La posizione dei piccoli azionisti Telecom (ASATI) sulla proposta della triplice (FVW)

RIcevo dall'amico Lombardi e pubblico volentieri

Telecom Italia – Asati: non prendiamo lezione da Egiziani, Inglesi e Svizzeri
 
La proposta dei tre operatori alternativi (Fastweb, Wind e Fastweb) di realizzare una newco per una nuova rete in fibra ottica nelle 15 principali citta’ Italiane e’ chiaramente una provocazione per forzare a loro vantaggio l’apertura nella rete di accesso di TI a condizioni ancora piu’ vantaggiose.
A riguardo facciamo osservare all’AD di Swissicom (controllante di Fastweb) dott. Schloter che il canone mensile per una linea e’ in Svizzera di 4 euro superiore a quello praticato in Italia che e’ uno dei piu’ bassi in Europa
Una ulteriore provocazione sta nel fatto che detti operatori si rivolgano poi a finanziatori pubblici a sostegno di un piano che aggraverebbe il digital divide creando due velocita’ diverse tra Nord e Sud e tra citta’ e citta’.
Come Asati ha piu’ volte rimarcato, solo TI puo’ garantire l’unicita’ di architetture, progettazione e sviluppo della rete NGN2 su tutto il Paese, ovviamente con il contributo degli assets degli operatori alternativi, sia nazionali sia regionali.
In sintesi la nuova rete costituira’ efficace leva di sviluppo dell’economia e dei nuovi servizi(servizi per la PA , telelavoro, telemedicina, turismo, Video Entertainement, servizi al cittadino etc.) solo se implementata a livello nazionale e adatta a veicolare tutta la gamma dei servizi in concorrenza a livello   di federalismo non solo fiscale ma anche tecnologico.
 
Per Asati
Il Presidente
Ing. Franco Lombardi
Roma 7 maggio 2010

Anche Asati e' per il One Network, ma esteso a tutta italia governato da TI. Penso che non se ne possa fare a meno se si vuole fare una cosa estesa, ma c'e' un problema di debito, di asset (materiali e non) e di regolazione nazionale e comunitaria.

Un problema molto difficile.

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6 thoughts on “La posizione dei piccoli azionisti Telecom (ASATI) sulla proposta della triplice (FVW)”

  1. 1) Il canone di swisscom si paga volentieri, funziona e se danno disservizi ti rendono mesi grati s di servizio… Esperienza personale, mica chiacchere da bar.
    2) il ragionamento che la nascita di una rete nelle 15 citta italiane maggiori aumenta il divario e il digital divide… Ma se TI non e’ in grado ancora di offrire su tutto il territorio nazionale collegamenti diversi dal 640/128 best effort? io ho clienti che nei negozi isolati son ocstretti ad andare in UMTS con Fastweb perche l’adsl non arriverà mai.

  2. Che bello confrontare il costo del canone svizzero in valore assoluto e non rispetto al costo della vita. Bisognerebbe dire che gli stipendi Svizzeri sono anche più alti di quelli italiani. Mica chiacchere.

  3. vincenzo vicedomini

    Bisogna anche considerare che se TI volesse vendere servizi in Svizzera pagherebbe un canone wholesale più alto, mentre se ST volesse investire in Italia pagherebbe un canone più basso realizzando margini più alti.
    Il tutto indipendentemente dai fatturati e dai costi.
    Quindi, imho, ha anche senso parlare di costi in termini assoluti e non relativi.

  4. Hai ragione, il problema è difficile.
    Sembra il dilemma del prigioniero. I due complici, non confessando, tornerebbero liberi perchè non ci sono prove a carico. Invece, non fidandosi l’uno dell’altro, confessano individualmente o entrambi e comunque ricevono una pena che, minima o massima, non é la libertà.

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