Dai giornali di oggi 20 ottobre 2010

Telecom: Bernabe’, nessun rischio saturazione nostra rete mobile – Adnkronos CyberNews.

‘Nell’ora di picco, il grado di occupazione della rete mobile di Telecom Italia e’ nell’ordine del 53%, il che fa venire meno qualsiasi rischio di saturazione”….”rimane ferma tuttavia l’esigenza di acquisire ulteriori frequenze, quali quelle originate dal cosiddetto ‘dividendo digitale esterno’ per il potenziamento della nostra rete mobile”.

Traduco: non abbiamo un problema sul backbone, l’accesso wireless è strozzato.  Appunto.

Corriere della Sera:

D’altra parte, la stessa Cassa depositi e prestiti non è disposta a
regalare quattrini all’ipotetica società della rete ma solo a finanziare
progetti veri. E di progetti veri ci sono solo quelli delle Regioni
Lombardia, Basilicata e Sardegna e della Provincia di Trento, fatti
assieme a Telecom Italia.

Articolo non firmato sulla versione online. Typo casuale o voluto ? (fatti/fatto, solo a trento si sta facendo backhauling con TI. Basilicata ??? Chiarisce MF :”Con la Provincia di Trento ha già chiuso un accordo per una società
mista per lo sviluppo della rete in fibra. E accordi simili Telecom sta
per sottoscriverli con la Lombardia, la Basilicata e la Sardegna.”)

Piccolo di trieste

Entro il prossimo dicembre l’Unione europea esprimerà parere favorevole alla cessione, da parte della Regione Friuli Venezia Giulia, della parte eccedente delle fibre ottiche per banda larga agli operatori delle telecomunicazioni.

Il friuli vende le fibre. vedremo chi le comprerà. Interessante che abbiano già deciso che la commissione esprimerà parere favorevole..

Italia oggi:

Pertanto ha sottolineato l’a.d., è «inappropriato, come emerso in talune sedi, far riferimento a obblighi di investimento che erano tipici del regime in concessione».

Non sono d’accordo. come noto, il tema delle concessioni lo sollevo da tempo.  si tratta di allineare il comportamento aziendale agli interessi del paese.

Inoltre, un’imposizione dall’alto di un ingresso azionario in una società ad hoc per la rete «indirizzerebbe surrettiziamente il mercato, imponendo forme coattive di organizzazione dello stesso, gravando allo stesso tempo gli operatori privati di oneri e rischi che sono del tutto incoerenti».

Non sono d’accordo. Di per sè  fare fronte comune, a parità di progetti, dovrebbe produrre sinergie enormi, molto di piu’ di quelle tra italia e spagna (si pensi solo a risparmio di affitti e corrente!) Gli oneri ci sarebbero se si facesse qualcosa di nuovo, ma sarebbe un costo per tutti, quindi non altererebbe a competizione. I rischi, se c’e’ un monopolo, sono infinitamente meno.

Telecom Italia guarda invece con interesse, per le aree cosiddette «grigie» e «nere», a «forme di partnership pubblico-privata e a progetti di coinvestimento con altri operatori, purché limitati alle sole infrastrutture passive, che lascino in capo ai singoli soggetti l’installazione e l’esercizio delle componenti attive della rete».

Non sono d’accordo.  è esattamente il contrario di cio’ che diceva
Telecom al Broadband Forum a parigi un paio di anni fa quando concludeva
la presentazione dicendo che ci voleva un pooling tra tutti e l’accesso
bitstream (ovvero condivisione degli apparati attivi). ora dice l’opposto. vedremo tra un paio di anni. Tra parentesi,  le aree grigie e nere per adesso in italia non ci sono, ci vuole una nuova analisi di mercato…

Bernabè ha anche ricordato alla commissione che le ipotesi, avanzate negli ultimi mesi di un rapido passaggio dal rame alla fibra appaiono del tutto «irrealistiche».

Beninteso, non e’ colpa di Bernabè. E’ dal 2002 che Telecom ogni tre anni promette investimenti, reti nuove e fibra per tutti.. Ma questo e’ proprio il punto. le aziende cambiano piani ad ogni avvicendamento e fanno l’interesse degli azionisti. per questo ci vogliono le concessioni. Bernabè non puo’ dire diversamente, fa parte del suo ruolo

… È quindi necessario un «finanziamento pubblico per gli incentivi per lo sviluppo delle reti a banda larga e l’eliminazione del digital divide», ovvero di quei fondi Cipe promessi e poi congelati per l’attuazione del piano Romani per l’abbattimento del digital divide….

Eppero’, adesso, dopo che non ci sono piu’ aree a fallimento di mercato, sarebbero aiuti di stato…

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3 thoughts on “Dai giornali di oggi 20 ottobre 2010”

  1. magari è leggermente off topic però te lo segnalo ugualmente così possiamo dargli voce:
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