BT: in UK facciamo la fibra, in italia e’ meglio se pensate ad altro…

Leggo da Alfonso dichiarazioni di Sciolla, CEO di BT:

… anche nel caso in cui il
management e/o la proprietà di Telecom Italia cambiassero idea sulla
gestione della rete, ritengo che
le priorità di investimento della CDP, in quanto “forziere” dello Stato
debbano essere valutate con grande attenzione.

Personalmente, visto comunque la disponibilità limitata di risorse,
sono convinto che in un’ottica di sistema Italia la priorità non sia la
NGN, ma piuttosto settori altrettanto importanti e strategici quali
quello delle infrastrutture e dell’energia.

Sarebbe a mio avviso scandaloso  che un operatore attivo in Italia augurasse per l’italia un futuro di sottosviluppo rispetto a quanto predicato in patria: 21CN – Strategic Priorities 2009/10.

We
are now in a position to communicate the principle outcomes of that
review and the strategic priorities for the programme for 2009/10. It
is an approach that acknowledges a number of important changes that
impact the industry, including BT’s view that the future economy will
be fibre led, which is enabled by the successful delivery of our 21CN
core infrastructure

Corrado e’  persona colta e preparata che sa bene quanto sia importante la rete in fibra per lo sviluppo dell’economia italiana.

C’e’ una sola spiegazione possibile a questa dichiarazione, ed è che sia stata riportata non correttamente; sarebbe  auspicabile una smentita.

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4 thoughts on “BT: in UK facciamo la fibra, in italia e’ meglio se pensate ad altro…”

  1. In realta` manca il successivo pezzo della dichiarazione dell’AD di BT Italia:
    “Questo soprattutto in considerazione del fatto che le telecomunicazioni rimangono un settore con elevato livello di investimenti da parte di attori privati siano essi italiani o stranieri, che non faranno venir meno il loro contributo alla realizzazione della nuova infrastruttura di rete nel momento in cui le regole del gioco saranno chiare e certe. Lʼintervento dello Stato nelle Tlc è invece auspicabile per eliminare il problema del digital divide.”

  2. Beh, primo ovviamente si chiedono i soldi per il digital divide. E va bene. Ma non si tratta di NGN.
    Poi, ripeto, è ovvio che hanno paura che il tutto diventi un regalo a Telecom Italia. Ma da qui a dire che le NGN non sono strategiche per il paese e che quindi la CDP non se ne deve occupare c’è un abisso.

  3. Tra l’altro, se gli operatori non hanno problemi ad investire, cosa aspettano? Quali sono le regole che devono essere chiarite? Possibilità di non neutralità e traffic shaping? Bundling servizi/trasporto?
    E gli operatori non dovessero muoversi come sarebbe necessario, il paese che fa? Aspetta? E perché gli altri paesi hanno delle politiche pubbliche e invece l’Italia non dovrebbe averne e aspettare che gli operatori decidano di muoversi? Aspettare fino a quando?

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