Il “cloud” che non lo era

Il mio amico Simone (ubuntista) sa che io sono fortemente critico di coloro i quali dicono che, come regola generale, quando metti le tue applicazioni nel cloud, non sai dove stanno, che stanno qua e la.

Huffington Post è down per un uragano a New York. Una nuvoletta, quella che ospita l'Huff Post, ben localizzata (poi redistribuita dalle cache di akamai).

Alla fine, molte volte si parla di Cloud ed in realtà ciò che abbiamo è, come sempre, un buon vecchio dedicated hosting (l'italico housing) o uno shared hosting…

La distribuzione automatica in tempo quasi reale su più centri geograficamente diversi è estremamente più facile a dirsi che a farsi.

Sarebbe già cosa buona e giusta differenziare su server in più sale dati in palazzi diversi nell'ambito dello stesso campus. Questo è decisamente più facile e vien via con poco, dal punto di vista applicativo.

Fare realmente di più, è tosto, molto.

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