Una fusione da 80 miliardi di euro di debiti, come un’Alitalia al giorno per due mesi.

Per capirci, 14 mesi fa Augusto Fantozzi dichiarava che Alitalia aveva “quasi due miliardi di debiti”.

Ovvero stiamo parlando di una “cosa” che “pesa”, in termini di debito, come un’Alitalia al giorno, per due mesi lavorativi.

Scrive Repubblica di oggi:

…Offerta pubblica di Scambio che la società di Madrid è intenzionata a
formulare in tempi piuttosto brevi. Nel “contratto di convivenza”,
però, i rappresentanti del premier esigeranno una “farcitura” di
condizioni e paletti. Tutti concentrati su unico aspetto: la gestione e
lo sviluppo della rete.
… «Adesso –
ripetono allora a Palazzo Chigi – ci dicono che la fusione tra Telecom e
Telefonica non è più evitabile».
Gli uomini di Berlusconi stanno
dunque predisponendo un pacchetto di richieste per “vincolare” la
fusione e blindare il futuro della rete che necessita fondi poderosi per
ammodernarla e farla approdare alla “Infrastruttura di Nuova
Generazione”. In sostanza l´esecutivo italiano vuole che l´operazione
venga accompagnata da «garanzie» sulla governance della nuova società e
sulla «gestione» della rete. In particolare vorrebbero la previsione di
una circostanziata serie di «patti parasociali» in grado di fornire le
«garanzie» richieste. I soci italiani (Generali, Mediobanca, Intesa)
dovranno quindi essere coinvolti ai massimi livelli nell´amministrazione
apicale del “colosso” e nelle scelte strategiche, a partire dal
Consiglio di amministrazione. A Palazzo Chigi gradirebbero addirittura
la costituzione di una società ad hoc per la gestione della rete
(controllata integralmente da Telefonica) affidata a management
italiano. In più suggeriranno una clausola di “lock up” per evitare che i
partner italiani rinuncino in tempi troppo brevi al loro pacchetto
azionario.

Non si puo’ fare un parallelo con Alitalia, la situaizone e’ assai diversa, sia come ricavi che come margini che come numero di dipendenti che come tipo di business caratteristico (uno e’ insostituibile, dato che sta sottoterra, l’altro no). Parlo solo dell’entità del debito.

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8 thoughts on “Una fusione da 80 miliardi di euro di debiti, come un’Alitalia al giorno per due mesi.”

  1. di cosa stiamo parlando ? forse e’ bene chiarire..
    io sto dicendo che c’e’ un tema che e’ un’ordine di grandezza piu’ rilevante di un altro e che ha una esposizione ed una attenzione pubblica che è tre ordini di grandezza (almeno) inferiore.
    vogliamo parlare di dipendenti diretti e dell’indotto ? o del fatturato ? la cosa non cambia.

  2. Forse non mi è chiaro quale sia il messaggio.
    Se il focus è sull’enorme debito di Telecom Italia, IMHO parlare di indebitamento in valore assoluto non ha molto senso. Ciò che “conta” è capire se è sostenibile (e in questo senso ogni parallelo con Alitalia – azienda che non era in grado di ripagare i propri debiti – a mio avviso è fuorviante).
    Il rischio, a mio avviso, è quello di fare un discorso “alla Beppe Grillo”. In quella logica si potrebbe parlare delle centinaia di miliardi di debiti di General Electric.
    Telecom Italia dovrebbe avere un indebitamento di sui 30/35 miliardi, contro un utile annuo di 2 miliardi.

  3. veditu, dimmi, secondo te…
    i ricavi delle tlc aumentano o diminuiscono ?
    i margini delle tlc aumentano o diminuiscono ?
    le quote di mercato degli incumbent aumentano o diminuiscono ?
    e potrei continuare…
    il rischio per me e’ che si costruisca un sarchiapone “too big to fail”
    diversamente, senza strutturazione orizzontale del mercato, in cui ogni e ciascun player retail si faccia carico della propria quota di costi wholesale (forse addirittura pesati sul numero di teste abbonate), non vedo positivamente il settore.
    Penso che i rischi del settore (indipendentemente dall’azienda) ci siano, per chi opera nel mercato voce fissa.
    vai a rileggerti http://blog.quintarelli.it/quintanews/2007/04/20070403_beltel.html

    😉

  4. Del debito sono certo, degli utili no, ma di fatto Telecom è un’azienda che da 10 anni a questa parte ha fatto molto per scrollarsi di dosso (nel male e nel bene) il numero inflazionato di dipendenti ma ha clamorosamente subito il saccheggio dei propri asset da parte dei padroni che l’hanno munta per tutto quello che potevano, finendo per mettere al collo di management una pietra troppo grande per permettere iniziative veramente coraggiose e innovative, come era lecito aspettarsi.
    Se Telecom è un gruppo di due ordini di grandezza più grande di Alitalia temo che il botto che farà sarà grande in proporzione…

  5. Leggendo della particolare vicenda della Telecom mi tornava in mente quando la società era pubblica. Prima di essere affidata ai capitani coraggiosi (con i soldi altrui) nostrani, Telecom aveva una capitalizzazione doppia di Telefonica, adesso cosa è il 40% ?

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