TICK Al via la consultazione pubblica di AGCOM sulla separazione della rete

AGCOM ha pubblicato la consultazione pubblica sulla separazione della rete: qui.

Delibera 208/07. Da ricordare.

Sono invitati a rispondere

i. le imprese autorizzate alla fornitura di servizi di comunicazione elettronica  ed alla fornitura di contenuti;
ii. le associazioni dei consumatori;
iii. le associazioni di categoria e le associazioni portatrici di interessi collettivi;
iv. le imprese manifatturiere produttrici di apparati e sistemi;
v. tutti gli altri soggetti potenzialmente interessati

Io rispondo: "one network". tra l’altro lo hanno scritto anche loro: (TICK ?)

Uno dei possibili rischi e’ il disincentivo per gli operatori alternativi nell’investire in tecnologie avanzate di accesso alla rete. Una possibile risposta a questo tipo di rischio viene dalle strategie volte a promuovere modelli cooperativi di condivisione delle infrastrutture e degli investimenti.

Se la fase e’ eccezionale, anche agli interventi pubblici potrebbe essere richiesta questa caratteristica di eccezionalita’ . Piu’ precisamente, come hanno osservato sia alcune Autorita’ di regolamentazione, che taluni esperti, la mole degli investimenti in gioco e la necessita’ di evitare sprechi e duplicazioni puo’ richiedere – in talune circostanze – che tali investimenti siano condivisi tra l’incumbent ed i suoi concorrenti.

il tema della condivisione degli investimenti, comunque lo si declini in concreto, merita un approfondimento sulla sua percorribilita’ sotto il profilo del rispetto delle norme comunitarie e nazionali.

La divisione separata non gode pero’ la stessa autonomia di una societa’ completamente separata e quindi in ultima istanza i piani di nuovi investimenti (inclusi quelli dedicati agli operatori alternativi) devono essere sottoposti all’ approvazione dei competenti organi societari dell’incumbent. Questo difetto di delega puo’ essere corretto da un assetto che preveda la separazione societaria in luogo di quella divisionale.

La separazione societaria (intesa come la creazione di una societa’ separata che gestisce la rete di accesso) esorbita dal piano dell’ intervento regolamentare ma puo’ essere oggetto di una autonoma decisione strategica dell’ incumbent. La separazione societaria rende senz’altro piu’ agevole la realizzazione delle condizioni di separazione funzionale sopra evocate nei punti da 1) a 13). Un altro indubbio vantaggio della separazione societaria e’ l’ effettiva autonomia e capacita’ dellasocieta’ separata nell’ attrarre capitali ed investimenti nella rete di accesso. La gestione autonoma di tali investimenti e’ anche un elemento di
garanzia per gli operatori alternativi.

TICK.

ALE’

Adesso bisogna rispondere alla consultazione pubblica.

Tutti i soggetti potenzialmente interessati !

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7 thoughts on “TICK Al via la consultazione pubblica di AGCOM sulla separazione della rete”

  1. Non mi far andare a leggere altre scartoffie… ti prego… tu che l’hai letto: io sono un soggetto potenzialmente interessato… posso metterlo nero su bianco 😉 … ma (io privato cittadino) ho i requisiti per poter partecipare alla consultazione?

  2. Mi era chiaro fin dall’inizio che l’esercizio di poteri straordinari da parte di Agcom sarà sicuramente sottoposto al vaglio di Bruxelles, che può porre il veto. Tuttavia non avevo pensato che, a fronte dei futuri remedies, ci sarà l’anarchia tariffaria sul retail a riportare in piano la bilancia.
    Questo lasciare le mani libere a Telecom sul canone mi disturba alquanto.
    A pensar male, mi preoccupa anche la nomina dei consiglieri della nuova divisione, da parte di AGCom. Che vuol dire? Che saranno scelti dalla politica…
    dar

  3. aspetta… Telecom è dominante anche sul retail, i provvedimenti asimmetrici ci saranno ancora, solo che saranno ex post, non ex ante.
    la valutazione sulla politica, ahime, hai ragione.

  4. E’ proprio quello che voleva Ruggiero a Febbraio (lui gia sapeva tutto). Voleva togliere il controllo ex ante e sapeva pure che la consultazione non sarebbe partita a febbraio ma a maggio e che durerà da 9 a 12 mesi.
    Invece di fare la divisione di telecom, diventa la divisione funzionale di Agcom dentro Telecom…

  5. Dario ha ragione,mi sembra un film già visto. Spero che sia una consultazione vera che porti a risultati concreti e non fittizi: la palla passa ad Agcom che questa volta dovrà dimostrare di essere priva di interessi.

  6. Dario S., questa si che è utopia… eheh…
    A me sembra che questi rimescolano le carte senza cambiare gioco. Come sempre.
    Ogni volta che c’è un cambiamento fittizio come questo, noi ci dobbiamo ristudiare tutto… rianalizzare tutto… rimodulare per capire cosa sta accadendo… riorganizzare i focolai di discussione…. e infine, prima di una nuova evidenza di una situazione insostenibile, non abbiamo gli elementi (e quindi la forza) di pretendere una situazione più trasparente. In questo modo passano gli anni senza cambiare nulla… perfino l’opinione pubblica, che è l’unica cosa in grado di smuovere le poltrone, in questo modo è paralizzata. Sono degli incoscienti, se non risolvono i problemi spingono verso il disastro sociale…

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