Una lampadina da 60 Watt alimentata SENZA FILI

Link: Wireless Power Transfer via Strongly Coupled Magnetic Resonances — Kurs et al., 10.1126/science.1143254 — Science.

Using self-resonant coils in a strongly coupled regime, we experimentally demonstrate efficient non-radiative power transfer over distances of up to eight times the radius of the coils. We demonstrate the ability to transfer 60W with approximately 40% efficiency over distances in excess of two meters. We present a quantitative model describing the power transfer which matches the experimental results to within 5%. We discuss practical applicability and suggest directions for further studies

Questa e’ stregoneria. Una lampadina da 60Watt alimentata a oltre due metri con un trasferimento wireless di energia.

La spiegazione si trova sul sito del gruppo di ricerca del MIT.

If you like this post, please consider sharing it.

8 thoughts on “Una lampadina da 60 Watt alimentata SENZA FILI”

  1. Vorrei sgombrare il campo da equivoci, il mio post non era volto ad associare l’induzione elettromagnetica non radiativa alla trasmizzione di energia utilizzando radiazione elettromagnetica in forma di onde radio o di luce, piuttosto, nel mettere in evidnza che comunque centinaia di watt indotte anche per mezzo di campi evanescenti (la mia tesi di laurea era sull’utilizzo di campi evanescenti per il testing non distruttivo di interfacce ossido-semiconduttore) trasmessi attraverso una stanza o fosse anche in un accoppiamento locale, possono scatenare le più accese fantasie dei demagoghi dell’elettrosmog. A meno che qualcuno non dimostri che faccia bene alle articolazioni come la megnetoterapia….

  2. E’ un problema non da poco… purtroppo non si può dimostrare la non pericolosità, ma dimostrare l’eventuale pericolosità richiede decenni.
    Onestamente quando mi si parla di trasferire energia wireless mi viene in mente il laser del fabbro che scioglie i metalli come burro… non mi metto a vedere se il tipo di onda interagisce di più o di meno con le cellule del mio corpo. Per carità, un fronte di ricerca interessante, finchè quella roba si usa sullo Shuttle va bene, ma spero vivamente che i produttori di cellulari non si presentino con caricabatterie per cellulari dicendo che non fanno male e poi scrivendo sui libretti di istruzione di tenersi a 10 metri di distanza quando il dispositivo è in funzione…

  3. L’applicazione più immediata che vedo è una specie di ripano protetto (tipo fornetto a micronde ma sensa sportlello) dove metti i cellulari a ricaricare…. basta mettere le bobine nella batteria…. o una specie di faretto che quando non c’è nessuno nei paraggi si orienta a caricare uno per volta tutti i dispositivi di casa….

  4. Ma che cazzata megagalattica! Ma vi rendete conto che vivreste immersi in un campo elettromagnetico da far paura!!! E vi assicuro parlo per esperienza, quei giochetti li facevo da ragazzino diciottenne quando ho costruito per un cliente il mio primo generatore ad induzione per tempra da 200kW a 1Mhz! Sentivo scaldarmi le ginocchia a 20mt quando era acceso!!!!!
    Questi hanno inventato l’acqua calda! Ricordategli che Marconi e` arrivato prima!!! Hahaha

Leave a Reply to sandro Cancel Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *