Righetti (Wind) su la FTTx, il digital dividend, open access.

Romano RIghetti e' uno di peso, un passato nel pubblico, al ministero, all'autorita', e poi in Telecom, oggi capo degli affari regolamentari e istituzionali di Wind. Su "Il tempo" di oggi:

Il presidente di Agcom, Calabrò, propone una società partecipata dagli operatori e altri soggetti per costruire la rete in fibra ottica. Qual è la posizione di Wind?
La dimensione del mercato italiano è in grado di ripagare, e non nel breve termine, una sola rete di nuova generazione così come i pochi competitors in grado di impegnarsi su questo fronte hanno risorse finanziarie per costruirne una sola. È auspicabile che sia mantenuto centrale il ruolo che la concorrenza è stata in grado di produrre a beneficio degli utenti negli ultimi anni. Una vigilanza attenta e necessaria sui tentativi di pre-emption del mercato da parte degli operatori più forti, mentre è altrettanto importante che interventi pubblici non producano effetti distorsivi delle dinamiche competitive in atto.

provo a tradurre quello che capisco: "di rete ce ne sara' una sola, va garantito l'accesso a tutti, sbagliato dare i soldi a Telecom senza garanzie di level playing field"

Se Wind non condivide l'ipotesi Calabrò, quali altre opzioni ritiene percorribili?
La sfida di tutto il sistema è quella di definire e condividere possibili meccanismi di "cooperazione" tra soggetti che vivono ogni giorno l'esperienza di una competizione feroce. Non credo sia facile individuare condizioni di convenienza economica e sostenibilità finanziaria che siano di soddisfazione individuale e congiunta. Una condizione fondamentale da un punto di vista regolamentare è la gradualità con cui dovrà essere gestita la transizione dal rame alla fibra non essendo ragionevole immaginare un switch off del rame istantaneo e in tempi brevi. L'accesso alla rete locale continuerà nel breve e nel medio termine a essere uno snodo fondamentale per la sopravvivenza di un ambiente competitivo nella telefonia fissa.

non si puo' accontentare tutti, il meglio di sistema scontenta. ci interessa ancora il rame (ma wind sta amortizzando gli investimenti in ULL a 10 anni ? 😉

Open Access, la divisione di Telecom Italia dedicata alla vendita all'ingrosso agli operatori concorrenti, è ormai a regime. Come giudica Wind il suo operato?
Finora poco o nulla è cambiato da un punto di vista operativo rispetto ai meccanismi di provisioning e assurance che erano in vigore fino a dicembre scorso. La stessa Telecom Italia ha dichiarato che – se si prescinde dagli adempimenti formali e amministrativi realizzati – le innovazioni di processo saranno implementate a partire solo dal marzo 2010. Andrei quindi cauto nel definire Open Access a regime. Per quanto riguarda poi gli altri impegni constatiamo talvolta ottemperanze solo formali, talvolta scarsa informativa, talvolta inspiegabili ritardi come nella costituzione dell'Ota, organo destinato a favorire la risoluzione delle dispute. Rapido e operativo finora l'avvio dell'operato dell'organo di vigilanza.

Open Access ? non e' cambiato nulla per adesso, solo formalita'.

Per il Commissario Ue Reding il passaggio al digitale terrestre è l'occasione per liberare frequenze nella banda televisiva. Quale ruolo possono giocare gli operatori di tlc?
Un ruolo fondamentale. Lo sviluppo della banda larga mobile deve essere complementare allo sviluppo della rete in fibra. A questo fine la disponibilità di spettro a condizioni che tengano conto degli obiettivi Paese di eliminare il digital divide diviene fondamentale. È auspicabile quindi che Bruxelles persegua con determinazione questo obiettivo che garantirebbe interventi strutturali di lungo periodo a favore della concorrenza e a beneficio dei clienti.

Per piacere intervenga Bruxelles perche' le  frequenze liberate dal digitale terrestre siano date anche agli operatori di TLC, non solo alle TV.

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