Yahoo intende fare ricorso contro l’ordinanza del tribunale di Roma

Ricevo e pubblico:

Yahoo! Italia intende presentare reclamo sulla decisione relativa ai risultati della ricerca del film “About Elly”

La decisione di mercoledì 23 marzo riguarda la responsabilità legale diretta per i risultati delle ricerche online e ha forti conseguenze restrittive sulla libertà di espressione.   

Yahoo! ha deciso di appellarsi all’errata interpretazione nell’ordinanza decisa dal giudice Muscolo della IX Sezione del Tribunale Civile di Roma che vuole attribuire ai motori di ricerca la responsabilità del contenuto creato o ospitato da terzi che appare nei risultati di ricerca sul web. In questo caso, non c’è nessuna evidenza che motori di ricerca come Yahoo! Italia creino o ospitino i contenuti illegali in discussione.

Riguardo la soppressione dei link, tra l’altro, il pretendente non ha fornito indicazione del nome o dell’URL dei siti illegali, nonostante un’ingiunzione in merito.

Questa decisione, che vuol far monitorare alle aziende di motori di ricerca il contenuto di terze parti sul web, non solo è in contrasto con la legge esistente e i principi riportati nella direttiva sull’e-commerce, ma può addirittura portare a gravi conseguenze restrittive sulla libera espressione in internet.

In maniera erronea, questo caso si focalizza sui motori di ricerca invece che su coloro che creano il contenuto dannoso.

Yahoo! ricorda che è stata fondata sul principio che accedere alle informazioni può migliorare la vita delle persone. E in questa direzione e con questo spirito, sta indirizzando la propria difesa.

 La sottolineatura è mia.

Ne parlavo con Luca Annunziata un paio di giorni fa. Mi dava da pensare un passaggio che diceva che  possibilità di rimozione dei link fosse dimostrata dalla richiesta degli URL per poterli rimuovere.

Sembra di capire che basterebbe ad una parte dire "guarda che hai link a roba mia che è sul web senza licenza" e sarebbe compito dell'altra capire se il link punta a qualcosa di legale o meno.

Ciò sarebbe possibile se fosse algoritmicamente determinabile se una cosa è lecita o meno, ma ovviamente ciò non è possibile.  L'intermediario si esporrebbe così a togliere arbitrariamente dei contenuti legali, effettuando una scelta che potrebbe essere impugnata dalla parte danneggiata.

Il punto a mio avviso è che valutare la legalità di un contenuto e selezionarlo non è possibile senza entrarne nel merito cessando cosi' di essere un intermediario e derivandone una responsabilità editoriale

In USA anche il DMCA richiede la specificità dell'individuazione del link da rimuovere che inoltre ha un contrappeso importante per prevenire abusi: se io ti chiedo di rimuovere un link, devo fare una dichiarazione giurata che io sono il titolare del diritto di richiederti ciò; se poi non è vero, passo dalla pate del torto..

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