Le regole della concorrenza (FIEG-Google)

Io ho toccato il tema della dominanza in un mercato in modo piu’ colloquiale ed economico, Guido lo fa  dal punto di vista legale meglio di quanto abbia fatto io.

PI: Le regole della concorrenza e quelle del progresso.

Val la pena, tuttavia, segnalare sin d’ora che i dati disponibili in
Rete (fonte: IAB) non sembrano supportare la tesi secondo cui la
leadership di Google nel mercato della raccolta di pubblicità sul
canale search gli consentirebbe di porsi in una posizione dominante nel
mercato della raccolta di pubblicità online tout court, un mercato che
varrà alla fine del 2009 oltre 900 milioni di euro. L’intero segmento
“search” costituisce, infatti, una percentuale di circa il 30 per cento
rispetto al fatturato complessivo generato dalla pubblicità online
nell’ultimo anno, con l’ovvia conseguenza che dominare tale segmento
non significa necessariamente dominare l’intero mercato di riferimento.

Sarebbe interessante conoscere quale e’ la quota di Google sulla presentazione della pubblicità, non solo sulla raccolta (non c’e’ solo chi raccoglie le inserzioni, ma anche chi gestisce i tabelloni). Qualcuno lo sa ?

Nell’era della convergenza mediatica c’è peraltro da chiedersi se e
sino a quando avrà senso distinguere il mercato della pubblicità online
da quello della pubblicità attraverso i media c.d. tradizionali
(televisione, radio e giornali): la Rai è ormai sbarcata in Rete con la
sua concessionaria SIPRA, le radio ed i giornali ci sono da un pezzo
con le proprie concessionarie pubblicitarie che, generalmente, agiscono
in regime di esclusiva e Google, o, almeno, YouTube lo guardiamo nel
televisore in salotto semplicemente cambiando canale sul telecomando.

Con l’agile speme precorre l’evento!. Temo che su questo ci vorra’ ancora qualche anno… A parte cio’, bisogna vedere come dicevo i test per capire QUALE e’ il mercato: la pubblicita’ ? l’informazione ? la pubblicita’ online ? Si puo’ stabilire che la pubblicita’ su Panorama puo’ essere sostitutiva dell’inserzione online su Punto Informatico ? (e viceversa) Se si, allora sono un unico mercato. Se no, allora sono mercati separati. Per valutarlo si usano interviste, indagini, analisi di mercato, ecc.

Difficile fare ipotesi affidabili, ci pensera’ il Garante a stabilirlo.

Occupare una posizione dominante, infatti, non è certamente illecito
potendo anzi costituire un risultato meritorio all’esito di una leale
competizione di mercato, mentre abusarne in danno dei concorrenti lo è.

Esatto!

D’altro canto se effettivamente Google ponesse così a rischio il
mercato pubblicitario telematico, perché le concessionarie
pubblicitarie starebbero a guardare e gli unici a lamentarsi sarebbero
gli editori? I soggetti destinati ad essere confinati ai margini di un
mercato dall’imprenditore in posizione dominante sono, da sempre, i
suoi diretti concorrenti: contro Microsoft c’erano – e ci sono – gli
altri produttori di browser di navigazione o software di audio video
riproduzione e contro IBM c’erano i produttori di software!

Premesso che, come ho detto, e’ probabile che finisca in nulla (non conosco le argomentazioni a supporto di un eventuale abuso sull’ipotetico mercato della pubblicita’ online) quest’ultimo argomento non e’ molto forte.

Non conosco i casi citati che non sono italiani; personalmente so bene che tempo fa ***nessuno*** degli addetti
ai lavori cercava la causa con Telecom Italia, perche’ seppure fosse il
concorrente che si comportava male sul mercato, era anche il principale
fornitore di materia prima, per cui si cercavano accomodamenti
stragiudiziali (fuori da azioni legali).

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