Calabro’ sul costo di una rete in fibra

Il Giornale di oggi:

«Il costo della fibra ottica (la rete Ngn di nuova generazione) estesa in tutta l’Italia sarebbe dagli 8 miliardi, oltre i 13, fino a 16-18». Lo ha detto il presidente dell’Agcom Corrado Calabrò.

… Lo Stato da noi non può farlo perchè nella Ue non è consentito. Lo potrebbe fare la Cassa Depositi e Prestiti con prestiti a tassi agibili. Purtroppo il progetto da noi va a rilento perchè mancano i fondi e Telecom, il gestore ex-monopolista, ha pochi soldi da investire. Ma il 2010 dovrà per forza essere l’anno della svolta».

non molto diverso dai conti che spiegavo qui (cavolo.. sono gia' passati due anni…), confrontandoli al costo di un'autostrada. Una rete FTTH nazionale costa circa come l'autostrada del Sole, dicevo (è un caso che Qualcuno, con la Q e la G maiuscola, abbia ripreso di recente il parallelo ?)

Io penso che il progetto vada a rilento perchè non c'è alcuna garanzia di redditività, perchè non c'e' alcuna tutela per l'investimento, perchè c'e', potenzialmente, la spada di damocle della duplicazione di investimenti.

Io avevo pensato di fare una cosa tipo quella annunciata da google nei paesini attorno a dove abito io: una rete da (inizialmente) 100Mbps per abitazione; ci avrei anche investito. Ma se poi arriva Telecom e e  butta giu' i prezzi ? se fa bundle con i cellulari e fa una offerta impareggiabile ? se Telecom, per bloccarmi, fa una sua rete in fibra alternativa ? io ce l'ho in saccoccia.

Lo stesso discorso vale per chiunque. E quindi nessuno costruisce. D'altro canto Telecom non ha i soldi per farla estesamente e quindi non inizia. L'idea della competizione sulla infrastruttura nella rete in fibra
implica che non se ne fa nemmeno una.

Si facessero delle regole che assicurassero una sola rete per zona geografica, con una remunerazione dell'investimento controllata da AGCOM, con obbligo di società separata all'ingrosso rispetto al retail, con un meccanismo per cui chi ha questa esclsiva si impegna a determinati sviluppi ("concessioni", you know) e non sarebbe nemmeno necessario un investimento pubblico se non in aree veramente disagiate, basterebbe solo il governo degli sviluppi.

Forse, adesso con il Commissario Kroes, si potrebbe affrontare il tema della reintroduzione delle concessioni per le infrastrutture di rete fissa…

Se non si possono fare delle one network a livello locale, reintroducendo le concessioni, l'unica continuo a pensare che sia, la one network nazionale, all'ingrosso, con partecipazione di investitori e concorrenti, come dice il presidente Valducci oggi su Il Sole 24 ore: "Una società ad hoc, con soggetti pubblici e asset che provengono anche dagli enti locali, renderebbe tutto più facile. Anche concedere risorse pubbliche che ora sono bloccate"

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5 thoughts on “Calabro’ sul costo di una rete in fibra”

  1. non confrontiamo mele con pere
    ce ne sono N di reti in fibra in giro per il mondo; anche in italia abbiamo da 8 anni una rete in fibra delle dimensioni di quella che dice Google.
    Che google abbia extraprofitti da rendita monopolistica che gli consentano di affrontare i capex necessari, e’ un dato di fatto, non replicabile.
    Non e’ un modello possibile per altri che indirizzi questione di dimensione nazionale.
    Il trafiletto che citi va esattamente nella direzione del primo obiettivo della mia analisi su google e la fibra: http://blog.quintarelli.it/blog/2010/02/google-e-la-fibra-una-riflessione.html

  2. “Lo Stato da noi non può farlo perchè nella Ue non è consentito.”
    E se fosse questo assioma intoccabile che salta? Dopotutto agli stati non era nemmeno consentito buttare miliardi di euro per ripianare perdite finanziarie, eppure è successo.
    Mi pare che per tenere in piedi un finto liberismo (finto rispetto alla teoria pura del liberismo) ci si avvita sulle stesse questioni che, ad esempio, hanno ritardato di anni l’avvento dei cellulari negli USA.
    Il tutto mentre lo stesso stato che non è in grado di dotarsi di infrastutture di base per tutti i settori produttivi intenderebbe costuire delle obsolete grosse opere di cemento che possono essere solo pagate dalla mano pubblica dato che non sono di interesse per nessun privato che intenda buttarci soldi suoi.

  3. In realtà Google etc non erano il punto (ho sbagliato a non riporlo prima) mi riferivo a questo:
    ” in alcuni paesi la necessità di costruire nuove reti ad alta velocità per il web resta relegata a un dibattito ideologico su chi debba costruirle, gestirle o finanziarle ”
    Chissà quali sono questi paesi..

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