UPDATE: il comunicato stampa della procura. Ancora sulla ipotesi di reato di favoreggiamento per i vertici di NGI e Fastweb

Posso confermare che un grande numero di ISP, regolarmente iscritti al registro degli operatori di comunicazione, non ha MAI ricevuto alcuna richiesta da parte della procura di Cagliari di bloccare btjunkie.

Ad adesso le uniche notizie che ho di iscrizione sul registro degli indagati riguardano quelle a mezzo stampa per i vertici di NGI e Fastweb.

Sarebbe bizzarro scoprire l'iscrizione nel registro degli indagati per favoreggiamento i vertici di altri ISP cui il provvedimento non è mai stato notificato…

 UPDATE: ecco il comunicato stampa della procura

Download Comunicato stampa procura

Si noti il passaggio in cui si dice "Per la prima volta in Italia l’Autorità Giudiziaria ha delineato i contorni della responsabilità degli internet service provider in casi della specie."

interessante che ci sia il comunicato stampa della procura mentre mi risulta che (di sicuro) uno degli indagati ha appreso la cosa dalla stampa (ed uno degli indicati nell'articolo ha abbandonato tutti i ruoli nell'azienda anni fa).

Si vede che oggi si usa così.

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6 thoughts on “UPDATE: il comunicato stampa della procura. Ancora sulla ipotesi di reato di favoreggiamento per i vertici di NGI e Fastweb”

  1. Vorrei cogliere questa occasione per far notare alcune cose:
    a) solo due sono gli ISP accusati (e vederemo se e quando saranno condannati spero che valga per loro la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva) da cui si deduce che TUTTI gli altri ISP hanno invece ottemperato a dimostrazione di come gli ISP non abbiano una posizione preconcetta quando le operazioni di tutela vengono condotte nel rispetto dei diritti di tutti e quindi per mezzo della magistratura preposta.
    b) questo evento dimostra come la magistratura sia già in possesso degli strumenti per perseguire i reati e quindi a maggior ragione non esiste alcuna necessita di avere “autorità” amministrative che esercitino la funzione giudiziaria in modo surrettizio.
    c) se la GdF è in grado di determinare se l’ISP abbia ottemperato il blocco richiesto mi domando perché la GdF non esegua sistematicamente il controllo di ottemperanza immediatamente DOPO aver ricevuto comunicazione di esecuzione dall’ISP, la possibilità che si verifichino errori durante l’impostazione del blocco per svariati motivi alcuni dei quali nemmeno legati alla manualità dell’operazione per quanto piccola esiste, ed una seconda segnalazione in tale senso all’ISP che inavvertitamente non avrebbe ottemperato, prima di procedere con l’accusa di favoreggiamento, mi sembrerebbe il minimo visto che stiamo parlando di operazioni che gli ISP compiono senza ALCUN risarcimento dei costi subiti.
    d) ora mentre mi è perfettamente noto come un terzo (GdF) possa controllare se un ISP abbia modificato la risoluzione nomi a dominio per i DNS di pertinenza dell’ISP in questione, mi resta invece “oscuro” come un soggetto terzo (GdF) che non abbia accesso all’IP del sito da inibire e NON abbia un accesso sulla rete dell’ISP possa controllare se l’ISP ha ottemperato al blocco IP.
    e) una curiosità, se solo due ISP non hanno attuato il blocco e tutti gli altri lo hanno attuato e se questa misura di lotta e’ efficace allora l’utilizzo da parte di utenti italiani del sito incriminato dovrebbe essere crollato, giusto? 🙂

  2. @Dino: anche la prima parte di “d)” non è scontata. Non è assolutamente detto che i DNS di un provider facciano lookup ricorsive anche per clienti fuori dalla propria rete. Prendendo un campione: quelli di INET e di Telecom lo fanno, quelli di Libero, Tiscali e Fastweb non mi risulta lo facciano.

  3. @Stefano, no in Assoprovider non abbiamo questa informazione e vista la facilita “faciloneria” con cui l’argomento può essere strumentalizzato nemmeno vogliamo saperlo :-).
    A suo tempo qualche “ordinanza” era stata recapitata ad Assoprovider affinchè essa si facesse parte attiva nella notifica ai soci … abbiamo gentilmente “risposto” che non ci risultava che la legge prevedesse il subappalto alle “associazioni di categoria” delle notifiche dei provvedimenti giudiziari e che in ogni caso non eravamo in grado di distinguere tra i nostri associati chi faceva servizi di trasporto/accesso da tutti gli altri che non lo facevano.
    Faccio notare che il numero di provider di accesso non iscritti ne ad AIIP ne ad Assoprovider e di gran lunga MAGGIORE del totale degli iscritti alle due associazioni 🙂
    Faccio inoltre notare che per fornire il servizio di DNS a terzi non è OBBLIGATORIO essere un operatore autorizzato 🙂
    devo continuare ? 🙂

  4. Da ieri sera su rete fastweb il loro dns risolve l’ip con 127.0.0.1
    Usando altri dns risolve correttamente ma non ci si riesce a collegare.
    Domandina: non ho letto l’ordinanza, quindi potrei sbagliarmi, ma
    a) se hanno emanato l’ordine di inibire l’accesso a btjunkie.org e questi cambiano ip… il provider deve monitorare tutti i cambi di ip e adeguare i filtri per evitare future accuse di favoreggiamento ? (questo vale per tutti i provider)
    b) se hanno emanato l’ordine di inibire gli ip xx.xxx.xx.xxx e btjunkie.org cambia ip… devono rifare tutta la trafila burocratica/legale ?

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