La SIAE: smantellata eticamente ed economicamente da chi la gestisce

Lo sostengono in una lettera durissima
FEM – FEDERAZIONE EDITORI MUSICALI

ANEM – ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORI MUSICALI

FA – FEDERAZIONE AUTORI

CORRIERE DELLA SERA.it – Forum – Fegiz Files.

Chi negli ultimi anni ha gestito la SIAE, grazie ad una solida maggioranza sia in Assemblea che in Cda, ha inesorabilmente smantellato la Società sia in termini economici che in termini etici.

…La SIAE e’ diventata la più costosa tra le società di collecting europee, con un aggio superiore rispetto a tutti i suoi diretti competitor.
A fronte di un maggiore costo per gli autori e gli editori (per tutti, dai più grandi ai più piccoli), vanta la peggiore performance in termini di servizi e una maggiore lentezza nelle ripartizioni. SIAE ha un debito verso gli associati autori e editori che raggiunge cifre da manovra finanziaria, circa 800 milioni di euro

…La verità e’ che una grande parte degli autori e degli editori professionisti, italiani e non, piccoli o grandi che siano, non possono più permettere che i loro diritti siano calpestati quotidianamente da chi ha fatto della SIAE un proprio territorio di caccia fatto di clientele , da chi ha fatto dell’associazionismo una professione, da chi ha occupato per anni le sedie dei vari comitati di partecipazione in SIAE senza fare nulla per migliorare la società,ma inseguendo solo il gettone di presenza, i rimborsi spese e i propri tornaconti personali, da chi ha molto poco a che fare con la cultura di questo paese e che ha utilizzato la SIAE per inseguire posizioni di potere personale e non per tutelare le proprie opere e i propri diritti….ne’ tantomeno per sostenere la Società degli Autori e Editori.

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6 thoughts on “La SIAE: smantellata eticamente ed economicamente da chi la gestisce”

  1. Gianmarco Carnovale

    E il bello è che il mercato si è liberalizzato… Oggi in Italia possono operare (e stanno iniziando a farlo) “siae” di altri paesi europei 🙂

  2. Gli editori e grandi Autori, forse pensano che incassare il diritto di autore in Italia, sia estremamente facile, sono abbagliati dal bilancio milionario che attualmente vedono sulla carta, eh si …qualcuno avrà pensato così come in altri paesi europei, scardiniamo il monopolio SIAE, ci facciamo la nostra SIAE PRIVATA, ci ripartiamo noi i nostri diritti, ci togliamo i controlli della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero per i Beni e le Attività culturali e a danno della creatività e dei piccoli e … alleluia, guadegneremo di più!!
    Sulla questione Monopolio, i gestori telefonici e gestori di energia elettrica, hanno fatto capire agli Italiani che gli unici che hanno pagato in più sono stati gli utenti finali, i cui costi da scendere sono saliti!!
    Ma l’ENEL o TELECOM o altri concessionari se non paghi le bollette ti tagliano il servizio, il diritto di autore che è un diritto privato, se non paghi devi tentare una causa civile, che se ti va bene dura 10 anni, a differenza degli altri Stati Europei, dove un risarcimento può durare qualche mese.
    Questi Grandi Autori ed Editori, non capiscono che la SIAE riesce ad incassare più delle altre collecting, solo perchè è un ente pubblico, in quanto i propri ispettori hanno qualifiche di polizia amministrativa e di polizia tributaria, che grazie a poteri pubblici diventa agevole incassare anche il diritto di autore, e solo perchè è ente pubblico, se qualcuno non paga il diritto di autore in Italia il credito è titolo esecutivo e quindi immediatamente coattivo.
    UNa soluzione intelligente che dovrebbero avanzare sarebbe quella di far diventare la SIAE ancora più pubblica, disciplinata dal diritto pubblico e non privato, e non un ibrido pubblico privato.
    Per incassare ancora di più e meglio il diritto di autore rafforziamo i poteri agli ispettori, con funzioni non solo repressive ma ma anche preventive, non solo di intermediazione ma controlli pubblici a tutela del diritto di autore anche ai non aderenti, attualmente previsti dall’art. 182 bis LDA,.
    Ma il male dei mali che viene permanentemente taciuto, che fa della SIAE da controllore e controllato è quello della RIPARTIZIONE, che venga affidata ad una società pubblica controllati dal Ministero dei Beni Culturali, in modo che gli aderenti in maggioranza GRANDI AUTORI e EDITORI non possano condizionare il CDA per scelte ripartitorie clientelari a svantaggio della Cultura italiana e qui è lo STATO che deve intervenire!!

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