Arrivano le femtocelle

Link: Wireless Developer Network.

3Way Networks www.3waynetworks.com, the 3G niche infrastructure developer has launched the 3Way HBS, the World’s first commercially available 3G Femto cell.

In genere gli operatori MVNO pensano di usare access point wifi e handset wifi-gsm o bluetooth-gsm: quando sei nel campo di un access point, la telefonata passa attraverso la tua borchia Internet, quando esci dal campo dell’access point, ti allacci alla BTS dell’operatore cellulare.

…unlike Fusion-type technologies which use Bluetooth or Wifi to create the home network, the femto-cells will use standard 2G or 3G radio technologies.

The HBS connects to the end user’s DSL or cable modem and securely routes voice and data traffic to and from the mobile operator’s network via the existing broadband link. When users of the HBS arrive home their handset automatically camps on the HBS giving them the advantages of better coverage, higher data rates and lower call costs while they are at home.

Questo, invece, usa GSM/UMTS in casa al posto del wifi/bluetooth, facendo una cella domestica.

E’ un bel prodotto, interessante per MVNO, ma ci sono due punti che mi rendono scettico:

1) dato che usa le frequenze GSM/UMTS, ch lo mette deve essere un operatore cellulare e non un operatore virtuale (deve avere in licenza le frequenze), ma se e’ un operatore, che gli interessa mettere celle in piu’ e far pagare meno gli utenti ?

2) un access point wifi viene costruito in miliardi di pezzi e costa pochi euro. una femtocella, per poco che costi, costera’ molto di piu’. credo che fare il sw per fare l’handover tra voip su wifi e bts gsm costi meno.

Certo, se uno ha una licenza GSM, per uso interno, potrebbe essere interessante. (in Italia le ferrovie)

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6 thoughts on “Arrivano le femtocelle”

  1. Le frmtocelle? Un architettura incomprensibile. Un modo per spillare quattrini agli operatori ancora illusi di poter sviluppare servizi in ottica walled garden. Se serve banda a casa è per il Web e per il web e meglio WiFi. Pensare di far usare terminali UMTS per attingere ai servizi “a valore aggiunto” non ha senso compiuto. Il futuro del mobile è il Web, il futuro del web sono apparati multi standard multifunzionali. Cellulare addio.Sandro

  2. 1)penso sia una strategia di interesse per gli “operatori GSM”; con la diffusione agli access point WiFi domestici e l’emergere di offerte convergenti (es. BT Fusion) gli operatori mobili dovrebbe avere forte interesse ad ampliare la capacita’ di banda mobile in mabito locale per offrire Internet BB mobile e fare la sostituzione integrale della voce da fisso (es. Vodafone HomeZone).
    Una opzione e’ l’access point WiFi + gli UMA dual handset (questa ad esempio e’ la strategia di BT Fusion) che consente di accedere in mobilita’ anche dagli Access Point WiFi di BT nei punti strategici (30.000 negli UK) e in futuro anche in mobilita’ in 12 citta’ wifizzate da BT. Il costo del router wifi e’ molto contenuto ($20) ma per avere diffusione occorre sostituire il parco handsets con un terminale dual-mode (costo minimo oggi $100)
    Se la soluzione Femtocell fosse adottata da tutti gli operatori mobili in risposta all’attacco dei operatori fissi i costi per terminale Femtocell potrebero scendere molto e soprattutto si risparmierebbero i susssidi/costi per gli utenti di cambiare gli handsets a dual mode
    Detto questo non essendo un tecnico non so’ se Femtocell sia la soluzione tecnicamenete piu’ efficente per l’utilizzo dello spettro da parte degli operatori mobili: certo e’ che se gli operatori mobili se vogliono davvero cavalvare Internet BB da mobile e completare la cannibalizzazione del traffico da fisso (voce+ Internet) hanno bisogno qualcosa in piu’ delle tradizionali BTS in ambito locale (a casa/ufficio c’e’ il 60% del traffico).
    http://www.kineto.com offre agli operatori sistemi e soluzioni per la gestione integrata sia di femtocell sia di UMA dual mode handsets

  3. Io penso che la femtocella potrebbe dire la sua. Certo non da sola, ma insieme ad altre tecnologie. Se WiMAX mobile fosse a stadi più avanzati sarebbe un altro discorso. Ma così non è e in Italia (a mio modesto parere) ci vogliono alcuni anni per vederlo decollare. Indubbiamente è una tecnologia complessa, la cui affidabilità e da verificare; ma chiedo a Sandro: perchè cellulare addio? Non potrebbe essere il cellulare stesso il terminale mutifunzionale, o meglio il “personal gateway multitecnologia”? Beh secondo me si, e lo potrebbe essere proprio a partire dalla tecnologia veramente mobile più diffusa; cioè il 2G/3G.

  4. Sono d’accordo che l’oggetto in tasca sarà la chiave di interpretazione del mercato del futuro. Questo oggetto come descritto nel post precedente da mequiadez è un fondamentalmente un mediatore “Human to Network” non un cellulare.
    Intendiamoci il “cellulare” è l’oggetto VOCE-SMS che conosciamo chiuso nella sua povertà di servizi abilitati alla “rete”. Per carità, belli, suonano musica, fanno foto, ma sono ancora cellulari con gadgets.
    I nuovi sistemi (se li chiamo computer Steve Jobs si arrabbia…) avranno feature analoghe dal punto di vista funzionale ma non saranno cellulari per due motivi:
    – avranno a bordo servizi non forniti dagli operatori tradizionali (al limite e se si svegliano in tempo faranno i Meshup portals)
    – avranno software adatto a manipolare l’informazione in modo rapido (e qui si che Apple ha qualcosa da dire con le meraviglie del SW dei Multi Touch Screen) e on the way.
    Ora che tutto ciò passi per OFDM o CDMA è solo una questione di evoluzione competitiva delle infrastutture tanto sopra sarà IP.
    Io personalmente ho sempre allergia acuta, al limite dello shock anafilattico per tutto ciò che ruota intorno alla fregola standardizzatrice del 3GPP, e preferisco i processi di speciifica di W3C, IETF e IEEE (non che si litighi meno…).
    Magari sarà propriol’HSDPA a tirare la volata all’802.16e (se riusciamo ad uscire il wImAX DAL pantano del digital divide), visto che lo stesso 3GPP vuole andare su OFDM.
    E poi sgombriamo il terreno da un equivoco. Le femtocelle, come pensate in questo momento da Ericsson e dagli altri fornitori legati al mondo 3G, non hanno nulla a che vedere con tutto questo. Sarebbero gestite in convfigurazione UMA (IP usato come trasporto del flusso PCM) e UMTS (non HSDPA e dovrebbero essere sostituite im caso di upgrade a OFDM) e servirebbero soprattutto per gestire la voce o per tentare di mangiarsi parte del traffico Broad Band per quel segmento di utenti che fa un uso limitato di internet, utilizzando in modo meno efficente la stessa linea fissa, scaricando le celle da traffico dati. Secondo me Il WiFI va molto meglio a quel punto… e se poi i terminali mobili avranno anch’essi il WiFi?
    Ritorno a dire che per me la storia delle Femtocelle non regge o meglio serve a far reggere in piedi i loro fornitori, quando in realta gli operatori dovrebbero spendere quei soldi per prepararsi alla guerra su di un fronte molto più insidioso, quello del Mobile Web.

  5. Non convengo con sandro sulle critiche al femto3G, tuttavia ne apprezzo lo spirito. Se mi si permette, tuttavia, mi sembra un’ opinione un po’ schierata sul lato software. Giusto da quelle parti interrogarsi sugli investimenti strutturali su Web 2.0 etc etc ma secondo me le preoccupazioni principali dell’ operatore oggi devono (e sono) altre: ammodernare la parte di rete di accesso, sia cablata che wireless, perchè il collo di bottiglia è lì. Piuttosto, su questo piano convengo con quanto affermato da Alfonso Fuggetta nel suo blog di ieri: “È veramente un “brand new day”?”
    Ribadendo che i campi verdi del WiMAX ideale sono lontani da qui, io ritengo che un apparato di rete vero e proprio in casa dell’ utente (così come potrebbe essere tra 3-4 anni la Subscriber Station WiMAX) adesso possa avere la sua parte. Anche per introdurre il WiMAX di domani. Oggi ci sono alcune voci di costo, come l’ affitto delle location per le Base Station, la loro alimentazione in corrente, le spese di pianificazione e installazione per le BS stesse, il potenziamento del loro backhaul (che oggi è maledettamente TDM cioè PCM) che strozzano le prestazione della rete mobile. Anche più delle prestazioni dell’ interfaccia radio WCDMA in sè.
    Poi, per quanto riguarda l’ architettura di rete delle femtocelle, ovviamente non sarà dalle “big” che arriveranno le notizie migliori in senso di innovazione: chi è fortissimo a vendere l’ RNC e la Core Network così come sono oggi, continuerà a voler vendere pari pari quello finchè può.
    Tante notizie interessanti arrivano invece da altre start-up: che ne direste di una bella femtocella che praticamente non ha bisogno di passare dalla rete mobile tradizionale? Pronta a integratrsi con VoIP, IMS etc etc? A me non sembra male. Favorirebbe anche l’ ingresso di nuove tipologie di operatori. Secondo me, chi la vuol fare con UMA lo fa solo perchè ha interesse a continuare a dare ossigeno a questa tecnologia di convergenza (vedi costruttori di UNC) che io personalmente non condivido. Chi la vuole connettere all’ RNC, non ne parliamo neanche. Infine convengo che l’ aggiornamento necessariamente HW a OFDM è una dannazione: ma forse sarebbe chiedere troppo, con quello che costano le architetture DSP a questi livelli di tecnologia. Ribadisco, aspettiamo per vedere quello che ci farebbero pagare il WiMAX, per averne un’ idea. Io ho sentito dire che l’ offerta utente che partirà in USA sarà sui 2-4Mbps. Hai capito che grande innovazione?
    Per quanto riguarda gli standard bodies, sandro, anche a me piacciono molto IEEE e IETF, ma ho paura che se il WiMAX sfondasse alla grande allora si correrebbe lì il rischio di riprodurre il problema del 3GPP, con altre big a fare la parte del leone. Oltretutto se ho ben capito la vera casa del WiMAX non è lì ma altrove.
    Spero di non aver fatto troppa confusione, forse è un po’ colpa del fatto che generalmente non amo nominare i marchi.

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