, con impatti micidiali sia sugli investimenti che sui costi di gestione.
In definitiva, direi che una soluzione P2P in uno scenario di Full Replacement e' praticamente impossibile.
p.s. ovviamente i numeri possono essere non aggiornatissimi (non e' che faccio questo per vivere…), saro' lieto di correggermi, ma il senso del discorso non credo proprio che possa cambiare…
Concordo con la tua analisi, in un’ottica di replacement solo PON è praticabile (personalmente tifo EPON ma pare che abbia già perso). Quello che va considerato è che un investimento del genere su vasta scala *deve* avere una durata contabile di almeno 30 anni e magari anche operativa per cui non sarebbe male pensare ad una possibile crescita della rete PON riducendone la multiplazione ottica (che e’ ovviamente il limite allo sfruttamento della risorsa), secondo me occorre fare un progetto che preveda la possibilità di agire sugli splitter al fine di avere la possibilita’ nell’arco del periodo di sfruttamento dell’infrastruttura di aggiornarla adeguandone le prestazioni.
Considera che oggi, senza splitter, su una fibra possono passare 128 colori; lo splitter crea interferenza e tale indice si riduce praticamente a qualche unità ma questo già oggi non significa che uno splitter possa essere alimentato da uno solo dei colori che viaggia su una sola fibra e quindi con 1 fibra sei in grado di alimentare decine di splitter e questo e’ un dato destinato a cambiare in meglio velocemente; huawey dovrebbe avere già delle proposte in tal senso.
Ovviamente e’ indispensabile che non vi sia nulla di elettronico ma solo ottico nel percorso centrale -> utente per consentire gli adeguamenti implementativi.
Ma sono certo che si accinge a implementare cose del genere lo abbia ben presente.
Bella analisi. Come al solito del resto.
Io personalmente non farei una rete basata su Ethernet, ma magari sbaglio a ritenere un ethernet meno efficente di ATM su geografiche. Si rischiano, a mio parere, architetture complesse di VLAN che alla fine diventano ingestibili.
Stefano, visto che ci siamo scoperchiamolo del tutto il vaso di pandora, per cui aggiungiamo alcuni altri dati con cui anche la massaia (come sostengo da tempo) saprebbe stimare/progettare e quindi realizzare (con un margine molto basso di errore) una rete di mezzi trasmissivi per una TLC moderna!!
in primo luogo dobbiamo esplicitare alcuni parametri:
a) in Italia gli stadi di linea sono 10600 (i comuni circa 8000)
b) in Italia le utenze tra aziende e privati sono circa 25.000.000
c) per cui possiamo ricavare 2400 utenze per stadio di linea
d) da dati Telecom abbiamo una distanza media dallo stadio di linea inferiore ai 1500 metri
e) ipotizzando una unita abitativa ogni 20 metri di fronte strada, abbiamo 750 utenze su 1500 metri.
f) il costo del cavo Belden da 144 fibre diametro 25mm (iva esclusa come da gare recenti) 7,5 Euro/metro posa inclusa (in pratica 77 utenze).
g) con 32 cavi (che stanno in un tubo con diametro 20cm) si servono 2464 utenze.
h) ogni coppia viene a costare 0,097 Euro/metro
i) per cui anche ipotizzando per ogni singola utenza 1500 metri di distanza abbiamo 146,10 Euro del costo di una coppia di fibre dedicate (P2P) !!!!!
l) ogni utenza fibra consuma 1,5watt
m) una unita’ rack 19″ puo’ portare 24 unita’ ottiche
n) ogni rack 19″ ha 44 unita’ per cui
— 22 unita’ per permutazione 528 unita’ ottiche
— 22 unita’ di switching e continuita’ (750 watt)
— da cui 528 utenze complete per ogni rack
o) per fare 2400 utenze servono 5 rack
p) ogni rack per essere accedibile da tutti i lati necessita di 4mq e quindi per 5 rack servono 20mq e 3,250Kw di potenza. (medo di un box per automobili …. voglio proprio vedere quale e’ il comune che non riesce a gestire con comodita’ spazi cosi esigui.
Aggiungo che come tecnico NON ho il minimo dubbio che Ethernet sia la scelta tecnica ed economica migliore e faccio fatica pensare ad un tecnico competente ed onesto che riesca a considerare il contrario.
La differenza tra P2P e strategie “Passive Optic Network” consiste in:
i) la stragrande maggioranza della fibra e’ condivisa tra 32/64 utente (per cui nel nostro caso l’incidenza della Fibra passa da 146,10 Euro a 4,5-2,3 Euro ad utenza !!!!
ii) la parte attiva lato centrale e’ condivisa tra 32/64 utenze e qui si tratta di capire quale costo finale possa assumere una porta ottica 1Gethernet su uno switch …
ora sapendo che Ethernet separa il layer2 ISO/OSI nei sublayer MAC ed LLC e che lo strato LLC e’ stranoto e straammortizzato e cio’ che cambia tra porte UTP e porte FO e’ solo il MAC ed ovviamente il layer 1 ISO/OSI (il laser per intenderci) ne discende che appena le quantita’ prodotte divenissero comparabili anche i prezzi tra porte UTP ed FO diverrebbero comparabili.
da cui una facile previsione che una porta FO lato centrale non costera’ piu’ di 50 Euro.
Mi pare fin troppo evidente che IN ASSENZA DI SCAVI una rete di ***raccolta*** P2P NUOVA DI ZECCA non puo’ costare piu’ di 12500 MEuro (500 Euro ad utenza) e quella EPON ovviamente MOLTO meno :-))
aggiungo che passare la proprieta’ di ogni utenza alla relativa pertinenza abitativa risolve UNA VOLTE PER TUTTE il problema della concorrenza sul Local Loop (semplicemente eliminando alla radice il problema) non oso immaginare quante risorse economiche dovute alla semplificazione della struttura di garanzia (AGCOM) risparmiamo e quante ne otteniamo (dirette ed indirette) dovute ad un settore perfettamente competitivo.
se qualcuno ha dei dubbi sulla realizzabilita’ di una simile soluzione e’ sufficente che pensi a cosa sono gli oneri di urbanizzazione … ed immagini semplicemente che essi debbano contenere per ogni unita abitativa anche una utenza FO
senza contare che come dice il mio amico Alfredo, una volta che vi fosse la fibra per ogni unita abitativa potremmo trasferire tutto il traffico TV(analogico/digitale) sulla fibra con la conseguente liberazione di una parte pregiatissima di spettro radio oltre ad ottenere una drastica riduzione delle antenne dai tetti delle nostre abitazioni.
ora 500 Euro sono MENO di 4 anni di canoni !!!!!
Dino
P.S. e’ ovvio che ho trascurato alcuni particolari su cui pero’ sono pronto a scendere fin nei minimi dettagli anticipando fin d’ora che su molti di essi esiste la medesima mistificazione che tenta di spacciare per complesso cio che in realta’ e’ molto semplice.
Basta un po’ di buon senso (e qualche controllo) per scopire come vengano praticati ricarichi che vanno da 2 fino a 10 volte il costo.
Negli scavi ad esempio, nella fornitura dei tubi in polietilene e’ facile scoprire come il tubo comprato ad uno viene poi venduto a 4.
Tutto cio’ anche se in prima battutta non sembra riguardarci in realta’ finisce dritto dritto sul groppone di tutti noi visto che le TLC sono un bene primario come lo puo’ essere il pane o l’acqua.
prendendo come ipotesi che tutte le coppie sono occupate, che non ci sono muffole, che non ci sono pozzetti da aggiungere, che non ci sono i lavori di entrata nei palazzi,che l’overhead di gestione di un progetto del egenre e’ nullo, che non ci sono scavi aggiuntivi, che on si verificano imprevisti, che non biogna comprare ambulanze da regalare alle amministrazioni pubbliche, ecc… sono quasi d’accordo.
😉
Stefano, ma secondo te da 149 Euro a 500 Euro (351 Euro) non sono sufficienti per pagare tutto quello che hai menzionato ??
Ovviamente le considerazioni che faccio presuppongono un paese sano dove la trippa per gatti sta a zero !!
Quando vuoi sono a disposizione per de-mistificare ogni singola voce e spero solo che qualcuno nei prossimi mesi abbia il coraggio (la finanza) di domandarmi di dimostrare con i fatti quello che sto affermando :-))
Provocatoriamente ti domando come mai Hyperlan stia crescendo … e ti do la mia opinione:
— perche’ senza dover pagare la trippa a qualcuno, ciascuno opera vincolato solo dalle sue capacita’ tecnico/organizzative in pratica e’ libero da lacci lacciuoli, non quelli che da cui vorrebbe liberarsi Telecom :-), ma quelli che Telecom e compari hanno seminato ad arte nel nostro paese a danno di cittadini ed imprenditori del settore delle TLC.
in pratica gli imprenditori che lavorano con l’Hyperlan possono lavorare sulla base dell’economia reale e non obbligati in alcun modo all’economia dell’inganno.
Tanto per fare un semplice esempio ritieni (so di sfondare una porta aperta 🙂 ragionevole che per aprire la interoperabilita’ della numerazione 55 con le numerazioni geografiche (decade 0) e mobili (decade 3) siano necessari 15 mesi dal consolidamento della specifica (che e’ intervenuto qualche giorno fa) !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
ed indovina chi detto che la loro rete era TROPPO complessa e che io non potevo capire perche’ ci volevesse cosi’ tanto tempo (evidentemente che sia un ingenere elettronico e che sia stato un loro dipendente per 10 anni e che per altri 10 anni abbia fatto di tutto per incrementare la mia conoscenza di questo settore non conta nulla …. evidentemente devono avere una tecnica segreta per cui quando ti licenzi ti cancellano tutte le informazioni che hai acquisito :-))
Oppure ritieni ragionevole che per stendere anche un solo metro di fibra tra te ed un tuo cliente tu debba allo Stato un contributo amministrativo MINIMO di 27750 Euro/anno.
Oppure ritieni ragionevole che il medesimo contributo tu lo debba pagare anche per una sola frequenza licenziata (ovviamente oltre al canone annuale che paghi per la frequenza) e ritieni ragionevole che le frequenze (una risorsa notoriamente scarsa) abbiano un costo annuale DECRESCENTE al CRESCERE del numero di frequenze che utilizzi (ad un operatore di grosse dimensioni oltre un certo numero di frequenze TUTTE le successive costano UN QUARTO [0,25] di quanto costino a chi ne usa una soltanto !!!!
non credi che tutto cio’ sia sufficente per dimostrare che questo e’ l’ANTITESI del liberismo e che il prezzo non si forma sulla base della concorrenza e quindi sui costi ma sulla base di una serie di MISTIFICAZIONI! (economia reale contro economia dell’inganno 🙂
IL RE E’ NUDO !!!