Sul finanziamento pubblico ai ricevitori DTT

Riguardo al finanziamento al Digitale Terrestre io ho sempre pensato che l’uso analogico dello spettro sia uno spreco e quindi per questo sia giusto passare al digitale.

Riguardo al finanziamento pubblico per incentivare la migrazione nel minor tempo possibile, dopo l’Italia anche in USA finanziano i ricevitori.

The Department of Commerce’s National Telecommunications and Information Administration (NTIA) said it is setting aside $990 million to pay for the boxes. Each home can request up to two $40 coupons for a digital-to-analog converter box, which consumer electronics makers such as RCA and LG plan to produce. Prices for the box have not been determined, but industry and consumer groups have estimated they will run $50 to $75 each.

Avevo anche suggerito (e postato)

Se qualcuna delle frequenze liberate (pregiate perche’ passano tutti i
muri) venisse assegnata a progetti di ricerca di consorzi, universita’
e quelle poche aziende di elettronica che ci sono rimaste, (ad esempio
per lavorare su meshed networks wireless P2P e il fractal routing)
secondo me sarebbe solo positivo.

Beh, non sono l’unico a pensare di usare quelle frequenze per Internet. Adesso

A coalition of big technology companies wants to bring high-speed
Internet access to consumers in a new way: over television airwaves.
Key to the project is whether a device scheduled to be delivered to
federal labs today lives up to its promise.

Pero’ l’idea di spingere un po’ una ricerca sulle reti meshed wireless per adesso non la hanno ancora tirata fuori. Sarebbe una cosa buona, mi pare, anche perche’ spingerebbe un po’ di sviluppo italiano (il routing frattale, ad esempio; il routing tradizionale non va bene sulle reti meshed) e avrebbe il pregio di non costare nulla ma di usare una risorsa collettiva che altrimenti starebbe li’ inutilizzata chissa’ per quanto altro tempo…

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2 thoughts on “Sul finanziamento pubblico ai ricevitori DTT”

  1. Se qualcuno vuole foraggiare mesh e routing frattale mi faccia un fischio… noi siamo a http://www.meganetwork.org/ . L’unico paletto è che il codice deve essere aperto (qualsiasi clausola va bene, purchè sia aperto). Sto preparando una presentazione per presentare il progetto, per la prima volta, all’OpenCamp di Roma ( http://barcamp.org/OpenCamp ). Non darò specifiche tecniche (nè le metterò mai per iscritto)… per lo meno fino a che non avrò trovato un modo per tutelare le idee senza ricorrere ai brevetti software in USA… però spero di poter stuzzicare la curiosità di qualche altro sviluppatore.

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