Krugman su Bitcoin

Bitcoin? Ecco che cosa ci insegna la cybervaluta – Il Sole 24 ORE.

Tutto questo significa che i prezzi, misurati in Bitcoin, sono precipitati: l’economia del Bitcoin ha subìto una deflazione di proporzioni drammatiche.
C’è stato quindi un incentivo ad ammassare la moneta virtuale invece di spenderla. Il valore effettivo delle transazioni in Bitcoin è diminuito, non aumentato. Anzi, il prodotto lordo reale in Bitcoin è diminuito nettamente.
Per quel che vale, dunque, questo esperimento rafforza la tesi di tutti coloro che vedono con ostilità qualunque cosa assomigli a una riedizione del gold standard, perché dimostra quanto un sistema del genere sia vulnerabile a tesaurizzazione, deflazione e depressione

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20 thoughts on “Krugman su Bitcoin”

  1. Mi pare che Krugman cerchi di dimostrare la sua tesi “a priori”.
    E’ curioso anzi che cerchi di dimostrare che il denaro “fiat” abbia qualità che il denaro “merce” per eccellenza (l’oro) non ha, in termini di stabilità dei prezzi, prendendo come esempio un qualcosa che non si sa bene cosa sia, ne se sia denaro tout-court.
    Per quanto riguarda il volume delle transazioni, sarebbe interessante avere qualche fonte che documenti il “volume effettivo” per vederne il trend, tuttavia se è così la cosa non deve sorprendere, per due motivi. Il primo è che in realtà non è ben chiaro alla gente (quella che spende) cosa sia il Bitcoin. Quindi non è utilizzato come mezzo di scambio perché è poco conosciuto ed è possibile spenderlo direttamente comprando un limitatissimo insieme di merci e servizi.
    Il secondo motivo è che è stato evidentemente oggetto di una bolla che ne ha portato il valore ben sopra il costo di produzione. E quando c’è una bolla qualsiasi discorso sui fondamentali è inutile.
    I pochi che hanno sentito parlare del Bitcoin hanno preferito comprarlo cercando di salire sul treno della bolla al momento giusto ed erano interessati quindi solo a tenerlo e non a spenderlo.
    Imho.

  2. Ho seguito il progetto Bitcoin fin da luglio del 2010, ho conosciuto abbastanza bene cosa c’e` dietro (niente di che eh..) e penso di poterti dire quello che ho capito.
    Intanto http://bitcoinwatch.com/ qui vedi i volumi delle transazioni, dato che la blockchain e` pubblica per il semplice fatto che la contabilita` in partita tripla (sistema di Bitcoin) lo prevede. Vedi anche altre interessanti statistiche, per esempio la quota percentuale di hash/secondo delle varie “pool” di minatori.
    Secondo: il denaro “fiat” ha tanti vantaggi, soprattutto sociali, il piu` importante dei quali e` che il suo valore puo` essere cambiato in maniera semplice da un governo per proteggere i suoi cittadini o le sue imprese, senza avere conseguenze dirette di primo ordine su delicati equilibri di mercato. Il denaro “merce” invece ha un valore molto statico, e trend di crescita/discesa molto “duri” da manovrare per un governo, cosa che rende le economie di denaro “merce” robuste finche` piccole, ma facilmente deviabili quando crescono oltre le dimensioni di una citta` o un micro-stato.
    La bolla di cui parli l’ho vista bene, i miei BTC quando li ho minati valevano circa un millesimo di euro l’uno (ora siamo a circa 6euro/btc), e fin dall’inizio si sapeva chiaramente che tutti li avrebbero messi da parte piuttosto che spenderli. Nel forum non si parlava d’altro che di inventare modi per incentivare lo scambio.
    Peccato che per sua stessa nascita Bitcoin non sia un sistema monetario completo, ma piu` un esperimento di crittografia a chiave pubblica (per garantire la veridicita` della terza scrittura del sistema a partita tripla, terza scrittura condivisa tra tutti e normalmente chiamata Block-chain). Satoshi ha pubblicato un bellissimo paper in cui documentava il funzionamento della struttura a chiave pubblica dello scambio per garantire la non-doppia-spendibilita`, ma ha semplicemente deciso di creare una moneta-merce per banale leggerezza.
    Mi sono fatto seriamente l’idea, in oltre un anno che conosco il progetto, che il valore monetario sia stato aggiunto ad un buon sistema di garanzia pubblica di token. Poteva benissimo essere usato per identita` temporanee, memorizzate “in the cloud”, o per token di login, o chesso` io (infatti nei block della chain c’e` un intero linguaggio di scripting a disposizione, non solo dati). Purtroppo il progetto ha preso una piega difficile da sistemare, per via dell’avidita` umana.
    Scrivimi alex.svc@gmx.com se ti va di ragionarci su =)

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  4. @Alex,
    son daccordo con te sul fatto che la parte più interessante sta nel sistema per evitare il double spending, cosa che potrebbe essere utilizzata per una miriade di altri scopi, mentre la parte più debole è proprio quella “monetaristica”, dato che non esiste ad oggi un paper analogo a quello tecnico da te citato che ne faccia una trattazione teorica.
    Qualche mese fa ho buttato giù un’idea sull’utilizzo di un meccanismo simile per la creazione di una moneta spendibile per opere coperte da diritto d’autore.
    Ciao 😉

  5. Il sistema bitcoin ha certamente basi molto solide dal punto di vista tecnico, ma non vedo la necessità di creare un paper per la parte economica.
    Quando un’idea economica è valida riesce a crearsi un infrastruttura di sostegno senza bisogno di esagerate forzature esterne: è stato così con il baratto, poi con i metali preziosi e infine con le valute fiat, potrà essere così con i bitcoin. Il problema è solo di scala nei tempi, stiamo esaminando la probabile nascita di una nuova forma di economia con gli occhi di chi è abituato ai cambiamenti del web: la scala da usare in questo caso però non sono i giorni o i mesi ma gli anni, i bitcoin sono nati 2 anni fa questo economicamente parlando li pone ancora nel VII secolo AC dell’economia, diamogli il tempo di arrivare al presente e potremo vederne delle belle.

  6. Per almeno 5,000 anni la moneta ha avuto sia la funzione di riserva di valore, sia la funzione di mezzo di scambio. Assolvere a due funzioni così diverse con lo stesso strumento è schizofrenico, e genera conseguenze schizofreniche. Bretton Woods (1944) e Nixon (1971) hanno iniziato il distacco dalla merce. Se la rete sta davvero entrando in questo dominio per rivoluzionarlo, allora la prossima data potrebbe essere quella della liberazione dello strumento monetario dai vincoli che sono propri della materia e non già dell’informazione. Le conseguenze di una tecnologia del genere è difficile anche solo immaginarle…

  7. è l’ennesima applicazione del fisco induttivo, non tanto dissimile dagli studi di settore a cui sono sottoposto e, per i quali, se qualche incasso mi slitta da un anno all’altro, mi trovo davanti alla scelta di pagare tasse e previdenza su redditi non percepiti o taroccare lo studio. Poi mi vengono a proporre condoni e concordati. Gli studi inoltre sono stati concepiti in un momento di economia crescente, mentre ora molti faticano a far quadrare i conti.

  8. — La coda lunga è mooooolto lunga —
    l’88.5% è arrivato dai primi 1500 album fa già un altro effetto. E’ che uno non ci pensa che il 2% possano essere 1500…
    — La “testa corta” in realtà è moooolto lunga —
    Quanti sono gli store tradizionali che hanno in catalogo tutti questi 1500 album che dovrebbero far parte del “mainstream” ? Penso molto pochi. Che senso ha parlare di coda lunga senza prima chiedersi da che punto deve partire?
    Secondo me se vogliamo ragionare di coda lunga parliamo del fatturato dei primi 50 album, non di quello dei primi 1500.

  9. con libreoffice sembra corretto (a parte aver dovuto sostituire le , con i . nei decimali, ma immagino quella sia una configurazione mia)

  10. una parte della risposta dettagliata.
    perche' se e' vero che la rappresentazione binaria dei numeri ecc. ecc.. e' anche vero che si possono fare scelte implementative diverse.
    lo dimostra il fatto con che openoffice il calcolo sia giusto.
    no ?
    😉

  11. sì.. ma da come ponevi la questione, pareva non ti fossi posto il problema dell’aritmetica di macchina. Quel corso da me si fa al primo anno di università, se non l’avessi fatto qualche anno fa forse non me lo ricorderei manco io… 🙂 poi un ripassino non fa mai male no?!

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