Wimax: (forse non) tutto è perduto – EDITED

Come scrivevo sotto riportavo delle voci e facevo osservazioni sulla base del comunicato stampa.

Adesso altre voci mi dicono che le cose stanno un modo un po’ diverso. A questo punto sospendo il giudizio e attendo di leggere il testo del provvedimento.

Una sola osservazione la faccio comunque: rispetto a quanto presentato dal Commissario On. Savarese il comunicato stampa appare già migliorativo.

Vedermo il testo del provvedimento.

Forse ho preso il mio primo granchio

questo e’ quanto mi è stato riferito. forse (spero) c’e’ qualcosa di sbagliato. Il comunicato è questo.

  • – asta a rilanci multipli (= non beauty contest, chi piu’ paga vince)
  • – solo 3 licenze per macroregione (= "rischio" oligopolio)
  • – lotti da 2 a 4  macrororegioni (= pochi operatori pigliano tutto)
  • – una frequenza per operatori "non mobili" (= qualche grosso telefonico ?)
  • – nessuna misura asimmetrica (= partecipano tutti. nel documento di consultazione, se non ricordo male, si diceva che sarebbe stato simile alla gara per il WLL "perche’ le tecnologie sono analoghe" e per il WLL LE MISURE ASIMMETRICHE c’erano!!!!)
  • – si puo’ comprare in TUTTE le macroregioni (= incentivo per un grosso a comprare per bloccare)
  • – obbligo di copertura in 30 mesi!!!! (= praticamente fine 2010, poi partono i procedimenti di verifica poi partono i procedimenti di decisione per le sanzioni, poi ci sono le sanzioni, poi c’e’ il TAR…)

pero’ e’ il Ministero deve indire la gara
e credo proprio che possa fare regole diverse da quelle indicate da AGCOM (e’ il governo!), magari con l’aiuto della Fondazione Bordoni, se occorrono delle indicazioni tecnico-economiche.

per cui…

scriviamo al ministero, scriviamo ai politici, scriviamo sui blog, scriviamo sui giornali…

almeno le misure asimmetriche per opertoari notificati con significativo potere di mercato, almeno la impossibilità di concorrere in tutta italia (per ridurre l’appeal a comprare per bloccare), almeno la beauty contest, almeno 5 licenze per macroregione, almeno un piano di copertura con verifiche annuali (ad esempio come criterio in beauty contest.

scriviamo al ministero, scriviamo ai politici, scriviamo sui blog, scriviamo sui giornali…

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28 thoughts on “Wimax: (forse non) tutto è perduto – EDITED”

  1. E poi che scriviamo?
    Capisco che butta male, ma sinceramente non so che chiedere.
    Stefano, se dessi un’indicazione o una bozza su cui basarsi potrei dare anche io il mio contributo, ma così allo sbaraglio, senza direzione, sarebbe un urlo silenzioso.

  2. Io ho iniziato ieri alle 00:01 (prima di andare a nanna leggo sempre il nuovo numero di Punto Informatico) a confezionare un’iniziativa collaborativa… sperando che dopo la solita frammentazione di questi mesi si possa davvero fare qualcosa insieme… tra qualche ora cerco di notificarla… stay in tune…
    P.s.: anche perchè se continuano su quella linea, a me toccherà darmi alla macchia… che so… montare radio WiMax che irrorano Roma e provincia (dall’alto, io vivo in una posizione strategica) di onde radio con tanti zeri a cavallo?

  3. scusa, stefano, ma il comunicato di AGCOM non parla di “una frequenza per operatori non mobili”; si dice che un diritto d’uso sarà dedicato ai new comers.
    secondo me va a finire che un grande operatore già presente sul mercato comprerà in tutta italia, un altro o un altro paio prenderanno la seconda licenza (e chi si può permettere di competere sui rilanci multipli?) e la terza andrà a finire a operatorelli che ovviamente non saranno in grado di competere, dato lo strapotere degli altri.
    le più inique delle regole imposte sono la mancanza di asimmetria e il fatto che si possa comprare in tutte le macro-regioni. in sostanza, data anche la porzione ristretta di banda liberata, se mai esisterà, in italia il wimax sarà una merda.

  4. “Al fine di promuovere condizioni di effettiva concorrenza nella fornitura di accesso via radio, uno dei diritti d’uso sarà riservato agli operatori “new comers” che non dispongono di ulteriori risorse frequenziali che consentono la fornitura di servizi comparabili a quelli BWA.”
    http://www.agcom.it/comunicati/cs_100507.htm
    mi sembra che qui si intendano new comers tutti quelli che non hanno diritti di uso di frequenze. Il sospetto che andra` a un operatore fisso (fastweb ha ripetutamente espresso interesse nel wimax) e` piu` che legittimo.
    Cmq staremo a vedere il regolamento vero e proprio. Non vedo l’ora di spulciarmelo.

  5. scriviamo scriviamo scrivamo… ma a chi? E soprattutto perché? Tanto fanno quello che gli pare.
    A questo punto l’unica via sarebbe davvero la disobbedienza civile di massa, e che ciascuno si mettesse l’antenna wimax sul tetto e fanculo gestori e licenze 🙂

  6. Mi fa piacere Stefano che ne hai parlato. Rilancio la petizione presente su WiMAX libero perchè non credo conviene abbassare l’attenzione: la parola finale spero spetti al Ministero che decida con saggezza,quindi facciamoci sentire.

  7. La petizione di Beppe Grillo mi sembra una sciocchezza che può solo complicare le cose. Se le frequenze fossero liberalizzate come il 2.4 e il 5.4 non si potrebbero rivendere servizi alle imprese con SLA… e garantire QoS… per cui pochi ricavi in prospettiva.
    Quanto alla consultazione pubblica secondo me sarebbe giusto chiedere:
    – almeno un canale dei tre su base provinciale;
    – misure asimmetriche del tipo se sei notificato come SPM puoi usare la rete dopo 24 mesi (per il WLL c’erano addirittura 48 mesi, ma i canali erano di più);
    – visto che le risorse spettrali sono scarse e allo stato attuale sono messi al bando solo 3 canali (in futuro dovrebbero essere 20) sarebbe opportuno da subito definire le modalità di interconnessione per consentire la rivendita del traffico da parte di terzi su infrastrutture proprietarie a prezzi definiti ex-ante da AgCom.
    Per quanto riguarda le competenze del Ministero (in quanto Governo) non sono superiori a quelle dell’AgCom, che *attenzione* è una Autorità Indipendente!! Quindi ufficilamente non c’è un rapporto di subordinazione con il Ministero. Resta un principio di indirizzo politico che comunque sta al Governo. E’ strano che la consultazione sia stata fatta dall’authority e non dal ministero… io avrei fatto il contrario… come avvenne peril Wi-Fi, ma questo è un’altra storia.

  8. non bisogna abbassare l’attenzione, sempre sperando che per una volta non si venga trattati come pecoroni (vedi ADSL) e come ignoranti (vedi i servizi Voip che altrove, tipo in francia, sono da tempo bundled con l’ADSL e qui vengono donati dall’alto come tecnologia esoterica)
    ma soprattutto, COMPLIMENTI PER GOEDEL E TURING.

  9. Gian Luca Petrillo, dici: “Se le frequenze fossero liberalizzate come il 2.4 e il 5.4 non si potrebbero rivendere servizi alle imprese con SLA… e garantire QoS… per cui pochi ricavi in prospettiva.”.
    Hai una qualche competenza tecnica in tal senso o lo dici perchè è strumentale all’operato del ministero di cui sei consulente?
    Perchè io i passati 3 anni li ho passati a far funzionare il QoS su una rete wireless (difficile) a maglia (ancora più difficile) e non facendo public relations sui forum. Ho avuto accesso a codice sorgente di driver chiusi per risolvere questioni a layer 2 che molti altri non hanno potuto osservare, ho testato tutte le qdisc esistenti (sai cosa sono le queueing disciplines?) per risolvere alcuni problemi a layer 3 che pochi altri hanno risolto, dopodichè ho riversato il tutto su un progetto aperto che al momento viene usato in tantissime reti aperte di discreta dimensione… tu che ne sai del QoS sulle reti a maglia? Quello che ti dice la fondazione Ugo Bordoni? O l’ECTA? O chi altro? E qualcuno che queste cose le fa materialmente l’hai mai sentito?
    Il QoS su frequenze unlicensed è più possibile di quanto lo sia attualmente sulla rete cablata a causa dell’inesistenza di regole di peering al momento in cui gli operatori privati hanno iniziato a mettere mano alle reti. Se oggi Internet è best effort e bisogna procedere con l’overprovisioning per garantire un determinato livello di qos, è proprio a causa dell’assenza di regole che obbligano i privati a facilitare la collaborazione tra chi “fa rete”. Questo tuo approccio al wireless farà si che si ripetano gli stessi errori.
    Discutiamone. Se vogliamo farlo mentre provi con mano che il QoS è possibile puoi venirmi a trovare e te lo faccio toccare con mano…

  10. Caro MFP, ho fatto il direttore commerciale, tra le altre cose, di una società di telecomunicazioni che lavorava solo sul mondo business, direi con un discreto successo.
    Delle società che facevano solo dati, è quella di maggior successo.
    Ti posso assicrare che se non hai una frequenza assegnata, un servizio con SLA alle aziende non lo vendi, regardless of gli aspetti tecnici.
    Il mondo è pieno di cose tecnicamente fantstiche che funzionano alla grande ma che la gente non compra, e viceversa. Diversamente non si capisce perchè il mercato abbia pagatoper far risparmiare soldi gli operatori (MPLS).
    Per chi non conosce Gianluca Petrillo, posso solo dire che non è consulente del ministero, ma lo e’ stato.
    Purtroppo non lo è piu’, dico io e dicono tutti gli operatori alternativi e le associazioni di utenti che conosco.
    Finche’ c’era lui, iniziative di schedature e censure, sono state rintuzzate (gambling, P2P, e altre con le scuse piu’ diverse). e anche eccessi del repertorio sono stati bloccati.
    Il wifi aperto e’ opera sua, totalmente sua. E finche’ c’era lui le regole sul WLL le fece il ministero e includevano regole asimmetriche.
    e potrei continuare.

  11. Stefano, la regola necessaria a garantire SLA è una sola: “se vuoi le frequenze, devi collaborare al One Network (la parte wireless), quindi non ti servono le frequenze”. Che tradotto significa fare delle norme che non selezionano chi può avere accesso alla materia prima ma piuttosto come si deve usare la materia prima per massimizzare l’utile (aka la capacità trasmissiva; ie, in termini giuridici, l’ofemilità).
    Non ho idea chi sia Gian Luca Petrillo… e onestamente a parte scusarmi per la gaffe, mi interessa poco (tant’è che ho guardato troppo frettolosamente su Google)… però credo che per dire cosa è possibile e cosa no, è necessario conoscere quantomeno lo stato dell’arte della tecnica conoscibile. E non mi sembra sia questo il caso (le uniche cose che non sono note sono le tecnologie chiuse e ciò che ancora non è uscito da un laboratorio; un progetto open source è certamente “conoscibile”).
    Quanto al Wifi aperto… io e qualche migliaio di carbonari non ci siamo accorti che è stato aperto. Il decreto Landolfi è stata soltanto una pezza ridicola ad un danno enorme (il decreto Gasparri); e in ogni caso è arrivato con 3-5 anni di ritardo… quindi per citare dei successi dovresti usare altro.
    Qui non si tratta di netiquette, faccio “vita sociale in rete” da quando avevo 8 anni, mi sono trovato migliaia di volte davanti a quegli strani misunderstanding che chiamo impropriamente “language loss” e nascono dalla limitatezza del mezzo che usiamo per comunicare, si tratta di non permettere che idee sbagliate, obsolete o semplicemente non competitive trovino seguito in questo mare di indeterminazione che abbiamo attorno.
    Comunque, chino il capo al padrone di casa, e per l’ennesima volta termino qui la discussione.

  12. di che legge Gasparri stai parlando ?
    il wifi mica era chiuso da gasparri, era chiuso da Cardinale
    e se non fosse per gluca sarebbe ancora chiuso
    si, purtroppo e’ arrivato con 3-5 anni di ritardo, ma m ca ha scelto lui quando arrivarci e tantomeno quando andarsene.

  13. Salve a tutti, ho letto con attenzione quanto scritto da tutti voi, essendo un WIPS, sono molto interessato al caso wimax, ho una rete di 3576 Kmq in Abruzzo e utilizzo sistemi Motorola Canopy; devo dire che il wimax fatto così non servirà a nulla e a nessuno, continuo per la mia strada con sistemi motorola con i quali riesco a soddisfare esigenze molto rilevanti di aziende importanti, le frequenze sono libere ogni braccio di rete che sviluppo lo ammortizzo in 6-8 mesi, mi trovo ad operare in località di monopolio, vorrà dire che quando arriverà il wimax di un grande operatore io potrò regalare l’adsl e farmi pagare solo il voip gli altri bà vedremo, poi comunque gli utenti dovranno comprare sistemi di ricezione che costeranno quanto? diversamente quando si vedranno PDA oppure Notebook con wimax integrato? Comunque affinchè il sistema funzioni dentro le abitazioni ci sarà sempre bisogno di un’antennina da installare e a che costi? Ma poi secondo voi la massa che ha un sistema di ricezione televisivo classico o con parabola con decoder vari ecc… e continua a vedere internet per internet e caso mai Voip quando gli viene offerto un servizio da 2 a 14 Mps oltre che ci fa? Solo per la televisione ma vi garantisco che ho clienti che comprano servizi eventi tipo film e partite su internet e sono soddisfattissimi, poi ragazzi badate bene ma il futuro non è il wimax ma bensì il PLC.

  14. Ciao Dax,
    non sono d’accordo su un punto: quando dici che non ci saranno PDA o notebook con il WiMax integrato.
    Siccome è fondamentalmente Intel che ha spinto e spinge il WiMax, dall’anno prossimo tutti i Centrino avranno la sezione Wireless con lo standard WiMax integrato (almeno secondo le ultime previsioni).
    Per quanto riguarda i prototipi, ti segnalo quello di Samsung:
    http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Tecnologia%20e%20Business/2006/11/gr101106samsung_mini_notebook.shtml?uuid=b93e98cc-70c3-11db-becc-00000e251029&DocRulesView=Libero
    e anche il tuo fornitore “Motorola” ha già realizzato delle periferiche:
    http://www.motorola.com/content.jsp?globalObjectId=5873-9057
    Se pensi poi che la rete ha un raggio di copertura in aria molto superiore al WiFi, con poche antenne si avrà una copertura quasi totale.
    Vedremo come andrà la gara per le frequenze, ma se gli attuali gestori di telefonia si compreranno la possibilità di installare ripetitori WiMax nelle stazioni base già presenti, in breve tempo si avrà una buona copertura.
    La nota dolente saranno ovviamente i costi…
    Ciao! 🙂

  15. Lele, è vero… ci sono gia’ i primi annunci per il 2008; a Barcellona c’erano gia’ tanti dispositivi in esposizione.
    Ma fatti bene due conti. Il WiFi ci ha messo 7-8 anni a raggiungere una buona diffusione, ed è cresciuto in un ambiente pressochè vergine (non c’erano altre tecnologie wireless a soddisfare le necessità di mobilità locale). Oggi ci sono decine di milioni di apparati wifi installati, e siamo solo agli annunci di apparati WiMax. In base al regolamento AGCOM prima del 2010 non ci sarà copertura… anche il WiMax riscuotesse la simpatia del pubblico, prima del 2015 non ci sarà una buona diffusione di terminali wimax.
    Il WiMax utilizzato dai grandi operatori per dare accesso non serve a nessuno tranne che ai grandi operatori, e ai politici in sella; ai primi per estendere la mano longa dove or ora non sono arrivati, e ai secondi perchè rilevano i benefici derivanti dal PIL. Se vogliamo mettere a frutto il WiMax dobbiamo usarlo come backhauling (insieme ad HDSPA) delle reti WiFi locali e/o per la mobilità; usarlo per dare accesso è una castrazione pro-telco.
    Ma per questo, per “fare sistema”, occorre una visione unitaria che non spetta alle società commerciali o ai privati cittadini…

  16. Ciao Lele, permettimi di dissentire, ho avuto la fortuna di provare i sistemi motorola wimax, li ho studiati, ma comunque le regole non cambiano tipo massima gestione di clienti per ogni antenna che poi il rapporto è lo stesso dei canopy, motorola ha pensato al wimax come sostituto della rete UMTS cioè mobile e all in one con un piccolo problema che anche se dicono funziona anche in NLOS vi posso assicurare che non è vero, sempre se si utilizzano le potenze di max 1 watt, cosa diversa è fargli sparare 5-7 watt come in alcuni paesi dell’est non regolamentati.
    Vi faccio un esempio il mio AP gestisce 200 clienti, il cliente normalmente in visibilità ottica può risiedere fino a 4-5 Km, addirittura se il cliente risiede fino ad una distanza di 16 Km basta acquistare un accessorio della motorola, una parabolina e si connette alla rete perfettamente.
    Ma secondo voi oggi quanti cambierebbero il proprio notebook con wifi a 2,4 o acquisterebbero un ricevitore wimax? Oggi, non so voi, ma io dovunque vado trovo una rete per connetermi, vedi fermate dei pulman, terminal metropolitana o ferrovie dello stato, aereoporti, spiagge, piazze, quindi? Quanti di coloro che oggi hanno a casa una connessione adsl sarebbero disposti a lasciare il proprio operatore per passare ad uno nuovo che gli offrirà i servizi tramite rete wimax? Perchè dovrebbe cambiare? Per la qualità? Impossibile, per il costo? Improbabile, quindi a cosa servirà il wimax? A portare la connettività a larga banda nei comuni non coperti bene, benissimo ma tra quanto e a quali costi? Cosa molto diversa sarebbe se lasciassero le frequenze libere come il wifi, ricorda la storia ci ha insegnato che ciò che è libero risulta avere un potere di penetrazione del mercato velocissimo, cosa diversa sono i pastrocchi all’italiana di cui siamo vittime e contro le quali poco o nulla potremo fare in quanto sono tali e tanti gli interessi in gioco. Condivido la riflessione di MFP. Dalla mia sono un sognatore, proseguo per la mia strada, al fine di ripetere il modello di business su scala nazionale sto cercanto un private equity che ci aiuti a sviluppare in tempi umani il nostro piano industriale, l’italia è l’unico paese al mondo dove vi è una sola rete di connessione vecchia di 40 anni ed in mano ad una società gestita………il resto è cronaca, sapete cosa sarebbe bello? Realizzare una rete moderna di proprietà dei naviganti cioè noi, se la strada del private equity non andrà importo, cosa molto probabile in quanto non sono figlio parente o amico dei potentati che gestiscono la finanza italiana, ripiegherò sull’azionariato popolare, pensate che bello sarebbe renderci indipendenti dagl’attuali parrucconi? Cosa ne pensate?

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