One Network, la proposta di Aemcom

PI: La nuova Internet, ignorati investimenti già fatti.

L’accusa è di Aemcom: mancano regole certe, non si punta ad una NGN disponibile per tutti, si dimenticano gli investimenti già compiuti da numerosi operatori. Manca un quadro di insieme

“La One Network NGN consentirebbe di evitare nuovi fenomeni di Digital
Divide – ha dichiarato Gerardo Paloschi, amministratore unico di Aemcom
– La rete NGN deve essere pianificata come servizio universale e gli
eventuali incentivi premiare i maggiori costi di copertura nelle aree a
bassa densità abitativa”.

La parola “housing” e’ nata al Bar le Rose, in una conversazione tra Roberto Tagliabue, Paolo Torretta e me a fine 1994. Negli usa esisteva l'”hosting”, inteso come l’ospitare sui mainframe degli operatori le pagine di contenuto degli utenti (il web non era diffuso, AOL, Compuserve, Genie e Prodigy avevano i loro client che mostravano pagine agli utenti a partire da dati estratti dai mainframe).

La nostra proposta era “invece di dare soldi alla sip per il local loop (i fili passavano da 64Kbps a 2Mbps con un differenziale di decine di milioni di lire all’anno; un 2Mbps di Internet (IPtransit) costava circa 1 miliardo di lire), porta i server da noi, che per quella cifra te li colelghiamo e anche te li gestiamo”. Come chiamarlo ? in modo maccheranico, ma che si contrapponesse chiaramente all’hosting, abbiamo coniato il termine “housing” nel senso di “porta a casa nostra”, mentre in inglese la parola ha tutt’altro significato

Che c’azzecca ?, direte voi.. Beh, molto.. Il meme “one network” e’ disseminato. La prima volta l’ho scritto a settembre 2006. Poi ho visto che nei commenti dei lettori “prendeva”; il primo e’ stato Gianmatteo, se non erro e lo ho messo  nella frase di intestazione del mio blog (prima c’era la definizione di “informazione” di Wiener). A febbraio del 2007 l’ho scritto in un articolo su Nova, poi e’ entrato nel dibattito e  finanche in documenti ufficiali (Parlamento e autorità).  So’ piccole soddisfazioni…

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2 thoughts on “One Network, la proposta di Aemcom”

  1. Vero, verissimo, ora è argomento dei molti al contrario di due anni e pochi mesi fa quando era dei pochi.
    Per me, nel mio piccolo, “combattente”, passatemi il termine, per la diminuzione del digital divide da diversi anni, è stato automatico appoggiare la causa in quanto ho trovato una voce importante con il concetto da te Stefano lanciato di ” One Network “, un meme in grado di poter portare alla luce quanto sia utile, conveniente nonchè necessaria una convergenza comune sulle infrastrutture delle TLC. Se poi la forma di cooperazione del Network fosse fatta sotto forma di Consorzio, del quale ho una buona esperienza locale, anche se in ambito diverso dalle TLC, come fondatore di una piccola realtà consortile che ha portato solo benefici nella gestione sul territorio nel quale risiedo, equivarrebbe alla chiusura del cerchio con risultati che senza dubbi ricadrebbero sullo sviluppo delle TLC e di conseguenza del sistema Italia, attualmente completamente privo di qualsiasi progetto futuro.

  2. Oddio, un tipo modesto 🙂
    La parola housing non l’hai inventata tu, se ne parlava in Technimedia già due anni prima, e in decine di altre società che offrivano servizi di hosting. Ci mancava che scrivessi che la volevi brevettare. Non parliamo neanche di One Network, di cui si discute in draft tecnici in Telecom Italia da ben prima che ne scrivessi tu (ma chi sei??) nel 2006.
    Ma un po’ di umiltà no? Boh.

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