2012.02.02 Panorama Economy – Ora costruiamo il futuro digitale

Quintanews – Interviste e citazioni: 2012.02.02 Panorama Economy – Ora costruiamo il futuro digitale.

In poco più di due mesi il governo Monti ha approvato una quantità impressionante di misure, molte nell’ambito dell’economia e della società digitale, culminate nella costituzione della cosiddetta “cabina di regia” per l’agenda digitale di cui dovrebbero fare parte i ministri Passera, Profumo e Patroni Griffi. È un passaggio storico…

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19 thoughts on “2012.02.02 Panorama Economy – Ora costruiamo il futuro digitale”

  1. Una quantità enorme di provvedimenti in cui guarda caso NON HA TROVATO POSTO NESSUNA azione che mettesse in discussione l’oligopolio delle TLC … nonostante la sbandierata EQUITA’ e TUTTO IL FUMO delle liberalizzazioni non si è trovato nemmeno un secondo per sistemare la annosa nonché ILLEGALE, per via del mancato rispetto della Direttiva Europea 2002/20, situazione dei contributi amministrativi previsti dall’allegato 10 del Codice Comunicazioni e nonostante l’art. 220 del medesimo codice dica ESPLICITAMENTE che un SEMPLICE decreto ministeriale potrebbe cambiare integralmente l’allegato 10 in qualsiasi momento.
    Come se non bastasse il regolamento attuativo del Dlgs 198 (alias Patentino Installatori) continua imperterrito la sua corsa verso la pubblicazione in gazzetta e quindi, invece che eliminare le caste, quando fanno comodo agli amici, se ne creano di nuove in totale contrasto con quanto appena enunciato con l’art. 1 del decreto “Cresci italia” un altro bell’esempio di come a parole si possa dire una cosa e nei fatti attuare il contrario, uno sport tipico dei liberisti, bocconiani o meno, italiani.
    E questo nonostante le mille NOSTRE richieste tutte bellamente snobbate dal nostro Ministro dello Sviluppo Economico per cui non mi resta che ricordare come egli sia espressione di quei “signori” che AVANZANO a vario titolo più di 30 MILIARDI di euro dall’incumbent e che la sua totale assenza dal tema giustifica pienamente supporre che egli NON STIA facendo gli interessi dei cittadini ma quelli delle ben note rendite di posizione a questo punto, grazie a lui, INTOCCABILI.

  2. Posso suggerire il widget di Responsa (lo stesso di Intervistato, per intenderci)?
    L’ho appena messo anch’io perché sono curioso di vedere se è un servizio che può interessare a chi mi legge.
    Roberto

  3. Grazie Roberto! Buongiorno Stefano, sono Pilar Verduga di Responsa. Non potevo non cogliere l’occasione per proporti di implementare il nostro widget di domanda e risposta. Credo che potrebbe essere un’ottima soluzione per questo caso.
    Qui puoi vedere un’esempio pratico in azione:
    http://www.stormingpizza.it/?page_id=403#/questions
    Se ti può interessare ecco la mia mail per ulteriori dettagli: pverduga@goresponsa.com
    Grazie mille e spero a presto,
    Pilar
    http://www.goresponsa.com

  4. tutto si potrebbe fare, gli strumenti sono N, per scegliere imparare e farlo rientrare negli strumenti e nella vita quotidiana, ci vuole tempo… (ai commenti rispondo anche via mail sull'autobus, so come fare, non devo fare nulla di nuovo.. sono giorni in cui sono in un frullatore)

  5. Salve Quinta,
    non ti scrivo da tanto, ma ti leggo spesso, una volta ci davamo del tu, anche se non ci siamo mai visti.
    Ho letto di recente che sei stato proposto come membro dell’AGCOM e non posso fare a meno di farti i complimenti, un riconoscimento della tua indubbia preparazione.
    Volevo sapere cosa ne pensavi e come vedi questa opportunità.

  6. Grazie, tengo le risposte stringate laddove ho gia’ scrito rimando, come in questo caso qui: http://is.gd/0KSEta (e il link al video). Penso che i prossimi anni saranno determinanti e le cose non sarnno piu’ separate come in passato (giornali, tv, tlc, internet, libri,..) per cui avere un contributo di visione di situaizone in evoluzione determinata da IP e non solo conoscenza di come erano le cose negli ultimi 50 anni (appunto separate), possa essere un contributo utile.
    Più che una opportunità lo vedo come un impegno.. la scelta razionale pro domo mea sarebbe di restare dove sono.. La motivazione, un po’ e’ un imprinting di famiglia.. che ho ricevuto, come sanno bene in Valpolicella; un po’ e’ anche il fatto e’ che io so di queste cose, ho avuto successo e mi sembra giusto, come usa fare in USA, “give back”

  7. ok, posso rispondere alle domande via mail ? (ed essere notificato di nuovi interventi via mail ?)
    se si, scrivimi a stefano (at) quintarelli.it
    intanto rispondo sul blog se ci sonjo domande, poi travasate, ok ? (rispondimi via mail, pl.s)

  8. ciao Stefano,
    immaginandoti authority: quali i nodi principali da sciogliere in tempi rapidi? o meglio di che natura: organizzativa, decisionale, tecnica…

  9. Good point. Alcune scadenze sono determinate dall’agcom stessa sulla base di decisioni prese dal consiglio precedente. Alcune per legge ed altre per scadenze europee. Queste sono “obbligatorie”. Poi ce ne sono alcune di opportunità rivolte all’interno di cui, la prima, il game changer, per me è la possibilità di comunicare il proprio dissenso da parte dei commissari rispetto alle decisioni che il consiglio adotta, la dissenting opinion.

  10. Ho visto anche io il tweet, d’altronde un giornalista scava e trova altri giornali che hanno scritto ciò tempo addietro… Anche se mia mamma si chiamava Emilia Salgari, la risposta corretta e’ NO, non sono discendente (sarebbe impossibile) e scendendo dal mio lato della famiglia Salgari c’è uno o due gradi di separaxione di troppo

  11. Vorrei porre una domanda provocatoria, se mi è concesso. Immagino che il presidente di Agcom sia un primus inter pares e, pertanto, sia a capo di un collegio dove si decide a maggioranza. Ipotizzando che gli altri membri dell’agcom vengano scelti con i soliti criteri, (= tanto a me, tanto a te) mi domando come si possano gestire in maniera intelligente (cioè senza conflitti di interesse) tutte quelle situazioni “delicate” (a partire dalla questione delle frequenze).
    In sostanza chiedo il parere sul fatto che, se si sceglie solo il presidente con criteri normali (cioè curriculum, competenze e moral fiber), non si abbiano situazioni di stallo ogni qual volta si vada a deliberare su qualcosa di importante.

  12. beh, la mia candidatura pare abbia già sortito l’effetto di alzare il livello dei possibili candidati commissari. Il presidente è piu’ facile che sia competente, nel senso che solitamente e’ un giurista ed almeno ha competenze in quel settore, i “problemi”, se cosi’ vogliamo chiamarli, sono in genere al piano di sotto, in cui puo’ essere (succede, succede..) che arrivino persone che non rispondono ad alcuna delle competenze specifiche.
    Anche ammettendo che al piano di sotto si decida solo sulla base delle lottizzazioni partitiche, il risultato realisticamente sarebbe 2-2 ed il voto del presidente diventa dirimente.. (anche in caso 2-1 se ci fosse una astensione).
    Ma torniamo al punto di partenza, bisogna rendere i commissari accountable. Occorre la dissenting opinion. Questo e’ un game changer stile kobayashi maru, che responsabilizza

  13. “kobayashi maru” 🙂 un presidente AGCOM trekker non sarebbe male! In effetti solo una persona è riuscita a superare il test con uno schema perdente…
    Io avrei un paio di domande molto banali:
    – cosa potresti fare per il digital divide tecnologico e culturale come presidente AGCOM
    – quali priorità tecnologiche l’Italia dovrebbe darsi (FTTCAB, FTTH, LTE etc etc) e in che forme societarie e giuridiche dovrebbero avere

  14. babckground: http://is.gd/jcROTR
    1.1) tecnologico: organizzare una mappatura di tutte le possibilita’, indipendentemente dalla tecnologia perche’.. http://is.gd/Ku3s4A e conseguentemente suggerire al parlamento come focalizzare gli interventi
    1.2) culturale: anche qui suggerire al parlamento che nel prossimo contratto di servizio rai.. http://is.gd/9sSVk4
    NB: agcom non fa leggi, le applica, puo’ pero’ fare segnalazioni al parlamento (e indirettamente quindi al governo)
    2) personalmente, FTTH tutta la vita… http://is.gd/iRx8Lj http://is.gd/N0fwWo
    anche qui, in agcom vanno rispettate competenze e ruoli e non e’ che agcom puo’ decidere da sola.. e certamente non la forma societaria e gli investitori.. ci sono quadri regolamentari nazionali e di matrice europea che vanno doverosamente rispettati.
    colgo l’occasione della tua domanda per dire che ci sono anche alternative che in astratto possono funzionare, tipo la “casa con la coda” ma che 1) oggi non trovano spazio nelle norme e 2) non credo che possano funzionare in pratica. derivo questa mia opinione da i) struttura socio-demografica italiana che secondo me previene per molti anni l’interesse in quella direzione e ii) dal fatto che un amico che ci ha provato ad ottawa (mica a Firighella!), con questi costi miserrimi:
    Distribution fiber installed on poles with overlash – $6000 per km
    Average distance between single family houses (including sidewalks, road
    allowances etc): 20 m
    Splitter boxes (required for every 10 homes)- $1000
    So per kilometer (300 homes):
    Distribution fiber= 6000
    Splitter boxes = $30,000
    Total = $36,000
    Cost per home passed 36000/300 =$120
    ovvero una frazione del costo italiano, un anno di canone, ed ha dovuto lasciar perdere perchè non c’era domanda, semplicemente non interessava.
    rispetto l’opinione di chi ritiene che questa sia una strada possibile, opinione che come detto sopra non condivido; non ritengo che chi la pensa diversamente da me sia necessariamente una persona con la mente chiusa.

  15. Il problema non è chi cerca di lucrare su queste cose. Il problema è l’esistenza stessa di brevetti su queste cose. Anzi.. forse se i patent troll fossero di più sarebbe un bene. Forse riuscirebbero a rendere ancor più palese l’assurdità della maggior parte dei brevetti. Soprattutto in un mondo in cui una causa per un brevetto dura di più del ciclo di vita dei prodotti che sfruttano il brevetto stesso. E dove le giurie di ciascuna nazione traggono conclusioni opposte sulle stesse cause.

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